9 Maggio 2021
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9 Maggio 2021

Eurovision 2021: la guida e i video delle 39 canzoni in gara. Parte 2 di 4

Seconda parte della guida ai brani in gara con le valutazioni del nostro esperto in Eurovision, Davide Maistrello

Eurovision Song Festival 2021
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Eurovision Song Festival 2021 – le canzoni, seconda parte

🇫🇮 FINLANDIA: Blind Channel, Dark Side ☆☆

Tuffo nei primi anni ’00 con la proposta finlandese: i Blind Channel, band post-hardcore originaria di Oulu, si sono qualificati vincendo l’edizione 2021 di Uuden Musiikin Kilpailu con le dimensioni del plebiscito. Le ispirazioni del gruppo includono abbastanza ovviamente Linkin Park, Slipknot e tutta la scena nu-metal che imperversava nei circuiti alternativi a cavallo del millennio, ponendosi come i precursori di un potenziale revival di cui già si sono viste le prime avvisaglie anche al di fuori del contesto Eurovision. Per tanti telespettatori la performance finlandese sarà un tuffo nel passato: oltre a porsi come diretti concorrenti dei nostri Måneskin, i Blind Channel si preparano a fare molto bene al televoto e potenzialmente a riportare il paese scandinavo in top10 per la prima volta dal 2014.

🇫🇷 FRANCIA: Barbara Pravi, Voilà ☆☆☆

Dopo un anno di pausa (in cui, fra mille polemiche, i transalpini avevano deciso di puntare internamente sull’evanescente Tom Leeb) il 2021 ha marcato il lancio di una nuova selezione nazionale che ha lanciato nella stratosfera Barbara Pravi – cantautrice parigina già autrice di J’imagine, la canzone con cui la Francia ha vinto l’ultima edizione del Junior Eurovision Song Contest e di cui la giovane interprete (Valentina Tronel) era convenientemente sul palco la sera della finalissima. Il pezzo, attualmente accreditato di chance di podio dagli scommettitori, è una classica chanson francese che può sicuramente colpire l’immaginazione delle giurie ma almeno a mio avviso rischia fortemente di pagare pegno col televoto.

🇬🇪 GEORGIA: Tornike Kipiani, You

La Georgia si presenta in gara con Tornike Kipiani, artista confermato dall’edizione 2020 dopo la sua vittoria nella seconda edizione di Saqartvelos Varskvlavi (talent emanazione locale del format Idol). Il pezzo presentato in gara quest’anno è una ballata blues rock assolutamente non da concorso, fondamentalmente non spiacevole ma destinata irrimediabilmente a perdersi nel mare delle proposte a causa dell’assenza di un hook lontanamente memorabile. Al momento i bookmaker la danno in linea con l’ultimo posto assoluto, stimando in meno del 20% le possibilità della Georgia di superare la semifinale di sabato 20.

🇩🇪 GERMANIA: Jendrik Sigwart, I Don’t Feel Hate ☆☆

In ossequio a un trend visto principalmente l’anno scorso e in parte sconfessato quest’anno, la Germania ha deciso di selezionare internamente Jendrik Sigwart – giovane interprete e attore di musical senza grande esperienza nel mondo della musica, in gara con un’allegra e martellante uptempo composta su un riff a base di ukulele e corredata da una coreografia che ammicca apertamente al mondo di TikTok. Non è sicuramente la proposta più matura del contest né la più valida musicalmente, ma questa pillola di energia contagiosa unita ad un messaggio anti-haters rischia seriamente di essere la vera mina vagante di questa edizione.

🇬🇷 GRECIA: Stefania Liberakakis, Last Dance ☆☆

Stefania, greca di origini olandesi, ha rappresentato i Paesi Bassi al Junior Eurovision 2016 come membro del gruppo vocale Kisses. Ormai maggiorenne, si prepara a sventolare la bandiera della patria dei suoi genitori con una canzone che richiama apertamente il mondo musicale di Dua Lipa (e in particolare la super hit Physical, uno dei più grandi successi musicali dell’anno 2020). Una delle potenze dell’Eurovision nella prima decade dei Duemila, la Grecia ha stentato a trovare continuità nell’ultima decade – raccogliendo una sola top10 dal 2011 ad oggi, anche a causa delle conseguenze del lungo periodo di crisi economica e ristrutturazione interna che ha attraversato la TV di stato. Con una produzione di alto livello (l’onnipresente Dimitris Kontopoulos, Sharon Vaughn e il collettivo di autori ARCADE) questo potrebbe essere l’anno buono per rivedere i greci nelle posizioni che contano.

🇮🇪 IRLANDA: Lesley Roy, Maps

Ispirazione pop per l’irlandese Lesley Roy, artista brevemente popolare negli USA sul finire dei Duemila e sparita un po’ dalla circolazione dopo il primo album Unbeautiful. Anche questa canzone vive un po’ di un ritorno al passato, ricordando da vicino l’era Teenage Dream della produzione musicale di Katy Perry ma mantenendo allo stesso tempo un’orchestrazione moderna, trascinante e ben prodotta. Non sarà questo l’anno in cui l’Irlanda migliorerà il suo record di sette vittorie (l’ultima nel 1996) ma il passaggio del turno è sicuramente alla portata.

🇮🇸 ISLANDA: Daði & Gagnamagnið, 10 Years ☆☆☆

Vincitore morale dell’edizione 2020 dopo che la sua Think About Things è diventata virale in buona parte d’Europa (Italia compresa) Daði Freyr Pétursson torna alla carica con un pezzo che, come molti temevano, non vale un decimo di quello che dodici mesi fa avrebbe potuto benissimo portare l’Eurovision in Islanda per la prima volta nella storia. 10 Years è dedicata alla moglie Árný Fjóla, che assieme al gruppo di supporto Gagnamagnið accompagnerà Daði sul palco di Rotterdam. La popolarità di questo act e la memoria ancora fresca del tormentone dell’anno passato permetterà all’Islanda di raccogliere un buon risultato al televoto, ma è indubbio che manchi la spinta necessaria a farsi strada nella volata decisiva. La vittoria dell’Islanda all’ESC, tema del film celebrativo del contest prodotto da Netflix nel 2020 (Eurovision Song Contest: The Story of Fire Saga) sembra destinata a rimanere un’utopia ancora per qualche tempo.

🇮🇱 ISRAELE: Eden Alene, Set Me Free ☆☆

Altra cantante riconfermata dal 2020 è l’israeliana Eden Alene, giovane interprete nata a Gerusalemme da genitori ebrei emigrati dall’Etiopia. Una selezione dove le sono state affidate una quantità di proposte più o meno dignitose (per un certo tempo è sembrato che potesse vincere La La Love, un discutibile inno alla sopraggiunta – ma solo ad Israele – uscita dalla pandemia) ha infine premiato Set Me Free, brano inizialmente passato inosservato e poi rilavorato in una mezza dozzina buona di versioni che l’hanno trasformato in qualcosa di totalmente diverso dalla demo originaria. La mancata qualificazione alla finale, inizialmente una possibilità concreta, sembra scongiurata dopo l’avvento dell’ultimo revamp – che tra l’altro include la nota più alta della storia dell’Eurovision, un gratuitissimo C alto (B6) in registro di fischio.

🇱🇻 LETTONIA: Samanta Tina, The Moon Is Rising

Dopo aver tentato di rappresentare la sua nazione in cinque occasioni, Samanta Tina ha vinto l’edizione 2020 del Supernovae come ovvio premio alla sua dedizione, è stata confermata come rappresentante lettone per il 2021 una volta annullato lo scorso Eurovision. Il brano che porta in gara è scritto da Aminata Savadogo (6° classificata sempre per la Lettonia all’ESC 2015 con Love Injected) e si inserisce nello stesso filone trap/dubstep della scorsa proposta Still Breathing, anche se in modo ancor più becero e sopra le righe di quanto già visto lo scorso anno. La serie nera della Lettonia (mai finalista dal 2016 in poi) sembra destinata a continuare.

🇱🇹 LITUANIA: The Roop, Discoteque ☆☆☆☆

Tra i favoriti dell’edizione 2020 con On Fire, anche i The Roop sembrano non essere stati in grado di soddisfare l’hype degli eurofan con questa Discotequepezzo electro-pop che si pone come l’unica vera testimonianza dell’anno appena passato, essendo incentrato sul contesto del “ballare da soli” e creare una discoteca a casa propria. La Lituania paga un po’ l’aver scelto ad inizio stagione (con i The Roop che hanno dominato una selezione nazionale scritta praticamente per la loro riconferma, vincendo l’86% del televoto nella serata finale) e il confronto con la canzone dello scorso anno ancora percepita come più nuova, più forte e con un balletto più fresco. Il vasto pubblico dell’Eurovision però non lo sa, e potrebbe premiare inaspettatamente la Lituania come il giusto corollario di un’edizione ancora fortemente influenzata dal COVID. Al momento accreditata di una top10 bassa, Discoteque può essere una buona scommessa in chiave podio finale.

Appuntamento a settimana prossima per gli ultimi due articoli su Eurovision Song Festival 2021, valutazione alle canzoni in gara.

 

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