Alex W – Un po’ di te
Di suo la canzone non è affatto male e nemmeno il senso d’intimità che riesce a infondergli l’artista con la sua intimità. Mi ha colpito soprattutto per una cosa che in genere contesto e cioè l’eccessiva brevità del pezzo che però qui, nonostante gli esiguissimi 2′,07″, ho trovato il pezzo assolutamente completo. Credo che sia la prima volta che il giovane artista mi abbia convinto così.
Sette
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐
Michele Bravi – Odio
Il perenne conflitto fra odio e amore, fra l’essere consapevole di dovere andare via ma di non averne la forza. Michele rinuncia stavolta alla sua intensa maniera di essere intimo, quasi silenzioso per concedersi un pezzo ritmicamente più presente, pure più faticoso da sostenere. Nonostante un pochetto ci perda, perché nei pezzi ombrosi, scuri, sa far venire davvero fuori il meglio delle pieghe della sua voce, riesce comunque a mantenere una forza interpretativa molto forte anche qui. Le parole ti arrivano dritte e non fanno sconti.
Quel che dice, quello capisci ed il rapporto fra esecutore e ascoltatore resta paritario, comprensibile con tutte le emozioni annesse.
Sette
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐
Mirkoeilcane – In equilibrio
C’è qualcosina di un certo De Gregori in questo pezzo e spero che Mirko lo prenda come un complimento perché vuole esserlo. Lo trovo nuovamente anche in quest’altro pezzo, che arriva a poche settimane dall’altro, particolarmente ispirato sia melodicamente che nel testo, che ha il suo contenuto, il suo motivo per farsi ascoltare, farsi prestare le orecchie per tre minuti e quaranta. Particolarmente bella la melodia dell’inciso che viene intelligentemente sostenuta da un violino che in sottofondo ne disegna i passaggi. Molto buona.
Sette 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐✨
Bob Sinclar & Matia Bazar – Ti sento
Negli anni 90 i Pet Shop Boys selezionarono questo pezzo storico di un decennio prima dei Matia Bazar, versione Antonella Ruggiero come una delle migliori composizioni di musica elettronica, tanto da includerla in una selezione specifica e poi pubblicata su cd.
Oggi Bob Sinclar rincara la dose e preleva la canzone originale, rispettandone anche alcuni effetti melodici e regalandola al pubblico con una nuova base dance, che ha molto dei tipici suoni di basso degli 80, ma che non stona affatto sui dancefloor attuali. Splendida era e splendida resta.
Otto
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐
Giò Evan – Modì
“Le sfumature non sfumano mai”, potrebbe essere uno dei tanti, a volte davvero bellissimi aforismi che Gio Evan pubblica sui suoi social. Pezzo centratissimo non solo musicalmente, che unisce una potenza pop, nel senso di canzone radiofonica, con un mondo popolare, nel senso di festa popolare e di condivisione. Bello anche il testo che racconta di quanto è bello quando ci si riesce a guardare senza abbassare lo sguardo. Notevole.
Otto 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐✨
Mecna – Brutto sogno
Stranissimo ascoltare Mecna in questa veste così profonda, in cui racconta la violenza, la peggiore possibile, quella che arriva quando in realtà la persona che te la infligge è qualcuno con cui ti stavi lasciando andare, con cui pensavi a un futuro. E’ violenza e tradimento in simultanea; è violazione non solo fisica ma mentale, sentimentale, di quelle che ti fanno chiedere per una vita se hai sbagliato ad accettare quell’invito. Ma non hai sbagliato! Dovrebbe funzionare così: conosci un ragazzo, ti piace, ci flirti a distanza, poi un po’ più da vicino, poi t’invita, ci esci e lasci che il rapporto cresca se ci sono i presupposti. Qui c’è la crepa e non è tua. Lui non era un ragazzo, era un animale… e sto offendendo gli animali.
Nove
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐
Appuntamento a settimana prossima con le pagelle nuovi singoli.











