1 Maggio 2023
di Blogger
Condividi su:
1 Maggio 2023

Eurovision 2023: guida, recensioni e video delle 37 canzoni in gara. Parte 1 di 4

Il nostro esperto di Eurovision, Davide Maistrello, recensisce per noi i brani in gara

Eurovision 2023 canzoni
Condividi su:

Eurovision 2023 canzoni: guida, video e recensioni

🇦🇱 ALBANIA: Albina & Familja Kelmendi, Duje

Per la prima volta quest’anno il Festivali i Këngës (Festival della canzone albanese) ha deciso di scorporare la vittoria del primo premio dal titolo di rappresentante d’Albania all’Eurovision, quest’ultimo scelto tramite un’apposita votazione via televoto. Elsa Lila, già in gara ai Festival di Sanremo 2003 e 2007 tra le Nuove Proposte, è dunque costretta a cedere il passo alla seconda classificata: Albina Kelmendi, 25enne kosovara che sale sul palco accompagnata da cinque membri della sua famiglia (la madre Albana, il padre Bujar, i fratelli Albin, Vesa e Sidorela).

Il brano tratta il tema delicato dell’abbandono dei figli a seguito di un divorzio, eseguito con grande pathos e richiami alla tradizione musicale albanese. Non sembra essere destinato a lasciare il segno in questa edizione, ma può sicuramente giocarsi l’accesso alla finale grazie anche all’esibizione curata dalla coreografa svedese Sacha Jean-Baptiste – chiamata in extremis dalla delegazione albanese per mettere ordine nella performance e valorizzare le interazioni fra i membri del gruppo.

🇦🇲 ARMENIA: Brunette, Future Lover ☆☆

Dopo il successo planetario di Rosa Linn con Snap, l’Armenia scende in campo con un’altra rappresentante del rinnovamento e dello svecchiamento che stanno coinvolgendo il panorama musicale della piccola nazione caucasica. Elen Yeremyan, in arte Brunette, è la giovane interprete chiamata a inserirsi nel solco tracciato dalla sua collega: si presenta con un brano R&B moderno, pienamente inserito nei canoni “occidentali”, ma forse un po’ troppo ostico e concettuale per il pubblico dell’Eurovision.

Sulla carta non dovrebbero esserci problemi in chiave qualificazione e anzi gli armeni dovrebbero giocare per un buon piazzamento, ma l’annuncio dell’ordine di uscita ha riservato a Brunette la posizione #2 (storicamente sfavorevole a chi si esibisce, in quanto lontana dal momento del voto) – segno che l’organizzazione dell’ESC non sembra “credere” in ciò che l’Armenia mette sul tavolo. Un’eliminazione a sorpresa, per quanto inaspettata, non è totalmente da escludere.

🇦🇺 AUSTRALIA: Voyager, Promise ☆☆

Dopo aver provato a rappresentare l’Australia nel 2020 e 2022 – cadendo vittima della finale nazionale in entrambe le occasioni – la band progressive metal dei Voyager è riuscita finalmente a coronare il sogno eurovisivo venendo selezionata tramite una scelta interna. Promise è un brano che rispecchia la produzione di Danny Estrin e compagni (un rock melodico trainato dai synth che strizza l’occhio agli anni ’80) e assicura piena soddisfazione agli appassionati del genere.

Per l’emittente SBS, in gara all’Eurovision dal 2015 e storicamente osteggiata da parte del pubblico in quanto espressione di una nazione extraeuropea, si tratta dell’ultima partecipazione prima della scadenza del contratto che ha portato l’Australia a far parte del concorso. Il rinnovo dell’invito e il futuro a lungo termine della “Land Down Under” nella competizione si giocano sul risultato che i Voyager riusciranno ad ottenere: una prova del nove che la delegazione guidata da Emily Griggs sembra essere determinata a superare.

🇦🇹 AUSTRIA: Teya & Salena, Who The Hell Is Edgar? ☆☆☆☆

Tanti avevano dato per spacciata l’Austria quando a fine gennaio era stato spoilerato su Twitter il titolo e una parte del ritornello del brano di Teya (Teodora Špirić) e Salena (Selina-Maria Edbauer). Niente di più lontano dalla realtà: la canzone abbina a un beat martellante e “appiccicoso” una sagace invettiva contro le case discografiche e lo sfruttamento commerciale degli artisti, nascondendola dietro il racconto di una finta possessione del fantasma dello scrittore Edgar Allan Poe (allegoria che rappresenta gli autori che si prendono i meriti di musica e testo scritti dai propri ghostwriter).

A primo impatto sarebbe facile catalogare la proposta austriaca come una joke entry, ma sia a livello di significato che di composizione musicale siamo di fronte a una delle proposte più attuali, moderne e spendibili nel panorama musicale di tutta Europa. Il pubblico la sosterrà, e c’è da credere che pure le giurie (se la prestazione vocale del duo e la performance saranno all’altezza) daranno il loro contributo. Possibile outsider per la zona podio.

🇦🇿 AZERBAIGIAN: TuralTuranX, Tell Me More

Era dal loro debutto (Day After Day di Elnur & Samir, 2008) che l’Azerbaigian non si affidava a una produzione interamente autoctona, dopo tanti anni passati a commissionare la scrittura dei brani fra Scandinavia, Grecia e Paesi Bassi. A rappresentare la nazione caucasica saranno Tural e Turan Bağmanov, gemelli al debutto nel panorama musicale che conta dopo aver costruito un background principalmente come artisti di strada.

La canzone ha oggettivamente poco della tradizione musicale azera, anzi sembra richiamare più da vicino sonorità tipiche del paese ospitante (principalmente il brit-pop di fine anni ’90, con riferimenti Beatles-iani reinterpretati in una chiave tra Oasis e Blur). Inserito nella semifinale più complicata delle due, l’Azerbaigian nutre sulla carta esigue speranze di qualificazione: questa partecipazione sembra più una sorta di esperimento, o di anno ai box, per riprovarci con più forza nel 2024 (con la possibilità del ritorno in gara della Turchia).

🇧🇪 BELGIO: Gustaph, Because Of You

Stef Caers, in arte Gustaph, ha già rappresentato il Belgio all’Eurovision in due occasioni (come corista di Sennek nel 2018 e degli Hooverphonic nel 2021). A questo giro è riuscito a guadagnarsi il biglietto per la prima partecipazione da solista, dopo una rocambolesca vittoria della finale nazionale in cui non partiva coi favori del pronostico.

La canzone con cui il Belgio fiammingo scende in campo tocca delle corde vagamente retrò, ponendosi come un inno nostalgico alla deep house e alla dance anni ’80 che promette di fare scatenare e muovere a tempo tutto il pubblico della Liverpool Arena. Le velleità di qualificazione sembrano modeste, ma già in passato abbiamo visto il televoto europeo sostenere in massa pezzi leggeri, scanzonati e ben coreografati: date anche le ottime doti vocali di Gustaph, tanti sono pronti a giurare sulla presenza del Belgio in finalissima.

🇨🇾 CIPRO: Andrew Lambrou, Break A Broken Heart

Nato in Australia da genitori ciprioti, Andrew Lambrou partecipa all’Eurovision per la sua nazione “di famiglia” dopo essersi classificato settimo nella selezione nazionale australiana del 2022. All’attivo ha esperienza di talent show e contest musicali, avendo partecipato alla settima edizione di X Factor Australia venendo eliminato subito prima dei Live Shows.

La canzone di Cipro, scritta da Thomas Stengaard (vincitore dell’ESC 2013 per la Danimarca come autore di Only Teardrops di Emmelie de Forest) e altri autori di punta della scena musicale svedese come Jimmy Jansson e Jimmy “Joker” Thörnfeldt, è un brano midtempo pop che mette in luce le capacità vocali dell’interprete con grande uso dei falsetti. Andrew non reinventa la ruota, non gioca per portare a casa il titolo, ma punta sul sicuro per riportare la piccola isola mediterranea in finale dopo un anno di assenza.

🇭🇷 CROAZIA: Let 3, Mama ŠČ! ☆☆☆

Una band interprete del rock jugoslavo dei primi anni ’90 è la scelta per questo Eurovision della Croazia, nazione chiamata a un riscatto dopo anni di anonimato ed eliminazioni cocenti in semifinale (l’ultimo passaggio del turno risale al 2017, con My Friend di Jacques Houdek poi 13° in finale a Kiev). I Let 3 sono conosciuti in tutta l’area balcanica, amano la provocazione e giocano pesante con una canzone che è un manifesto contro la guerra e le dittature – con riferimenti abbastanza espliciti a Vladimir Putin e all’invasione militare dell’Ucraina attualmente in corso (la ŠČ del titolo è una lettera dell’alfabeto cirillico che rappresenta la Russia).

Il pezzo forte dell’esibizione è il trattore, nominato ripetutamente nel testo della canzone, che la band croata ha promesso di portare sul palco di Liverpool. Musicalmente è una proposta da “o la va o la spacca”: potrebbe risultare estremamente ostica a un pubblico che non comprende la lingua croata, ma pure diventare un fenomeno di massa pari a quello messo in scena dai moldavi Zdob și Zdub nel 2022. Sicuramente la più grande outsider di questa edizione.

🇩🇰 DANIMARCA: Reiley, Breaking My Heart

L’onore e l’onere di aprire la seconda semifinale toccherà a Reiley (Rani Petersen), 25enne artista electropop originario delle isole Far Oer ma già popolare in Corea del Sud (dopo un maldestro tentativo di lancio a tavolino su TikTok operato dalla sua casa discografica). La proposta in effetti strizza l’occhio al K-pop, genere in voga ormai non solo in Corea ma un po’ in tutto il mondo dopo il successo globale di band come BTS e Stray Kids.

Breaking My Heart è un brano pop leggero, senza pretese, eseguito da un interprete che rimanda al mondo “teen idol” per immagine e attitudine sul palco. Malgrado le doti vocali di Reiley siano state messe in dubbio da alcune performance non esaltanti durante l’avvicinamento a Liverpool, è indubbio che ci sia una nicchia di mercato pronta ad accoglierlo e potenzialmente a riportare la Danimarca in finale dopo ben quattro anni.

Precedente