7 Maggio 2021
di Interviste, Recensioni
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7 Maggio 2021

PAGELLE NUOVI SINGOLI IN USCITA IL 30 APRILE 2021: Malika in piena forma, Povia…. lasciamo stare!

Baby K, Malika Ayane, Fasma, Sal Da Vinci e tanti artisti emergenti. Ecco le mini recensioni di Fabio Fiume

Pagelle Nuovi Singoli
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Pagelle Nuovi Singoli in uscita il 7 maggio 2021.

Come ogni Venerdì, sono pronte le pagelle. Ho ascoltato per voi le tante novità giunte o, per lo meno, parte di esse e questo è ciò che ne penso.

Ricordo che le pagelle sono il mio pensiero, non quello di tutta la redazione di All Music Italia e che i voti espressi alla fine delle “minirecensioni” dei brani, non mettono in paragone gli artisti fra loro. Ogni artista compete solo con se stesso ed il voto dato alla canzone si riferisce, nel caso di artista noto, a come, a mio avviso, si posiziona quella canzone stessa nella sua di carriera.
Per gli emergenti invece il voto indica quanto quella canzone possa, sempre a mio avviso, ad aiutarli ad emergere.

Tengo inoltre a precisare che il range dei miei voti, per scelta personale, solitamente si aggira tra il 3 e l8, ed un 6 per me non è assolutamente un voto negativo.

Partiamo…

Alessio Alba – Ah ha

Radiofonica ma fragilina assai! Si sgretola proprio dove dovrebbe invece rafforzarsi, cioè nell’inciso, lasciato senza parole ma col suono delle due paroline del titolo. L’insieme può risultare fresco, con un arrangiamento che è totalmente ritmico, però qualcosa uno la deve pur dire. Siamo di fronte a strofe da un paio di righe e ritornello inesistente.
Quattro


Aristea – Il colore del Sahara

Canzone sull’autostima, di messaggio positivo, sul non essere mai subordinati in una storia a nessun altro. L’originalità è altrove, però il pezzo scorre orecchiabile mettendo in risalto le sfumature vocali dell’artista, soprattutto sui falsetti. Passa il turno.
Sei

Malika Ayane – Telefonami

Spesso quando le storie arrivano al capolinea non è che ci si odi, ma semplicemente ci si è resi conto che non c’è più quel sentimento che tiene assieme; questo non vuol dir certo odiare l’altro/a. Magari si è ben consapevoli che se solo ci si concedesse di parlare ci si potrebbe stare ore, o addirittura per sempre. Il problema al massimo quale può essere quindi? Che non tutti sanno chiedere di sentirsi con la voce sensuale di Malika a cui come fai a dire no?
Sette ½


Baby K & Omar Monte – Pa ti

Tanto va la gatta al largo che ci lascia lo zampino! Baby K ci ha girato un po’ attorno ma adesso è approdata nella canzone latina, lasciandosi definitivamente ( forse ) alle spalle le tematiche urban che aveva sempre seguito. Però non cresce come vocalist, lasciando a Monte la parte da leone, visto che canta praticamente da solo l’inciso, in cui non è chiarissimo nel testo. Però non si può sempre criticare e trovare il pelo nell’uovo; il pezzo è caruccio, allegro, facile, di quelli che stancano in fretta probabilmente, ma che per un po’ ti contagia.
Sei


Leo Bonarrivo – Parada do sol

Arriva l’estate ed ecco cominciare anche il lento avvicinamento, che poi velocizzerà sicuramente, di pezzi latineggianti. Ci pensa per il momento Bonarrivo che però tiene duri i bit di base e lascia ai suoni brasileri il compito di rendere più caldo il risultato. Ascoltata così a freddo non mi è dispiaciuta; sarà la voglia d’estate? So che poi l’odierò, ma per il momento…
Sei ½


Brunacci – Film d’animazione

Che sia molto giovane s’evince già dalla voce, ma anche dall’entusiasmo con cui decanta questo pezzo in cui propone di ritornare a guardare le cose con occhi incantati, di come quando si era bambini. Il messaggio arriva chiaro ed al di là del gusto personale, è questo quello che conta per un artista, arrivare chiaro.
Sei ½


Cactus? – Track 1

Un po’ di roba in questo pezzo: un’intenzione che lascia pensare al rock, un arrangiamento base molto più pop, innesti sonori dance e voci trattate alla trap maniera. Il pezzo è schizzato, pazzoide e forse andava limato di qualche elemento, però nella sua follia ha chiaramente una componente originale non trascurabile. Da tenere sott’occhio.
Sei ½


Alessio Caraturo – Loosing my control

Abito completamente elettronico per il ritorno di Alessio, cosa che aveva già con successo vestito nel precedente lavoro. Stavolta però perde di vista completamente la sua componente forte, ovvero la capacità melodica ed il risultato non è così potente come allora, anzi, lascia un po’ di amaro in bocca. Almeno fino alla parte finale del pezzo dove l’arrangiamento s’arricchisce di un fiato synth che dona uno spazio evocativo. Insomma, Alè!
Cinque


Sara Jane Ceccarelli – Say Africa

Attinenze jazz che perdono un pochetto quella fumosità che spesso accompagna lo stile, perché Sara Jane è un po’ troppo pulita nella voce. Non riesce a trasmettere, in un pezzo come questo, quel mondo serale da jazz club, il che non vuol dire che la proposta non sia valida. In fin dei conti il jazz si può amare anche alla luce del sole di una spiaggia brasiliana e qui effettivamente un po’ la mente vola a quei posti li.
Sei


Chiamamifaro – Bistrot

La voce dei Chiamamifaro va da una fragilità quasi infantile fino a delle note più certe che però ricordano da vicinissimo quelle di Francesca Michielin. Il testo comunque è interessante, con più di un’uscita originale e l’arrangiamento perfetto per il tipo di proposta. Basta semplicemente un po’ lavorare sull’interpretazione per non risultare né troppo adolescenziale e né qualcosa che c’è già.
Sei


Clairedemilune – Dietro le spalle

Allora chiariamo subito che il pezzo è carino! Bisogna però stare alquanto attenti perché il confine tra la linea artistica scelta, particolare e leggermente incantata ed il mondo delle sigle televisive per i cartoni animati d’Italia Uno, è molto sottile. Può fare quell’effetto se s’indirizza la voce appena un filino più in là di questa solarità contagiosa.
Sei ½


Clark P. – Non va di moda

Troppi suoni già sentiti e che ovattano un po’ una voce che tra effetti e riprese vocali non emerge come avrebbe dovuto. Tutto questo finisce col soffocare anche le aperture, come nel caso dell’inciso, che resta dentro, non esplode mai. Testo che contrappone le abitudini odierne con modalità e situazioni passate. Andrebbe veramente liberata dal 50% almeno degli orpelli.
Cinque


Cordepazze – Mercedes Benz

Buon pezzo che si pone all’incrocio fra tre percorsi distinti: la matrice rock, l’arrangiamento pop di alcuni momenti ( inciso in testa ) ed una componente indie di quelle quando l’indie era veramente tale. Si racconta di una coppia che s’insegue, si tradisce, si riprende, perché in fin dei conti amore e guerra convivono e si combattono da sempre.
Sette


Giorgio Crema – Segreti

Nemmeno gli effetti trap sulla voce riescono a nascondere delle “e” così aperte che si crea addirittura confusione sul capire le parole. Chiedo per un amico se si pensa che cambiarsi la voce svariate colte in poco più di due minuti e mezzo di canzone sia vista come una cosa così bella da non poterne fare a meno? Vogliamo parlare poi del fatto che il brano parta con l’inciso, abbia una sola strofa e dopo la ripetizione dell’inciso finisce? Ma cosa è, una chewing gum di quelle dei dispenser fuori ai supermercati, dove metti la moneta e te ne esce una che dopo 30 secondi non ha più sapore?
Tre


Daddy Turner – Ancora tu

Pensavo fosse l’ennesima cover del pezzo di Battisti ed invece il grande cantautore è solo citato in questo pezzo che su base synth, smaccatamente 80, trita un tiraggio rap che non lo diventa mai per davvero. Il pezzo invece ha infatti più di un’evoluzione, con inciso potente, che si fa ricordare ed una preparazione allo stesso che ormai è quasi un miraggio, nelle canzoni di oggi. Invece si dovrebbe capire che essa genera attesa, pathos. Peccato per la fine tronca, sennò ci scappava pure il sette!
Sei +


Sal Da Vinci – L’amore a cui non credi

Canterò canterò finchè vita avrò, canta Sal in questo pezzo. Speriamo però non canzoni così bruttine. Eh si, questa è bruttina assai perché è un generico cantare in cui non trasuda nessuna delle peculiarità dell’artista, la forza vocale, la passionalità, il sentimento. E non emerge nemmeno un tentativo di evoluzione; è un pezzo pop di quelli come tanti che ha forza promozionale. La senti e poi alla fine ti dici: mah!
Quattro


Mauro Di Maggio – Seconda vita

Torna Di Maggio, artista che già sul finire dei 90 aveva ottenuto una certa attenzione mediatica. Il pezzo in questione è un canto allegro sulle nuove possibilità che si vorrebbero, una sorta di film da riavvolgere per correggere errori, per darsi delle nuove possibilità. Il pezzo è piuttosto ripetitivo ritmicamente , senza grandi cambi d’intenzione, che potrebbero causare però una fase di stanca dopo qualche ascolto.
Cinque ½


Elias – Lo scrigno

Lo scrigno del titolo è in realtà la vita di ognuno di noi, che racchiude le esperienze che ci diversificano nel crescere. La proposta canzone però è un po’ troppo piena di cose, tutte di matrice 80/90 nell’arrangiamento, che, forse perché però troppo sentite, non riescono a distrarre dalla voce un filino monocorde. Magari bisognava armonizzare qui e li proprio la voce, mettendo qualche suono in meno.
Cinque =


Empatia – La tentazione

Migliori le strofe dell’inciso, di cui non mi piace il doppio giro delle stesse tre frasi. L’arrangiamento è un po’ alla Mariah Carey del periodo post ballatone tutte voce, quando cominciò a spostarsi verso un r’n’b/urban su basi quasi tutte di beat campionato e poco altro. Fragilina.
Quattro ½


Fasma – Indelebile

Di positivo in questo pezzo c’è persino l’accenno di qualche armonizzazione sulla voce, cosa che Fasma però non perde il vizio di artefarsi. In tre minuti scarsi di canzone, la voce cambia non so nemmeno quante volte. Manca uno special che ovviamente avrebbe completato un discorso che inizia a diventare troppo prevedibile. Attenzione Fasma, le mode cambiano!
Cinque


Maky Ferraris – Haters

Pezzo contro il cyber bullismo che è trattato con il giusto linguaggio dal punto di vista del testo ed in maniera elettro retrò invece nell’arrangiamento; ho pensato ad esempio ad In My Arms di Kylie Minogue che pur di anni ne ha una dozzina. Avrei evitato nel contesto alcuni interventi sulla voce, perché, sarà pure un limite mio, ma la voce che si “computerizza” su una nota m’infastidisce non poco.
Sei=


Asia Ghergo – Nuvole

Il pezzo non è malvagio; rivela una personalità specifica, con un bel mondo introspettivo, che è giustamente proposto in maniera tenue, acustica. Mi chiedo però perché lanciarlo in radio; è chiaramente fuori da ogni possibilità promozionale. E’ una di quelle tracce che stanno bene in un album, magari per chiuderlo e non per farne da singolo promozionale.
Senza Voto


Hale – Il segreto

Cantautore più classico, di quelli che cantano storie esistenziali e compongono rispettando le parti della canzone più classica, appunto. Qualche punto di forza nell’interpretazione un po’ inutilmente spinto, che pur facendone a meno non avrebbe spostato il senso del pezzo stesso. Manca uno special che il tipo di canzone richiede e spesso né diventa il punto di forza.
Sei=


Jaspers – Pianeta terra

Rock facilotto e piuttosto demodé che paradossalmente potrebbe pure trovare una sua via. Per quanto riguarda chi ve ne scrive è qualcosa che mi riporta dietro ad alcune band periodo partenza Finley fino alle cose emo, che di emozionante avevano ben poco. Un lustro ad occhio e croce in cui non è che sia rimasto chissà che da ricordare.
Quattro

Clicca su continua per la seconda parte delle Pagelle Nuovi Singoli in uscita il 7 maggio 2021

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