2004: arriva tony renis e le major discografiche abbandonano
L’edizione del Festival di Sanremo 2004 fu segnata da numerose polemiche e colpi di scena. Inizialmente, il ruolo di conduttore era stato affidato a Paolo Bonolis, ma a causa di divergenze con il direttore artistico Tony Renis, il conduttore decise di abbandonare il progetto (sarebbe poi tornato alla guida del Festival l’anno successivo). Alla fine, la conduzione passò a Simona Ventura, che divenne così la terza donna a presentare la kermesse in solitaria.
Il vero scontro, però, avvenne tra Tony Renis e le major discografiche, che scatenarono una vera e propria guerra contro l’organizzazione del Festival. Le principali etichette musicali decisero di boicottare la manifestazione, evitando di far partecipare artisti di punta sia in gara che tra gli ospiti d’onore. Questo portò a un cast composto per lo più da artisti emergenti o poco noti (ben 16 debutti su 22 artisti in una categoria unica, vinse Marco Masini).
Fu anche la prima volta nella storia in cui la kermesse venne battuta in una delle serate dalla concorrenza. Per la precisione da una puntata del Grande Fratello, condotto da Barbara D’Urso.
A sorpresa durante l’ultima puntata arrivò ospite Adriano Celentano. Renis aveva tentato di convincerlo a partecipare come ospite, senza successo e finì per metterlo nella categoria dei “cagasotto”.
Celentano, convinto dall’allora direttore generale della Rai, spiazzò tutti presentandosi a sorpresa durante la serata finale.
2005 e 2006, arrivano le categorie e si rivelano un flop
Nel 2005 inizialmente, la direzione artistica era stata affidata nuovamente a Pippo Baudo, che riuscì nell’impresa di riportare le major discografiche in gara dopo il boicottaggio dell’edizione precedente. Tuttavia, all’ultimo momento, Super Pippo scelse di rinunciare al ruolo di direttore artistico, lasciando il timone della kermesse a Paolo Bonolis, che si occupò sia della conduzione che della direzione artistica.
Bonolis rivoluzionò la struttura del Festival, introducendo cinque categorie di gara: Uomini, Donne, Gruppi, Classic e Nuove proposte, ognuna con un vincitore che gareggiava poi per il titolo di vincitore assoluto (ci riuscì Francesco Renga).
Questa divisione, però, creò diversi problemi. La necessità di riempire tutte le categorie portò a una selezione che non premiava sempre le canzoni migliori, ma piuttosto garantiva un’equa distribuzione tra i vari slot.
L’anno successivo, nel 2006, il Festival subì un brusco calo qualitativo. Alla conduzione arrivò Giorgio Panariello che mantenne la suddivisione in categorie (senza i Classic). Il risultato fu uno degli Sanremo meno riusciti di sempre. A vincere quell’edizione fu Povia con Vorrei avere il becco.
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