8 Giugno 2025
di Disturbo della quiete pubblica
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8 Giugno 2025

Tour annullati, dischi bloccati e artisti che si fermano: cosa succede davvero nella musica italiana?

Rkomi, Bresh, Blanco, Angelina Mango, Sangiovanni e altri artisti scelgono di fermarsi, tra pressioni, malesseri e riflessioni. Ma il sistema li ascolta?

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Tour che saltano: non è solo un caso isolato

Negli ultimi giorni, due nomi pesanti si sono sfilati dal cartellone estivo. Il primo è Rkomi: niente concerti, tutto annullato. La mail di rimborso è arrivata prima ancora di un annuncio ufficiale. Fan in rivolta, silenzio sui social. Ma secondo quanto ricostruito da Selvaggia Lucarelli, che ha parlato direttamente con il suo management, non si tratta di un crollo ma di una scelta. O, meglio, di una rottura.

Dopo un Sanremo difficile (penultimo in classifica ma riscoperto con il tempo), Rkomi ha pubblicato un disco introspettivo, lontano dall’idea di live da festival. Il singolo L’ultima infedeltà – scarno, senza batteria, quasi anti-radio – ha segnato l’inizio di una nuova fase. L’artista voleva portare questo spirito nei teatri. L’agenzia non ha assecondato. Da qui la separazione e la decisione di cancellare tutto.

Più che un incidente, sembra il rifiuto di adattarsi a un sistema che pretende l’artista usa-e-getta, sempre pronto per “su le mani Riccione”, anche quando ha scritto un disco da luci soffuse. A Rkomi non è venuta meno la voce, è venuta meno la compatibilità con la macchina. E questa, più che una crisi, è una notizia.

E poi c’è Bresh. Il suo è un caso curioso. Nessun comunicato. Nessun post. L’ultimo annuncio ufficiale sul sito di Live Nation riguarda il tour estivo. Ma quando entri nella sua scheda artista, ci sono solo le date dei palazzetti autunnali. Silenzio social. Silenzio stampa. Eppure, il tour estivo è stato annullato.

La spiegazione è arrivata quasi per caso, durante la presentazione del nuovo disco. L’ha detto lui, davanti ai giornalisti: “Siamo usciti tardi col disco, non c’era il tempo per preparare uno show adeguato. Alcune date andavano bene, altre meno. Abbiamo deciso di concentrare tutto sui palazzetti”.

Giusto? Forse. Ma la Mosca non si interroga sul merito, bensì sul metodo. Quando un tour sparisce e il pubblico lo scopre solo notando l’assenza, qualcosa non torna. Chiedere scusa ai fan a voce, ma non nei canali ufficiali, è come sussurrare un rimorso nel backstage mentre fuori stanno già smontando le luci.

Se c’è una regola non scritta nei live, è che quando togli qualcosa al pubblico, glielo devi dire guardandolo in faccia. Anche se fa male. Anche se è colpa di una scelta sensata. Il silenzio, invece, lascia spazio al sospetto: che lo show estivo non sia mai stato veramente una priorità.

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