Sanremo Giovani 2025 – le pagelle alle canzoni in gara
AMSI – PIZZA AMERICANA
Seguendo l’ordine alfabetico proposto dalla piattaforma Rai Play, l’elenco dei 24 inizia con Amsi e la sua Pizza Americana, la cui melodia riprende nel ritornello Someone You Loved di Lewis Capaldi, para para (beccato).
È una canzone pop abbastanza standard, non ci sono chissà quali sviluppi melodici o armonici. Il giro è quello e si ripete in loop: è una di quelle canzoni che potremmo definire “da spiaggia”, senza infamia e senza lode.
Anche per quanto riguarda il testo non ci sono chissà che sviluppi, ci si muove in un terreno già battuto e ribattuto e sembra un po’ una ripetizione di lavori di scrittura che, negli anni, ci hanno già proposto centinaia di volte.
Auguriamo il meglio a questo ragazzo, che sembrerebbe avere tutte le caratteristiche della “vittima sacrificale” della gara, in favore di progetti più avviati (ma non tanto più identitari rispetto al suo).
5 e mezzo
⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️½
ANGELICA BOVE – MATTONE
Il testo migliore di questa edizione è di Angelica Bove. Si parla, sembrerebbe, di depressione, ansia e di tutto quello che è il mondo dei problemi di ordine psicologico applicati alla quotidianità.
Il dolore e la malattia che impediscono anche di vivere le proprie giornate in modo relativamente normale, dove il peso da sostenere è un vero e proprio mattone sulla mente e sullo stomaco ma, come si dice alla fine del brano, cambiare prospettiva significa anche usare questo mattone per farsi forza e ricostruire da capo.
Un po’ ciò che sta provando a fare la stessa Angelica Bove, eliminata a un soffio dall’Ariston lo scorso anno e che ci ritenta 365 giorni dopo. Che poi riesca è un altro discorso ma, senza dubbio, il testo dal significato più profondo di questa edizione è il suo.
7
⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️
ANTONIA – LUOGHI PERDUTI
Sta ragazza ha rischiato di autodistruggersi in questi mesi, più di una volta: prima la partecipazione ad Amici – un disastro con le assegnazioni dei brani cover ogni singola settimana – poi gli inediti che l’hanno fatta andare in una direzione alla “Elodie 2.0” che non aveva e non ha nessun senso.
Antonia doveva e deve affrontare la realtà e capire che la sua timbrica è r&b, è soul e che il terreno di gioco deve essere quello di questa Luoghi Perduti che, sia chiaro, non è sto fulmine di guerra tra melodie e testo ma che, almeno, la indirizza bene sia in gara sia per il futuro in generale.
Antonia riparte da qui dopo l’harakiri con tutto il percorso post-talent e il rapporto naufragato – in favore oggi di Sony Music – con Stefano Clessi. Come fatto con gli altri, auguriamo anche ad Antonia di ricostruire e di fare il meglio possibile per la propria carriera e il proprio futuro.
6 e mezzo
⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️½
CAINERO – NUNTANNAMURÀ
Questa ragazza sa cantare, nel senso più puro del termine. Ha studiato, si sente e si percepisce da piccole cose: note sostenute bene, vocalizzi gestiti al meglio, passaggio da un registro all’altro senza difficoltà.
Il brano è pop dance con un ottimo blues di fondo, nulla di nuovo sulla scena italiana in generale (esiste Serena Brancale da una vita che fa una cosa praticamente uguale) ma molto interessante in ottica gara, Sanremo Giovani e new gen.
Cainero porta uno stile che gli altri 23 non hanno neanche sfiorato, ed è un bene: c’è identità.
È difficile portare qualcosa di nuovo nella musica italiana ormai, a meno che non ti chiami ThaSup, quindi bisogna sfruttare ciò che c’è al meglio e inserirlo in contesti dove questo qualcosa non c’è, facendolo rivivere in una qualche maniera.
Cainero sta facendo questo, tra italiano e napoletano, e lo sta facendo al meglio delle proprie possibilità.
7
⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️
CARO WOW – CUPIDO
Pop banalissimo con una quintalata di autotune (basta con sta retorica della cifra artistica: l’autotune è diventato noioso) che non permette di capire anche solo il timbro di questa ragazza.
Testo che sembra scritto con l’intelligenza artificiale, le frasi sono tra le robe più ovvie e scontate che un Suno di turno possa produrre e, di sicuro, tra le più semplicistiche di questa gara. Esempio palese sono le frasi della seconda parte che precedono quello che dovrebbe essere lo special:
“Siamo figli illegittimi di qualche trauma, siamo la generazione nata già con l’ansia e se proprio non ci basta ne giriamo un’altra”. Dai, sù…
Si poteva fare di meglio ma si poteva fare anche molto peggio, lo precisiamo per correttezza, quindi tutto sommato ce la facciamo andar bene ma siamo sempre lì: mancano idee e qualità, la strada è già battuta e canzoni del genere non fanno altro che mettere punti di sutura su una ferita che sanguina da tanto tempo.
5 e mezzo
⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️½
CMQMARTINA – RADIO EROTIKA
La techno sul palco di Sanremo Giovani neanche nei più oscuri sogni romantici ed erotici, ma come il cielo che si apre dopo la tempesta, ecco Cmqmartina a salvare l’idea.
Radio Erotika inizia quasi ballad, diventa powerpop e poi si trasforma in elettronica mezza techno in un crescendo emotivo ed emozionale molto interessante. Chiaro che, poi, più il brano va avanti più si rimane su ritmi alti senza tornare indietro (eccezion fatta per lo special).
La canzone è figa e diversa dalle altre, finalmente.
7 e mezzo
⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️½
DEDDÈ – DDOJE CRIATURE
Deddè, insieme a Petit, è da tempo riconosciuto come la matrioska più piccola di Geolier, anche se per fortuna lui cerca di allontanarsi da quel mondo ogni tanto. In questo caso decide di diventare anche figlio illegittimo di Olly.
Ddoje Criature è una canzone d’amore finito, tema trito e ritrito, sulla melodia di una qualsiasi canzone di Olly e Juli, anche queste trite e ritrite.
Insomma, Deddè sembra ancora lontano dall’avere un’identità chiara e precisa ma, almeno, sta iniziando ad allontanarsi (poco, pochissimo, ma ci prova) da quel mondo fatto di Geolier e napoletanità mezza cantata, mezza rappata.
Passi avanti notevoli per se stesso, abbastanza irrilevante in ottica gara dove appare un po’ come carne da macello in favore di altri con più blasone.
5
⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️
DISCO CLUB PARADISO – MADEMOISELLE
I Disco Club Paradiso sono l’unica band di questa edizione, quindi la speranza è che possano andare avanti per portare in alto la categoria, ma con un brano alla DJ Antoine del 2010 sembra difficile.
Ma Cherie l’hanno già fatta, Timmy Trumpet già esiste. Poi, per carità, non è dance o EDM nel senso stretto del termine, è più pop nelle intenzioni e nell’arrangiamento ma siamo lì: questa canzone è vecchia. Energica, sì, ma vecchia di almeno 10/15 anni.
Spunti per parlare del testo davvero irrisori: anche qui giochiamo nel terreno delle grandi banalità e della poca verve autorale, ma la cosa davvero tosta da migliorare è il cantante.
Non sembra di essere di fronte a uno di quei frontman capaci di sostenere con la sua vocalità l’intero progetto, anzi tutt’altro, e a causa di questo il brano perde ulteriormente la propria possibile forza espressiva.
Come detto, sono l’unica band, quindi speriamo vadano avanti per la categoria ma il brano è un punto interrogativo gigante.
5 e mezzo
⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️½
EYELINE – FINCHÈ DURA
Anche qui, la linea melodica è la stessa di miliardi di altri brani sia nella strofa che nel ritornello. In particolar modo, nel ritornello ci sono potenti gli Imagine Dragons con Wake Up, semplicemente rallentati e cambiati di tonalità per renderla agevole a Eyeline, ma è quella.
Mi chiedo dove siano le idee innovative, sia per Eyeline che per il 90% degli altri artisti in gara. In questo caso specifico, poi, sembra tutto troppo costruito artatamente e senza anima, quasi.
Testo, anche in questo caso, basato sull’amore finito o mai iniziato, tra cuori neri e sentimenti veri (sì, questa è la rima anche nella canzone, non un semplice accostamento che faccio qui).
Lei, poi, sembra una versione young e con ancora tanto studio da fare di Nina Zilli, cosa che può prendere come un complimento. Nina Zilli, però, ha aperto la sua carriera di successo con 50mila lacrime, non con la copia di una canzone americana in gara a Sanremo Giovani.
5
⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️
JESON – INIZIALMENTE TU
Ed eccoci qui con Due Vite di Marco Mengoni, La Sera dei Miracoli di Lucio Dalla, un po’ di Brividi di Blanco e Mahmood, un Achille Lauro qua e là e una spolverata di milioni di altre cose in versione Sanremo Giovani con un altro nome.
Insomma, Jeson e l’originalità non si sono salutati in studio prima della creazione di questo brano. Indovinate il tema? Esatto: un amore tormentato fatto di addii e ritorni e di nuovi addii.
La canzone è bella ma verrebbe da dire “eh, grazie a… quello”, considerando che prende spunto, accordi e melodia da cose che nella mente rimandano ad altri grandi brani di altrettanto grandi artisti.
Forza Jeson, hai giocato facile e l’hai portata a casa, ma trova la tua strada: non battere quella già intrapresa dagli altri, perché non porta mai a niente di buono una scelta del genere.
6
⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️
JOSEPH – FENOMENALE
Questo ragazzo ha un timbro molto interessante, soprattutto quando sale con le note alte, e fa una cosa intelligentissima che gli altri non hanno fatto: camuffare lo special di Due Vite di Marco Mengoni con un arrangiamento e un ritmo diverso (vedasi alla voce Jeson).
Perché copiare o prendere spunti e ispirazioni lo fanno tutti e lo fanno da sempre, non è quello che causa fastidio. Il punto è saperlo fare con furbizia, idee e intelligenza creativa, cosa che Joseph e i suoi collaboratori evidentemente hanno.
Ormai non si può inventare nulla nella musica, si devono riciclare cose ma se lo si fa in modo nuovo e, per l’appunto, con creatività, allora il risultato diventa interessante e crea quel desiderio di continuare l’ascolto.
Poi, se proprio dobbiamo dirla tutta, non percepisco intenzionalità in tutto questo da parte di Joseph, credo sia solo una pura coincidenza, ma il discorso rimane come spunto e riflessione generale verso tutto e tutti.
Il brano parte davvero nel ritornello, specialmente nel secondo, e fa nascere e crescere la voglia di muovere il piedino sotto il tavolo. Idea buona, realizzazione altrettanto. Bravo ragazzo.
7
⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️
LA MESSA – Maria
Sti due ragazzi sono proprio fighi, i Sofi Tukker della musica italiana senza dubbio, e la canzone è l’unica (insieme a quella di Cmqmartina) a mettere del peperino alla competizione, per fortuna.
Anche qui, linea melodica già sentita nel mondo dance e clubbing in generale, ma il contesto aiuta, dato che la mestizia generale di quest’anno la fa risaltare più di altre cose.
Una canzone dedicata a quella Maria, la Madonna, ma in chiave dance. Sanremo che diventa una Cristoteca non era nella bingo card del 2025, ma prendiamo e portiamo a casa volentieri.
7 e mezzo
⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️½
LEA GAVINO – Amico Lontano
Volto già conosciuto al pubblico più giovane per la sua interpretazione in SKAM, Lea Gavino si affida a La Tarma e partecipa a Sanremo Giovani con un brano dal chiaro riferimento “sanremese anni ’60”.
La musica, rivista e corretta in salsa 2025, è quella di una classica canzone sanremese dell’epoca che fu, arricchita da una vocalità elegante, senza sbavature, in cui si parla di un mondo in cui lei – ma più in generale tutti noi – dobbiamo confrontarci con la perdita delle persone a noi care.
In questo senso, pensare a loro significa rasserenarsi in un mondo che di sereno ha ben poco. In linea generale, il brano è molto interessante e la Gavino potrà giocarsi le proprie carte con qualità.
7
⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️
MIMÌ – Sottovoce
Dopo la vittoria a X Factor, Mimì ha pubblicato una serie di singoli che le hanno permesso di non stare ferma e di continuare in questo percorso di scoperta della musica e del suo modo di interpretarla.
Shablo se n’è accorto e l’ha voluta come coprotagonista del suo album Manifesto, facendola emergere insieme a Joshua come due voci R&B di alto livello nella fascia della Gen Z.
Ora, fatte queste premesse, viene da chiedersi perché presentarsi a Sanremo Giovani (primo) e perché presentarsi con un brano del genere (secondo) che cerca di avvicinarsi a Joss Stone, Selah Sue e altre artiste dello stesso calibro ma senza averne lo spessore e la qualità definiti, al posto di proseguire su una linea che aveva già tracciato, e anche molto bene.
Il brano, intendiamoci, non è malvagio rispetto ad altri presenti in gara, ma se guardiamo al suo percorso sembra un volersi allontanare dai binari per andare verso quelli del pop melodico e snaturarsi.
Sarebbe stato bello sentire in gara un brano completamente R&B o soul, al posto di scendere sempre a compromessi per accontentare giuria e pubblico. Ma tant’è…
6 e mezzo
⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️½
NICOLÒ FILIPPUCCI – Laguna
Il video si apre con Nicolò in stile Blanco ai tempi di Blu Celeste, con questa caduta a campo largo molto impattante da vedere a schermo.
La canzone è una specie di rivisitazione di un paio di ballad di Blanco, anche di Innamorato. La melodia della strofa, con cambio di tonalità, è quella di Vertigine di Elodie. Siamo in quel terreno lì, ma attenzione: come detto anche in altre occasioni, è importante saperle fare bene queste cose e chi ha lavorato con Nicolò lo ha saputo fare bene.
È complicato inventare qualcosa di nuovo, nel 2025, nella musica, quindi le citazioni o le ispirazioni sono giuste e doverose da prendere per creare la propria musica e, in questo caso, non c’è nulla che richiami a un’accezione negativa.
Motivo? C’è identità nella voce e nell’interpretazione di colui che è stato designato dal pubblico generalista come il “vincitore mancato” di Amici della scorsa edizione.
Nicolò Filippucci sta andando a Sanremo Giovani per strappare il pass finale per l’Ariston ed entrare nella categoria Nuove Proposte: sembra evidente dalla qualità e dalla potenza del brano che sta presentando.
Laguna è proprio una bella canzone e lo è perché Nicolò la rende tale. Probabilmente, se l’avesse cantata un altro o un’altra artista, il riferimento a Blanco e l’accostamento melodico con altri brani (che c’è, è giusto dirlo per correttezza) sarebbe diventato un macigno, ma in questo caso “scivola addosso come acqua passata”.
8
⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️
OCCHI – Ullallà
Qualcuno può dire a questi ragazzi che non va più di moda cantare in corsivo? Andava bene fino a qualche anno fa, adesso se si sente uno pronunciare le parole in modo errato è un trauma per le orecchie, davvero fastidioso.
Sulla pronuncia delle parole che hanno una “A” nel mezzo e una “E” alla fine, il suono è disturbante: “ballare”, “cantare”, “graminacee” e altre ancora.
Detto questo – su cui però si potrà pronunciare un logopedista (chi vi scrive è solo un insegnante di dizione) – la canzone ha un testo il cui significato non è del tutto chiaro. È molto bella la melodia, anche se riprende dei vecchissimi lavori di Cremonini, e coinvolgente il ritornello, ma nel totale non è una canzone memorabile.
5
⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️
PETIT – Un bel casino
La matrioska di Geolier ha fatto un brano dove ha cambiato il punto di riferimento: da Geolier a Blanco. È incredibile come tutti i ragazzi riprendano le melodie ma anche il modo di scrivere i testi da lui: ha fatto davvero scuola, evidentemente.
Petit c’è rimasto sotto con la sua ex, la vincitrice di Amici di qualche anno fa, e lo spiega in questa canzone, una ballatona triste e malinconica in cui sfoga le frustrazioni per una relazione andata male.
Ne gioveranno i social e i fandom, sia di loro due sia del programma in generale.
Bravo Petit, almeno ti sei allontanato da quel mondo napoletano dove non avevi neanche un grammo di identità, ed è un bene. La strada è ancora lunga, lunghissima, ma chissà… magari questo Sanremo Giovani, questa canzone e questa direzione ti faranno capire tante cose in ottica futura.
6
⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️
RENATO D’AMICO – Bacio Piccolino
Prendere i Nu Genea, togliere il napoletano e mettere l’italiano. Questo è ciò che ha fatto Renato D’Amico, e lo ha fatto meravigliosamente bene.
Tecnicamente, il genere di riferimento è il funk ma, più correttamente, in questo caso parliamo di fusion (un genere che unisce diversi tipi di funk e jazz, per farla breve), ed è l’unica canzone del lotto ad aver proposto questo genere quest’anno.
Renato D’Amico, a guardarlo, sembra una specie di Eduardo De Crescenzo ma solo a guardarlo, dato che timbro e voce in generale non sono per nulla paragonabili.
Canzone leggera che fa ballare: ha tutte le potenzialità per fare bene (fuori dalla gara, s’intende).
7
⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️
PRINCIPE – Mon Amour
Questo ragazzo è in gara e gli si augura il miglior percorso possibile. Cosa dire sul brano? Beh, difficile, considerando che il testo è molto basico e senza un minimo di ricerca, e che la base sembra una qualsiasi, più movimentata, di Olly ma versione Wish.
Anche lui, come molti altri, ha problemi con la corretta pronuncia delle parole in italiano, contagiato dal corsivo ma, per fortuna, non così marcato come per altri.
Tornando al testo e al significato, Principe parla di una donna del suo passato che ha a che fare con un altro uomo. Tema nuovissimo direi. Certo.
Insomma, in bocca al lupo. Ne avrà bisogno.
5
⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️
SELTSAM – Scusa Mamma
Un mix tra Cremonini in Dev’essere Così e Olly in qualsiasi altra cosa e, anche qui, originalità e identità ancora da costruire.
La cosa veramente tanto bella, anzi le due, sono il testo e il videoclip che, però, in ottica gara non servono a nulla. Seltsam ha voluto dedicare la canzone a tutte le mamme e al loro impegno nel fare quello che, a tutti gli effetti, è uno dei lavori più difficili del mondo: il genitore.
Ci sta averlo in gara: Seltsam ha portato un brano dolcissimo e farà piangere tante persone se sarà capace in scena di far vedere ciò che si vede nel video, quindi il rapporto tra mamme e figli. Ma senza quella parte dovrà inventarsi qualcosa, perché il paragone con Olly è dietro l’angolo.
6 e mezzo
⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️½
SENZACRI – Spiagge
Il mondo elettronico è proprio il suo: SenzaCri ha trovato già da tempo una strada ben definita per far risaltare la propria voce e, a differenza di altri, c’è identità e anche molto marcata.
Il ritornello è potentissimo, uno dei migliori di quest’anno, ma in generale tutto il brano merita considerazione per come si è deciso di costruirlo in questo crescendo, dalla prima strofa alla fine, dove la sezione ritmica prende sempre più piede a poco a poco.
La spiaggia, nel testo, diventa metafora di una persona amata le cui caratteristiche ricordano o sono assimilabili a quelle delle spiagge, con tutte le sue sfumature. C’è un’idea, c’è un pensiero, ed è tantissimo in un’edizione molto mesta.
Al di là di come andrà la gara, SenzaCri deve proseguire su questa strada musicale perché è proprio la sua e, al momento, può ritagliarsi una bella fetta di mercato a poco a poco.
7
⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️
SOAP – Buona Vita
Leonardo Pieraccioni, avesse creato Il Ciclone nel 2025, l’avrebbe inserita nella colonna sonora senza dubbio. Classica canzone con chitarra alla Gipsy Kings, quindi con rimandi al flamenco e al mondo catalano, inserita in un contesto pop.
Anche in questo caso si parla d’amore fallito, amore finito, relazione andata a ramengo. Dunque non abbiamo approfondimenti sul testo da fare perché, esattamente come il 90% degli altri brani in gara, il tema è ricorrente e ampiamente trattato.
SOAP, così come gli altri, ha deciso di giocarsela safe senza prendere rischi. Pagherà? Difficile, ma glielo si augura perché tutto sommato il brano non è malvagio se inserito in una playlist generica di nuova generazione. Scorre bene.
6
⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️
WELO – Emigrato
Se Welo, con questo brano, è riuscito a entrare tra i 24 vuol dire che c’è speranza davvero per tutti ma, attenzione, perché a salvarlo è stato il testo, che è decisamente più interessante di almeno 20 testi su 24.
Prendete Made in Italy di Rosa Chemical, cambiate il testo, ed ecco qui Emigrato. Ma non lasciatevi ingannare, perché – come detto – è proprio quello (il testo) che va approfondito.
Il tema è quello che coinvolge milioni di ragazzi costretti ad andare via dal Sud Italia a causa del contesto socioeconomico che non favorisce la crescita.
Si parla di lavoro in nero, di pagamenti miseri, di fuga dal Meridione e di tutto ciò che potete immaginare legato a questo disastro che va avanti ormai da decenni, se non di più.
Peccato per la mancanza di originalità nella parte musicale: sarebbe stata la canzone perfetta, altrimenti.
6 e mezzo
⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️½
XHOVANA – Ego
Clara già esiste ma Xhovana non lo sa e, se lo sa, allora “Houston, abbiamo un problema”.
Siamo di fronte a un brano che, per l’ennesima volta (e in ordine alfabetico, per fortuna, l’ultima), non ha originalità nella musica, nella melodia, in nulla. Nel ritornello è Scelte Stupide di Clara e Fedez, uguale uguale, solo con l’aggiunta di autotune a livelli estremi.
Nelle strofe, altro problema enorme: non si riesce a capire cosa dice, ed è davvero fastidioso all’ascolto doversi sforzare per capire il testo di una canzone.
La speranza è che, dal vivo, le cose cambino e che si riesca a scandire meglio, perché in versione studio è tutto impastato, le parole sono sbiascicate ed è un peccato, perché fare un’analisi in queste condizioni è difficile non avendo un testo scritto davanti agli occhi.
Il futuro non è autotune e parole sbiascicate: queste due cose sono il passato ed è bene che a questi ragazzi lo si dica a chiare lettere. Il problema non sono loro che ci provano, il problema è la consapevolezza generale che non permette di vedere che il mondo sta cambiando e che la musica non è più un fast food dove rifornirsi a giorni alterni.
5
⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️











