22 Agosto 2018
di Direttore Editoriale
Condividi su:
22 Agosto 2018

Giusy Ferreri, l’omaggio ad Aretha e le critiche della Porter. Quando il troppo stroppia…

L'omaggio di Giusy Ferreri ad Aretha Franklin sul palco del Deejay OnStage ha scatenato una valanga di critiche dal web, forse anche troppe..

Condividi su:

Dopo le polemiche da parte del popolo del web nei confronti di Giusy Ferreri, colpevole con il cantante dei Boomdabash di aver dato vita sul palco di Deejay OnStage ad un omaggio ad Aretha Franklin decisamente mal riuscito, critiche a cui si è unita (con toni decisamente duri) la cantante statunitense Cheryl Porter, a spezzare una lancia a favore della Ferreri arrivano, tra gli altri, il noto vocal coach Michele Fischietti e la cantante Francesca Chiara.

LA NOSTRA OPINIONE

Partiamo da alcune premesse. Giusy Ferreri, complice anche la mancata preparazione sui brani dell’esibizione (vedi qui), ha realizzato un omaggio di cui si poteva fare anche a meno, di cui lei stessa avrebbe potuto fare a meno. Foglio in mano, pronuncia che lasciava a desiderare  con diverse imprecisioni, una performance che è arrivata a toccare il livello “karaoke” quando le si è affiancato il cantante dei Boomdabash, Andrea Rogoli.

Insomma va detto che gli omaggi ad artisti scomparsi, soprattutto della portata della Franklin, sono decisamente un’altra cosa e che necessitano di una maggiore preparazione. Anche se fatti a Riccione sul palco del Deejay OnStage e con un pubblico perlopiù composto da giovani che magari non conoscono Aretha (a maggior ragione per questo motivo). La principale colpa della Ferreri, persona dalla grande sensibilità umana, oltre che dalle assodate doti artistiche (che possa piacere o no), è stata quella di non aver saputo dire di no ad una richiesta che rischiava (e così è stato) di metterla in difficoltà. Una lezione che siamo certi le servirà per il futuro… nessun cantante può cantare tutto e, a volte, un no è solo un segno di rispetto e non il contrario.

Detto questo la reazione del popolo del web, come sempre più spesso capita, ha messo in mostra il peggio del peggio. Messaggi di insulti, minacce ed offese a 360° a cui si è aggiunta, a suo modo, Cheryl Porter con il video che vi abbiamo mostrato qui. Alla Porter non è mai piaciuta Giusy Ferreri e non ha mai fatto nulla per nasconderlo, questo va detto. A dimostrarlo anche una precedente polemica nei suoi confronti lanciata quando Giusy venne scelta come insegnate ad Amici (la trovate qui).

Per Cheryl Porter la Ferreri è un esempio di pessima cantante. E anche su questo ci sarebbe molto da dire. Non sempre infatti sono le voci tecnicamente perfette, precise e che raggiungono la nota più alta, a funzionare. Un conto è essere Aretha Franklin o Whitney Houston, per il resto ci sono colori e particolarità del timbro vocale e del modo di cantare che riescono ad arrivare al cuore delle persone. La tecnica è molto importante, ma non è tutto.

E le critiche della Porter sono sembrate a molti troppo dure in quanto, a sua detta, l’esibizione della Ferreri avrebbe offeso l’intera comunità afroamericana. Troppo Cheryl, troppo… soprattutto nel momento in cui arrivano nei confronti della tua collega (che ti piaccia o no, questo è il titolo che le spetta), offese e insulti del tipo “dovrebbe cantare sotto un treno” e tu, vai contro quello che rappresentava Aretha stessa, il Respect, e ringrazi pubblicamente chi scrive queste cose.

IL PARERE DEL VOCAL COACH, MICHELE FISCHIETTI, E DELLA CANTANTE FRANCESCA CHIARA

In ogni caso negli ultimi giorni sono diversi i colleghi e gli addetti ai lavori che si sono schierati in difesa della Ferreri. Tra loro il vocal coach di diversi cantanti di successo, Michele Fischietti:

Tra i vari insulti a Giusy che altro non ha fatto che non dire di no ad una cosa più grande di lei pur di rendere omaggio ad Aretha e far piacere a Rudy Zerbi è passato quasi inosservato il fatto che Sting, dopo la classica “Message in a bottle” che intona ogni anno a Figline Valdarno dove risiede da anni in estate, qualche giorno fa abbia accettato di suonare alla chitarra gli accordi di un pezzo di Ligabue per far piacere e dare un po’ di sostegno agli operai di una fabbrica lì vicino licenziati da poco che gli avevano pregato di suonare perché a loro piaceva quella canzone.

Ecco, Sting che accetta di fare del karaoke per supportare una buona causa ci ricorda qual è lo scopo della musica : emozionare. Semplicemente emozionare. E qual è il motore che spinge a fare musica : l’amore.
Anche io l’ho criticata in maniera ironica perché secondo me nel contesto ci stava, ma credevo che solo la politica potesse tirare fuori tanto odio sui social, ed invece anno dopo anno devo ricredermi.

E così, nonostante si sia beccata una marea di insulti, a differenza di alcune sue colleghe che avrebbero risposto con altrettanti insulti, Giusy ha fatto la signora e, almeno fin’ora, non ha detto nulla. Anche qui ci vuole coraggio, e lei per quanto mi riguarda lo ha avuto due volte.
Se andiamo oltre il fatto che abbia cantato male perché ha dovuto improvvisare tutto in una lingua che non sa parlare (e a differenza di altri non si spaccia per una che lo sa fare) con una canzone in uno stile che non fa parte del suo repertorio (e che non spaccia come una che lo sa cantare), quello che rimane è una giovane neo-mamma che ha avuto il coraggio di metterci la faccia per fare una cosa che non aveva nè deciso lei nè tantomeno preparato ed una giovane donna che agli insulti personali di gente che non sa cantare non solo Aretha, ma neanche “tanti auguri a te”, ha risposto con il silenzio.
Avrà reso un pessimo omaggio ad Aretha, ma ha reso un grande omaggio al coraggio, all’intelligenza e al fatto di essere una Signora.

E, bisogna che qualcuno ve lo ricordi, lei è una cantante. Può piacere o meno, ma questo fa con successo da 10 anni, e ci paga le bollette, la casa nuova e le pappe di suo figlio. E soprattutto, rende felici molte persone che la ascoltano. Insomma, fa quello che la maggior parte di chi la insulta sognerebbe di fare. E lo fa con dignità e senza mai aver dato l’idea di pensare che “io so io e voi nun siete ‘ncazzo…

Dall’altra parte una insegnante di canto che avrà circa 40 anni, quindi non proprio una ragazzina, che io non conosco, e che forse deve solo ringraziare che qui in Italia l’abbiamo accolta a braccia aperte e che per ora lavora che ringrazia uno che dice che Giusy dovrebbe cantare sotto un treno. Sta ringraziando uno che dice che la Ferreri deve crepare perché secondo lui non canta bene, solo perché ha messo un like al suo post.
Io mica me la prendo con un idiota che scrive un commento così. Mi interessa molto di più la risposta di lei, che dice di avere a cuore la “cultura afroamericana”.

Giusy Ferreri

Questo sarebbe il suo “amore per la cultura afroamericana” ? Gli afroamericani augurano a chi non canta come loro e che gli fanno dei tributi (quindi praticamente il 95% dei bianchi) di crepare ? Io non credo. Non sono nero, ma ho amici neri, quando ero a Los Angeles da Seth tutti i neri che ho conosciuto avevano atteggiamenti molto diversi.
Quando io ho aperto WeSING ed il corso di formazione per insegnanti di canto, e tutti gli insegnanti che studiano con me lo sanno, ho sempre promosso lo spirito critico ma mai, MAI, l’insulto o la polemica fine a se stessa.
Con questo passo e chiudo. Ognuno faccia le proprie valutazioni.

Anche la cantante Francesca Chiara ha voluto dire la propria.
Per chi non se la ricordasse Francesca partecipò Festival di Sanremo nel 1999 presentando in gara tra le Nuove proposte il brano Ti amo che strano, a cui seguì la pubblicazione di un concept album con Sony Music Italia, Il Parco dei sogni, diventato un piccolo cult per molti (e purtroppo finito fuori catalogo).

Negli anni successivi Francesca ha continuato ad esibirsi live in tutta Europa ed ha pubblicato, tra le altre cose, tre dischi rock metal con i LoveCrave. Attualmente insegna canto moderno nella sua scuola a Milano.

Francesca Chiara al momento del debutto si è da subito contraddistinta (come potete vedere qui a seguito), per un timbro vocale particolare, diverso, probabilmente ai tempi troppo “fuori” dai canoni italiani. Anche in virtù di questo l’artista si è sentita di spendere qualche parola sulla collega pur non risparmiandole critiche…

Giusy Ferreri tecnicamente non è una grande cantante ma ha il dono di essere riconosciuta vocalmente dopo mezzo secondo. Questa in ambito pop è una caratteristica imprescindibile ed è il motivo per cui bravissime cantanti in Italia e nel mondo non riescono a sfondare: cantano bene ma non sono riconoscibili.

Continua la mia battaglia a favore di chi per molti anni lavora sul “suono” della voce piuttosto che sulla tecnica. Trovare un suono originale comporta comunque anni e anni di dedizione, alla pari della tecnica. Denigrare pesantemente artisti che hanno fatto percorsi diversi da quello “classico” a livello vocale credo non faccia onore ad una bravissima cantante e insegnante come Cheryl Porter. Di sicuro la Porter si è sentita “scavalcata”, avrebbe voluto cantare lei quel brano in ricordo di Aretha.

Riguardo all’esibizione della Ferreri: penosa. Avrebbe dovuto rifiutarsi di cantare, ma quando il capo della Sony ti chiede il favore, il tuo manager ti consiglia di farlo, il presentatore ti chiama in causa…. cosa fai? Te la tiri e rifiuti? SI’, avrebbe dovuto dire di no, ma non tutti hanno questa forza. Detto questo la musica italiana è chiaramente più vicina al mondo del karaoke che non a quello dell’arte. Un’artista sente, vibra e sceglie. Un cantante di karaoke è convinto di poter cantare di tutto.
Rimane la mia idea: NESSUNO è in grado di cantare tutto!
Insomma tutto quello che si poteva dire sull’esibizione della Ferreri è stato detto, ora sarebbe anche il caso di voltare pagina e andare avanti, magari canalizzando meglio le proprie forze e le proprie idee sui social.