Chi si ferma e chi si sottrae
Irama, coetaneo di Rkomi e Bresh, ha fatto una scelta diversa. Non ha annullato nulla, ma si è fermato prima. Nessuna dichiarazione drammatica, solo un post dopo settimane di silenzio:
“Sono sparito per un po’, avevo bisogno di staccare, di concentrarmi sulla musica. Non ho bisogno di correre, di inseguire qualcosa. Ho iniziato ad appuntare parole, pensieri, simboli, presto tutto avrà senso. Ora ci sono.”
Non serve per forza crollare. Ci si può fermare prima, con consapevolezza. Ma serve allenamento, esperienza, forse anche qualche cicatrice in più. Irama ha quasi trent’anni, e probabilmente un rapporto con se stesso più saldo di quello che può avere un ventenne appena esploso.
Sangiovanni invece si è rotto. Ma lo ha ammesso, lo ha scritto, lo ha raccontato con una sincerità rara nel pop italiano. Il primo vero comunicato di burnout. Nessuna tournée, nessun disco, nessun Forum. Solo un’esigenza:
“Non riesco più a fingere che vada tutto bene e che sia felice di quello che sto facendo. […] Voglio stare bene per condurre al meglio la musica vista come ‘lavoro’.”
Anziché svuotarsi per finta, si è riempito altrove. Patente, studio, silenzio. Poi è tornato, con Luci allo Xeno. Non per dire “eccomi”, ma per dire “ora ci sono davvero”.
Stessa fragilità lucida per Angelina Mango. Prima rinofaringite, poi il blocco. Tour annullato, comunicazione chiara, affettuosa. Poi il silenzio. E da lì una nuova consapevolezza:
“In questo periodo in cui ‘esisto’ un po’ di meno pubblicamente, mi sono accorta che ESISTO davvero, anche nella realtà.”









