16 Agosto 2021
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16 Agosto 2021

Emis Killa sulla situazione live: “Per quanto tempo vogliamo andare avanti a farci prendere per il cxxo dallo stato?”

"A cosa servono a questo punto certe misure se poi non possiamo tornare alla nostra vita?" si chiede il rapper in un lungo post

Emis Killa
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Anche Emis Killa dice la sua sulla situazione dei live in Italia.

Alla luce di quanto successo con il live di Olbia di Salmo sono in molti gli artisti che si stanno pronunciando sui live. Chi schierandosi contro Salmo stesso (da Fedez ad Alessandra Amoroso), chi esprimendo il proprio parere su una situazione, quella degli spettacoli dal vivo e dei lavoratori del settore, che ha bisogno di essere aiutata dallo stato. Tra questi Ultimo (di cui abbiamo parlato qui) ed Emis Killa.

Innanzitutto il rapper milanese ha voluto sottolineare come le regole in Italia siano caotiche e, perlopiù nemmeno seguite, in ogni posto e in qualsiasi settore…

Comunque riguardo sta storia del Covid e i concerti va detta una cosa: non si capisce un caxxo. 

Sono stato a Riccione (per dire una città a caso) due giorni fa e non potete capire il delirio di gente che c’è, ovunque. In generale in Italia c’è confusione. Nei ristoranti devi entrare con la mascherina ma appena ti siedi al tavolo la togli, quindi no sense. 

In strada sembra il mercato. Nei lidi, le discoteche, i bar, non c’è un suolo luogo in cui abbia visto la gente rispettare le norme di sicurezza, manco io l’ho fatto. Nessuno mi ha chiesto il Green Pass da nessuna parte. NESSUNO.

EMIS KILLA SU SALMO E IL MONDO DEI LIVE

Killa ha quindi continuato andando a fondo nella questione Salmo e usandola non per schierarsi nettamente ma per far capire quanto, per i lavoratori dello spettacolo, questa situazione stia diventando estenuante…

Poi Salmo organizza un concerto e tutti gli si scagliano comprensibilmente contro. Io sono d’accordo che non sia stata una cosa molto ‘safe’ ma d’altronde cosa vi aspettavate? Se non lo faceva lui lo faceva qualcun altro.

Per quanto tempo vogliamo andare avanti a farci prendere per il cxxo dallo stato? Sono due anni che ci tirano secchi con ste mezze misure e finte promesse, la gente non ce la fa più. Ho amici che hanno dovuto lavorare di nascosto come personal trainer perché le palestre non potevano aprire. Altri che hanno chiuso i ristoranti perché han fallito. 

Io sono stato il primo a esprimermi a favore sia del primo lockdown, sia dei vaccini. Ma a cosa servono a questo punto certe misure se poi non possiamo tornare alla nostra vita?

Ci lamentiamo dei concerti abusivi ma se continuiamo così avremo un sacco di gente che va a fare le rape in banca. E non parlo di ‘me’ che tutto sommato sono privilegiato, ma avete idea di quanta gente, ad esempio, lavora con me e per me (che sono solo una goccia nel grande oceano della musica)? 

Drivers, fonici, promoters, truccatrici, stylist, registi, Dj/band, gli hotel e i ristoranti che ci ospitano in tour, i ragazzi della sicurezza, per non parlare poi di tutti gli impiegati che si occupano di farla uscire/promuoverla/suonarla dal vivo.

Qualcuno si renda conto una volta per tutte che tutta la gente che il governo non vuole ‘ammassare’ sotto ad un palco o a qualche evento sportivo, si va ad ammassare altrove, in casa con gli amici o in un qualsiasi luogo possibile. CI SIAMO ROTTI IL CAXXO.