Irama col cappotto di Lady Oscar
Lui la maglietta ce l’ha ma a metà, perché qui, come per Rkomi, bisogna di nuovo mostrare i risultati del connubio tra palestra e alimentazione finalizzata alla creazione del muscolo addominale. Cappottone lungo con mega frange dorate che non vedevo dai tempi di Lady Oscar.
Domanda per Filippo: ti è scappata la mano con il gel effetto bagnato? No, perché da casa l’impressione è che tu abbia preso il flacone e abbia spremuto troppo. Sai quando schiacci forte perché pensi che il prodotto sia finito e invece te ne esce un botto all’improvviso? Poi non lo vuoi buttare e te lo metti tutto i testa.
Coma_Cose La Sposa Cadavere
All’Ariston con un look da La Sposa Cadavere che non ho visto, quindi non so se c’azzecca con il tema della canzone, quindi che dire? Che magari del vestito già domani non ci ricorderemo più, ma sono sicura che tutti canteremo cuoricini cuoricini come qualche anno fa dicevamo con il culo ciao ciao.
Simone Cristicchi mi fa diventare un inutile moscerino
Versione viola sberluccicante dell’abito con pantaloni troppo grandi e lunghi per lui, forse per rievocare una moda d’altri tempi. Un fiore gigante all’occhiello, ma persino io, davanti a un testo così, non so criticare l’abito che diventa piccolo piccolo e io mi trasformo in un inutile moscerino.
Marcella Bella tutto ok
Tuta nera con con scollo a scialle monospalla luccicante. Nulla da dire su una signora della musica italiana.
Achille Lauro, il dandy del nuovo millennio
Ecco, c’è chi arriva sul palco di Sanremo per cantare e chi per fare la storia del costume. Achille Lauro? Fa entrambi, o almeno ci prova. Ma se pensate di aver capito il suo stile, siete già indietro di almeno tre reincarnazioni.
Dandy, certo, ma non quello che avete visto nei libri di scuola o nelle vecchie foto ingiallite. No, Lauro è il dandy post-tutto, come quelli che entrano alla Scala solo per far parlare di sé, e se ne fregano altamente dell’opera in scena. Perché diciamolo, chi va alla Scala per la trama? Esatto, nessuno. Ecco, Achille Lauro è lo stesso, ma versione Sanremo edition: un passo avanti, un piede fuori dal tempo e uno dentro lo spettacolo. Boh, magari mi sono addormentata al momento giusto e mi sono svegliata che c’era pubblicità.











