Gli esclusi dai Festival di Sanremo di Amadeus
Alla fine del 2020, un brano di un artista in forte ascesa, Mr Rain, raggiunse la seconda posizione nella classifica FIMI e si piazzò al 34º posto tra i singoli più venduti dell’anno. Quella canzone, I fiori di Chernobyl, era stata presentata per il primo Festival di Sanremo diretto da Amadeus, ma non venne selezionata.
Nei due anni successivi, il rapper continuò a proporre brani senza essere scelto, alimentando voci di corridoio secondo cui non sarebbe stato apprezzato dal direttore artistico. Simili dicerie circolavano anche su un’altra band, i The Kolors.
Nel 2023, Mr Rain trovò il brano in grado di conquistare Amadeus: Supereroi. La canzone non solo gli permise di calcare per la prima volta il palco dell’Ariston, ma lo consacrò definitivamente al grande pubblico, portandolo a partecipare nuovamente al Festival nel 2024.
Per la cronaca, anche i The Kolors riuscirono a ottenere un posto al Festival sotto la direzione artistica di Amadeus, partecipando nel 2024.
La stessa sorte di Mr Rain, a quanto pare, toccò anche a Michele Bravi. Il suo brano Mantieni il bacio, presentato per Sanremo 2021, non fu selezionato. La canzone divenne poi il primo singolo dell’album La geografia del buio, entrando di diritto tra i pezzi più amati del cantautore.
Anche per Michele Bravi le porte del Festival si riaprirono poco dopo. Nel 2022, infatti, Amadeus scelse tra i brani in gara la sua Inverno dei fiori.
Tra le esclusioni operate da Amadeus, quella che fece più discutere a livello mediatico (brani di Morgan a parte) fu probabilmente La vita splendida, più per il nome degli autori coinvolti che per il reale impatto del brano.
La canzone, scritta da Brunori Sas, era stata proposta da Arisa per partecipare al Festival di Sanremo 2022. Il pezzo non convinse il direttore artistico e Arisa non prese parte a quell’edizione del Festival.
Le polemiche emersero alcuni mesi dopo, nel settembre 2022, quando Tiziano Ferro pubblicò La vita splendida come primo singolo del suo album Il mondo è nostro. Il brano, inizialmente destinato ad Arisa, era stato in parte riadattato dallo stesso Ferro.
Questa situazione scatenò critiche nei confronti di Amadeus, accusato di aver scartato una canzone firmata da un autore prestigioso come Brunori Sas e scelta da un big della musica italiana come Ferro.
Il pezzo, come osservammo all’epoca in questo articolo, non solo non si rivelò un successo travolgente (raggiunse la posizione 46 nella classifica dei singoli e ottenne il disco d’oro dopo circa sei mesi), ma a nostro avviso non è tra i brani più belli tra quelli usciti negli ultimi anni.
In realtà c’è solo un esclusione dei Festival di Sanremo di Amadeus che pesa ma in realtà più per una questione di regolamento che per altro.
Nel 2023, l’anno prima del debutto con I p’ me, tu p’ te, il rapper napoletano non potè partecipare in quanto gli venne detto che nella sua Chiagne, brano che poi diventerà una grande hit, “un minuto e 15 secondi di napoletano erano troppi” e che il brano doveva essere comprensibile anche in città come Milano e Bergamo.
La sua risposta? Promettere che la prossima volta avrebbe presentato un pezzo interamente in dialetto. Promessa mantenuta con un bel secondo posto nel 2024 anche grazie alla volontà di Amadeus di mettere mano al regolamento.
In conclusione il Festival di Sanremo è spesso il risultato di scelte e occasioni mancate, alcune delle quali hanno influenzato profondamente, e talvolta per sempre, le carriere degli artisti.
Dopotutto, Sanremo è una vetrina d’eccellenza, ma anche un palco con posti limitati, equilibri delicati e decisioni complesse che, inevitabilmente, portano con sé controversie.
Sono diversi gli artisti che tra l’altro da diversi anni non trovano più uno spazio all’Ariston ma di questo parleremo presto in un nuovo articolo.











