I numeri delle vendite di Amici 24: Luk3 supera tutti, vincitore compreso
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Tre mesi dopo la finale, questi sono i dati di vendita dei cantanti di Amici 2024, tra streaming e dischi fisici, affiancati dal numero degli instore realizzati. Numeri che non lasciano dubbi. Nessuno di questi progetti otterrà una certificazione.
- Luk3 – Diciotto: oltre 6.600 copie (5.300 fisiche) – 13 instore
- TrigNO – A un passo da me: circa 5.500 copie (3.900 fisiche) – 19 instore
- Nicolò Filippucci – Un’ora di follia: circa 4.600 copie (3.700 fisiche) – 21 instore
- Jacopo Sol – Dove finisce il sole: circa 2.900 copie (2.100 fisiche) – 14 instore
- Antonia – Relax: circa 2.900 copie (1.900 fisiche) – 10 instore
- Senza Cri – Tokyo Nite: circa 900 copie (650 fisiche) – 6 instore
- Chiamamifaro – Lost&Found: circa 650 (350 copie fisiche) – 4 instore
Vanno segnalate alcune cose per essere precisi.
Che Luk3, pur non essendosi avvicinato alla finale, è stato l’unico a superare la soglia delle 6.000 copie, battendo tutti gli altri concorrenti – finalisti compresi. Sul piano live, si distingue anche con 3 date sold out nei piccoli club. Lo segue TrigNO con 2 date sold out.
E infine che, come da noi svelato in questo articolo, a pochissimo tempo dalla fine del programma, Eclectic non seguirà più Antonia in veste di management.
Meglio amici 23 con Sarah, Petit e Mida? Sì, ma nemmeno troppo
I dati del 2023 sono migliori e indicano un costante calo, ma anche qui nessun disco d’oro all’orizzonte, nonostante sia passato più di un anno dalle rispettive uscite.
- Mida: oltre 22.000 (grazie a Rossofuoco, solo 3.500 fisiche)
- Petit: 19.000 (6.000 fisiche, trainato da Mammami)
- Sarah: 14.000 copie (5.700 fisiche)
- Holden: 13.500 (4.600 fisiche)
- Lil Jolie: poco più di 1.000 (quasi tutte fisiche)
- Martina: circa 520 copie
Una gavetta mancata che non li protegge
A chi obietta che “non bisogna parlare di numeri”, rispondiamo che non è il far finta che tutto va bene che protegge ragazzi che hanno avuto una tale esposizione mediatica. Anzi. Tenerli lontani dalle cadute e dalle risalite della vita non li prepara a niente. Il modo migliore per proteggerli è permettere loro di sbagliare, imparare, crescere. Di fare una sana gavetta, come esiste in ogni mestiere, anche se ha nomi diversi.
Perché là fuori, finita la TV, non c’è più nessuno a coprirti le spalle. E solo chi ha basi solide può davvero reggere il palco, sperando che qualcuno – dalle radio alle piattaforme digitali, fino alle etichette indipendenti – decida di concedere loro tempo e spazio.
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