4 Novembre 2022
di Interviste, Recensioni
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4 Novembre 2022

Pagelle ai nuovi Singoli italiani del 4 novembre: Rocco Hunt in stato di grazia, ottimo ritorno per Giorgia

Questa settimana si parte da un quattro e mezzo e si arriva fino a un otto

Pagelle Nuovi singoli 4 novembre 2022
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Pagelle nuovi singoli 4 novembre 2022

Max Casacci – Messaggio di gioia

Suoni urbani, rumori che possono evocare in tutti noi qualcosa di diverso perché fan da sottofondo alle nostre vite. La ritmica poi l’amalgama e la rende contenuto musicale seguendo la sapienza stilistica di cotanto autore. Da utilizzare in ambientazioni da club in cui favorire anche il libero colloquiare. A livello promozionale lascia chiaramente il tempo che trova.
Senza voto

Mauro Ermanno Giovanardi – Cosa resterà

Omaggio a Pier Paolo Pasolini dedicato da Giovanardi all’illustre poeta, regista, scrittore ( e tanto altro )e pubblicato nel giorno della ricorrenza della sua scomparsa, il 2 di Novembre. E’ un delicato pensiero, concepito quasi come una ninna nanna, come una nenia da cantare nel buio che un abat jour prova a scardinare rendendolo penombra. Non è un brano di valenza promozionale, intesa come proposta radiofonica o televisiva, ma è senz’altro una bella canzone calda nell’arrangiamento, sensuale nell’andamento ed assolutamente adatta per eventuali serate dedicate agli innumerevoli talenti di un artista che oggi sarebbe stato centenario.
Senza Voto

I Fiumi – Il dono

Discorso pop rock elettrico che però ha una confusione all’incipit dell’inciso che fa stringere un po’ la testa fra le spalle all’ascolto. La ritmica viene coperta dall’arrangiamento vocale raddoppiato e dall’elettricità delle chitarre e non riesce così a sorreggere il potenziamento. E’ proprio la batteria che perde i colpi, che viene a mancare e la sua assenza, ahimè, si sente. Anche i bassi andavano potenziati.
Quattro 1/2
⭐⭐⭐⭐

Merk & Kremont con Lost Boy – Touch

Merk & Kremont hanno sempre il loro perché ed anche in questa produzione riescono ad essere godibilmente ascoltabili, ma in questo caso arrivano poco originali. Sembra una canzone che poteva far parte tranquillamente del repertorio di artisti tipo Charlie Puth, ma senza la particolarità della sua voce però. Lost Boy non spicca infatti in originalità vocale e non mostra alcuna peculiarità per cui se ne ricordi il timbro.
Cinque
⭐⭐⭐⭐⭐

Timothy Cavicchini – Due come noi

Ha preso lezioni da Renga nel modo d’interpretare le canzoni Cavicchini? Incredibile come le strofe di questa canzone richiamino il noto collega bresciano, anche proprio con le cadenze e la gestione degli allunghi sulle vocali. E l’inciso, con le sue aperture, non aiuta di certo a virare altrove. Lo sottolineo perché non avevo mai sentito così forti queste analogie. Il pezzo è comunque una ballata d’amore ben strutturata, solida dal punto di vista compositivo e giusta nel testo per un’età che è matura per impegnarsi a fondo e guardare alle piccole cose che rendono un amore degno di esser vissuto. Però non riesco a non pensare a Francesco
Sei
⭐⭐⭐⭐⭐⭐

Kaufman & Den – Lividi

Nuova proposta a metà fra l’indie ( quello reale però ) ed il pop da classifica per i Kaufman, qui impegnati con la giovane cantautrice Den, che ha non poche assonanze con la giovanissima Ariete. La canzone arriva comunque come un racconto sincero, un va tutto bene che è come trucco posto a coprire le ferite, i segni lasciati da storie e situazioni del passato. La sincerità non fa mai male e non è mai troppa, anche senza guizzi stilistici particolari.
Sei
⭐⭐⭐⭐⭐⭐

Big Boy – Hell’s door

Ormai tornato per tutti Big Boy, Sergio Sylvestre si mostra decisamente più a suo agio in questa tipologia di dance d’oltreoceano che sconfina con convinzione anche in Europa, rispetto all’italiano con cui aveva difficoltà a trovare una sua specificità artistica. E stando nel suo riesce ad essere godibile, anche se gli manca ancora quell’unicità, quella canzone di cui ci si ricordi. Per il momento ci muoviamo sempre fra l’inutile ed il carino. Qui siamo effettivamente carini.
Sei +
⭐⭐⭐⭐⭐⭐+

Rosa Chemical – Non è normale

Sicuramente diversi passaggi letterali della canzone potevano trovare qualche sostantivo meno gratuitamente volgare. Però il personaggio, l’artista Rosa Chemical è questo. C’è da dire che comunque la canzone ha una sua saggia linearità, con incisi ben identificabili ed una musica che può chiamarsi tale, pensata e non frutto di un pomeriggio in cameretta davanti ad un pc. Diverse le citazioni all’interno del brano e per quella più evidente Tiziano ringrazierà. Potrebbe essere il pezzo che aiuta Rosa Chemical ad affermarsi anche a livello mediatico, inteso come mainstream; in altri circuiti è già una star.
Sei 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐⭐

Giulia Penna – Prisma

La strada intrapresa dal punto di vista stilistico si conferma sicuramente adatta all’artista; è un elettronica che ha tendenze dance senza mai caderci davvero con entrambi i piedi dentro. Questo brano, ad esempio, mi ha fatto pensare ad alcuni passaggi della carriera di Kylie Minogue, giocati molto d’atmosfera e sovrapposizioni vocali, anche se la ninfetta australiana canta decisamente di più. La proposta risulta comunque gradevole in uno sguardo d’insieme e i passaggi fra il cantato ed il parlato della nostra aggiungono sensualità seduttiva.
Sei 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐⭐

Utah – Autostrada

Brano pop che ha una potenza in crescendo fra strofe che sono descrittive di un viaggio, di una fuga verso una libertà quasi da cinematografo ed un inciso invece che è rivelatore del reale sentimento. E così la descrizione passa da quel che gli occhi vedono lungo la strada e quel che gli occhi del cuore vedono fra le sensazioni spesso taciute che rendono un amore speciale. Avrei giusto, giusto, dato maggior potenza all’inciso, almeno quello finale. Se un sentimento esplode, l’esplosione deve far rumore.
Sei 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐⭐

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