3 Gennaio 2022
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3 Gennaio 2022

Speciale Testo&ConTesto: Top & Flop delle canzoni del 2021

Il meglio e il peggio dei testi dei brani italiani usciti nel 2021. Non siete pronti...

Testi canzoni 2021 Top e Flop
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SCRITTURE INTERESSANTI TOP 5

CARMEN CONSOLI – Una domenica al mare
La cantantessa dei ricordi, di quella nostalgia che si deposita nel cuore con un sottile compiacimento: è questa la Carmen Consoli che mi avvince. I fotogrammi un po’ sbiaditi di questa estate arrivata in fretta guardano indietro: ci parlano di primavere rimpiante, di odori conservati e rivivificati, del bisogno di fermarsi e “respirare col cuore”.

Ascolti il pezzo e ti senti sospeso tra tradizione e modernità, tra paesaggi marini e città assolate, tra il tempo dell’amore e il tempo della ragione. Una scrittura sempre più matura, una selezione lessicale di livello, senza gli eccessi di preziosismo cui talora Carmen Consoli cede.

MARRACASH – Dubbi
Un’autobiografia in miniatura, che è la storia di tante generazioni. Forse la storia di un’epoca, attraversata dal dubbio, dal dovere di districarsi tra conformismo ed evasione, tra fuori e dentro, tra idealità e illusioni.

E in questo bilancio c’è la descrizione di tutte le strade sperimentate per agguantare una sicurezza sempre così lontana: l’amore, la famiglia, il lavoro ci richiamano continuamente al dovere di tracciare una strada solida.

Che paradosso, no? Che io per essere me stesso
sia costretto ad andare dove non mi riconoscono

I punti interrogativi però campeggiano nella canzone. Il dubbio resta, è la misura dell’inquietudine con cui ricerchiamo il nostro posto nel mondo. Anche quando la risposta si intravede è sempre preceduta da un “forse”.

Forse fare musica è l’unica soluzione
Forse non c’è buca che racchiuda il tuo dolore…

Un applauso speciale alla tecnica di Marracash: la sua ricerca di rime, assonanze, paronomasie e giochi metrico-ritmici non è mai sterilmente virtuosa, ma, in tutto l’album (persino nella più facile Crazy Love), è sempre al servizio del significato del brano.

MOTTA – Semplice
Una ‘semplice’ struttura comparativa (“semplice come…”) ripetuta anaforicamente. Il risultato è una narrazione nuda dei momenti neutri dell’esistenza, dell’essenzialità disadorna di quegli attimi che bastano a dare un senso:

Semplice come la paura di conoscere me stesso
Come ripetere una cosa chе ho già visto
Semplice come quando io ti guardo е non ti accorgi
Come quando non sappiamo più aiutarci

MARGHERITA VICARIO – La meglio gioventù
Lo cito non perché sia il pezzo meglio riuscito della Vicario, il cui album Bingo è a mio avviso uno dei più significativi e completi del 2021, nei concetti e nelle parole.

Lo cito perché conferma la versatilità della sua penna, qui più disincantata e meno ironica (intrecciata, va detto, a quella del coautore Alessandro La Cava). Ma la Vicario riesce a essere moderna anche nella denuncia e la sua scrittura musicale sembra quasi l’antidoto sarcastico alla stanchezza del vivere: scrivo perché sono stanca delle cazzate che sento, di questo mondo alla rovescia, e faccio musica di questo casino, un casino di musica.

Così anche questa dichiarazione di resistenza generazionale, con il carico di drammaticità che porta con sé, sembra qualcosa di tribale, sembra una guerra festante.

È questa la cifra di Margherita anche quando è più scanzonata e allegra: sa fare ironia del dramma, sa svuotare di retorica la retorica, ma quel dramma, anche se lontano, si sente, sia pur camuffato dietro una risata o dietro il disincanto. E il messaggio arriva più forte e più chiaro.

CAPAREZZA feat. MISHEL DOMENSSAIN – El Sendero
Ormai sempre più incline a rinunciare all’etichetta di poeta vate frequentemente riferitagli, Caparezza ci consegna un brano raffinato e complesso nei riferimenti, ma quanto mai desacralizzante:

Non ho mai scalato una montagna a mani nude, free solo
Non ho mai nuotato tra i piranha lungo il fiume, mi muovo
Non ho mai viaggiato sull’Apollo 13
Sento dire solo: “Pollo, credici”
Non ho fremiti

E ci racconta che l’unica strada che ha compiuto, “senza briglie e senza sella”, è quella verso la libertà. Un testo che può essere anche solo letto. Ma, ascoltato, è un capolavoro di evocazione.

Ed ora è giunto il momento di passare alle dolenti note. Cliccate in basso su Continua per i testi flop.

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