27 Gennaio 2021
di Interviste, Recensioni
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27 Gennaio 2021

Michele Bravi: La Geografia del Buio e lo sforzo immane di provare a squarciarlo.

La recensione dell'ultimo, attesissimo, album di Michele Bravi

Michele Bravi La Geografia del buio
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Michele Bravi La Geografia del buio recensione a cura di Fabio Fiume.

Cari lettori, è davvero tanto che non scrivo di un album completo; credo che dall’inizio della mia carriera come critico, ormai 14 anni fa, sia la prima volta che mi sono concesso il lusso di non recensire un album per ben 10 mesi. La mia scelta è stata ben ponderata: non volevo più scrivere giusto per farlo, non volevo farmi mangiare più giorni e giorni da dischi che, per qualsivoglia motivo, non mi stimolavano all’ascolto.

Volevo riscoprire la curiosità in me, cosa di cui cominciavo a sentire nostalgia. Una spinta, un motivo anche lontano dal piacere del gusto personale ( sennò che sfizio c’è? ) che mi invitasse quasi a prestare le mie orecchie, permettendo di provare a smuovere sensazioni non sempre facili da spiegare poi. Ma è questa la cosa più bella di questo lavoro, provare a raccontare quelle sensazioni tue, sperando che chi ti legge le possa condividere proprio tra quelle note, tra quelle parole.

Quel tempo di “riconcedermi” ad un album è arrivato col nuovo disco di Michele Bravi, La Geografia Del Buio, e non certo perché annoveri Michele tra i miei artisti preferiti, anzi, ha sempre altalenato non poco per il mio modesto parere personale. E non è nemmeno per ciò che ha passato come persona, che evito di raccontare qui e che ha toccato indubbiamente la mia sensibilità umana, senza però invadere quella del lavoratore che non deve subire condizionamenti.

Ho deciso di ascoltare il nuovo disco di Michele perché anche già dal titolo, profondamente evocativo, mi lascia intendere che ci troverò delle fotografie di vissuto, degli angoli dietro cui ripararsi ma dai quali venire fuori trasformando mani di vita che tuonano schiaffi in braccia tese, di quella stessa vita, cui aggrapparsi. Una paura che diventa coraggio, una lacrima che lasci seccare sul volto e che per un po’ sarà un segno che non hai vergogna di mostrare.

Si, ho deciso di ascoltare Michele Bravi ed ho trovato un discorso lungo dieci tracce assolutamente esaustivo; un sali e scendi emozionale in cui è vietato perdersi una singola parola, perché intuisci che ognuna porta il peso della frase che compone, ognuna ti racconterà un Michele nudo ma pudico, bisognoso di mostrarsi se però sai guardarlo nella penombra, in qualche timido strappo di luce che ha cercato di trovare per uscire dal suo buio.

Dieci tracce che s’inseguono, si legano tra loro a doppia mandata, come unico discorso detto tutto di un fiato, pieno di parole, forse solo un pochetto vuoto di musica, lasciando quasi tutto ad un lavoro di studio molto rarefatto, essenziale. Solo che poi ascoltando i testi e l’interpretazione di Michele, ormai decisamente riconoscibile, capisci esattamente che non c’era bisogno d’altro.

Michele parla indubbiamente di sé, di ciò che ha vissuto negli ultimi anni, dell’essere assente a se stesso e del difficile percorso fatto per ritrovarsi. Tutto è espresso come se fosse una camminata atta a ritrovarsi in un mood generale scuro, anzi buio, come suggerisce il titolo.

Ma anche il buio ha la sua geografia, le sue strade che lasciano intravedere aperture, perché c’è sempre la promessa dell’alba in ogni notte, ( La Promessa Dell’Alba ), un amore che ci salva dalla ferita del mondo, quell’amore di cui devi proteggere ogni singolo bacio, non lasciarne cadere nemmeno un frammento ( Mantieni Il Bacio ).

Nel percorso Michele ha svelato anche se stesso, ha tolto l’armatura ed un tale ardire chiede uno spirito di protezione altrui molto forte, ( Maneggiami Con Cura ) e si è fermato ad ascoltare il suo corpo, dentro il quale si teneva nascosto ma di cui poteva distintamente ascoltare il grido: “Vivimi, vivimi, vivimi, ti prego bruciami come fiammiferi” ( Storia Del Mio Corpo ).

C’è l’attenzione di capire che ci si può trovare ad essere una cosa sola, commuovendosi, ( Tutte Le Poesie Parlano D’Amore ) dove arriva tra l’altro il contrappunto vocale, giusto un attimo ma ottimo, di Chiara e la possibilità di capire che si può imparare dagli errori in una vita che ti tratta come carta straccia e un attimo dopo t’abbraccia ( Un Secondo Prima ) in duetto con Federica Abbate, che ha firmato, tra l’altro, diversi brani del disco, assieme allo stesso Michele, a Cheope su tutti, oltre che Catitti, Recalcati, Anastasi e La Camba.

Spicca il testo molto fotografico de’ La Vita Breve Dei Coriandoli, già singolo della scorsa primavera, così come la solo pianistica A Sette Passi Di Distanza, scritta e suonata al piano proprio da Michele e che, sono pronto a scommetterci, nasconde uno squarcio che non aveva bisogno di parole per esser reso più nitido di così.

Insomma Michele Bravi ha intitolato l’album del ritorno La Geografia Del Buio, e forse in esso, ci lascia intendere che da quel buio non è ancora venuto completamente fuori; ma ci sta provando con tutte le sue forze, con tutta la sua verità ed è sicuro che così no… Il sole non può essere di certo lontano.

MICHELE BRAVI LA GEOGRAFIA DEL BUIO

  1. La promessa dell’alba – 3:18 (Cheope, Federica Abbate, Francesco “Katoo” Catitti, Michele Bravi)
  2. Mantieni il bacio – 3:37 (Cheope, Federica Abbate, Francesco “Katoo” Catitti, Massimo Recalcati)
  3. Maneggiami con cura – 3:43 (Cheope, Federica Abbate, Francesco “Katoo” Catitti, Michele Bravi)
  4. Un secondo prima (feat. Federica Abbate) – 3:38 (Cheope, Federica Abbate, Francesco “Katoo” Catitti)
  5. La vita breve dei coriandoli – 3:28 (Cheope, Federica Abbate, Francesco “Katoo” Catitti, Giuseppe Anastasi, Michele Bravi)
  6. Storia del mio corpo – 3:40 (Francesco “Katoo” Catitti, La Camba, Michele Bravi)
  7. Tutte le poesie sono d’amore – 3:28 (Cheope, Federica Abbate, Francesco “Katoo” Catitti, Michele Bravi)
  8. Senza fiato – 3:31 (Cheope, Federica Abbate)
  9. Quando un desiderio cade – 3:41 (Cheope, Federica Abbate, Mattia Cerri)
  10. A sette passi di distanza – 2:41 (Michele Bravi)

BRANI MIGLIORI: Storia Del Mio Corpo, Mantieni Il Bacio, Tutte Le Poesie Parlano D’Amore
VOTO: 8/10