New Music Friday: le pagelle nuovi singoli del 4 luglio
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DITONELLAPIAGA – CERCO UN UOMO/FEBBRE D’AMORE
Il ritorno di Ditonellapiaga, al secolo Margherita Carducci, è a tempo di italodisco anni 80 fusa con la dance più moderna, cassa dritta e synth che piacciono tanto in queste serate calde.
Un ritorno a modo suo, non distante da quanto avevamo ascoltato nel suo ultimo album e che rende omaggio a due icone femminili che, a quei tempi, cantarono questi due brani: Sandra Mondaini e Marcella Bella.
Una bella rivisitazione, un ottimo omaggio da parte di una ragazza che ha una sua identità chiara e che sa quando metterla a disposizione dell’arte, anche se non gli appartiene direttamente.
Ma, tipo, un album tutto così Marghe? Si potrebbe avere?
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333 MOB, LAZZA – AMICI COME PRIMA
La canzone parte e ti sale l’ansia a causa di un pianoforte che, per dare un’idea, sembra quasi uno di quelli suonati in un film di Dario Argento, una di quelle robe da film horror che arriva subito prima di un jumpscare.
Questo giro si ripete in loop lungo tutta la canzone, cantata e rappata da Lazza, in cui si parla di un rapporto passato tra due amici, uno rimasto fermo e bloccato nel tempo e nel suo mondo e l’altro che, invece, è ‘cresciuto’ e ha iniziato a rapportarsi con un mondo diverso.
L’incedere della produzione di Low Kidd è tipicamente trap e Lazza, in queste cose, ci sguazza abilmente e non potrebbe essere altrimenti. Il testo è interessante, non banale, e ci restituisce un Jacopo ad alti livelli dopo il singolo (santo cielo) con Tony Boy.
Non un fulmine di guerra, intendiamoci, però una di quelle cose che nobilita le orecchie e non ti fa urlare “ma cosa sto ascoltando”, anzi.
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SHABLO, IRAMA, JOSHUA, TORMENTO – MILLE PROBLEMI
Shablo ha fatto un album raffinato, di gusto, bello. Proprio bello. C’è un mix di suoni e stili che solo una persona con una grande conoscenza musicale può mettere sul piatto per un pubblico sempre più esigente e stanco delle solite cose.
In mezzo a soul, jazz, R&B e altre mille cose, appare questa canzone che scava nel mondo afrobeat ma anche reggaeton e lo fa con una delle voci più interessanti e versatili della nostra musica, quella di Irama.
Se riesci a mixare la sua voce con quella di un talento vero come Joshua e, a loro, affianchi la storia del rap (Tormento) che mette la ciliegina sulla torta allora porti a casa il lavoro davvero bene.
Voglio caricarvi di aspettative ma, giuro, sono tutte giustificate: l’album è da 9 e questa canzone è da 6 e mezzo. Immaginate tutto il progetto e immaginate questa canzone nobilitata ancora di più all’interno dell’habitat da cui è stata estrapolata. Goduria pura.
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MAYO, ELETTRA LAMBORGHINI – CASTIGO
Elettra è tornata e lo fa arrivando direttamente dall’altra parte del mondo, insieme a MAYO (artista spagnolo). Questa canzone è così sudamericana/spagnola che, quasi, Elettra Lamborghini diventa un corpo estraneo che ti fa dire “ma cos…”. Però funziona, stranamente funziona e anche bene.
E’ strano sentirla cantare in spagnolo, non siamo abituati, però non sfigura per nulla e, anzi, arricchisce un singolo che di base è già forte di suo.
La paura che potesse floppare con questo nuovo percorso era altissimo, invece se l’è cavata molto molto bene pur restando nel suo, in quel mix tra reggaeton e pop che ha fatto le sue fortune.
Rischiamo di essere di fronte la canzone outsider, la underdog di questa estate 2025. Attenzione.
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FEDERICO BARONI – RIMINI
Un po’ di sano funky mancava in questa estate e a portarcelo è Federico Baroni, iscritto anche lui alla ‘gara’ delle hit estive ma con un ritmo diverso dagli altri.
Un inno al mare di Rimini, a quella parte d’Italia che, per Baroni, “è la vibe. Saluti da Rimini”. A memoria, una canzone dedicata a quella città non l’aveva fatta nessuno se restiamo nell’alveo delle hit estive (ricordiamo i grandi cantautori del passato, ovvio) quindi acquisisce un piccolo valore che, a livello territoriale, fa la sua figura.
Non c’è altro da dire, è una canzone che parla d’estate come tante altre ma il vantaggio è che i riminesi potrebbero anche riconoscersi in questa ‘vibe’ e aiutare l’espansione di un brano che, comunque, è piacevole all’ascolto.
Basta solo allontanarsi da Milano e dal mondo preconfezionato stantìo di questo periodo per fare una canzone estiva a dovere. Lo conferma anche Federico Baroni.
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SCAR – CHI CHIAMI AMORE
Se avete bazzicato su TikTok in queste ultime settimane vi sarete quasi sicuramente imbattuti in un personaggio assurdo: capelli ricci biondo platino, baffo tattico e sopracciglia tigrate.
Questo personaggio si chiama SCAR ed è un cantautore indiepop con un’estensione vocale e un controllo da non sottovalutare, spuntato totalmente a caso con il suo producer in video bizzarri che, però, nascondevano la promozione (efficace) di questo bel singolo.
Scrivere un brano con una dedica d’amore verso una persona che non contraccambia è operazione facile e scontata. E’ il come viene raccontata questa storia e il modo di SCAR è interessante, figo.
Per darvi un’idea delle vibes, avete presente Alfonso di Levante? Ecco, addentratevi nel mare dei ricordi, ricicciatela fuori e applicate quelle sensazioni a questo brano. Il gioco sarà fatto.
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DANIELLE – MI BACI, TI GUARDO, MI SCIOLGO
Ricordate quel ragazzo con i capelli lunghi di belle speranze che si presentò alle audizioni di X Factor con Sfiorivano le Viole e che aveva il timbro simile a quello di Ivan Graziani?
Ecco, quel ragazzo si chiamava e si chiama Daniel Gasperini, in arte Danielle e non ha mai smesso di fare musica dopo il programma. Il nuovo singolo è un inno al cantautorato poprock italiano degli anni 80, speculare al modello di cui sopra (Graziani, Camerini e simili).
In questi ultimi mesi gli italiani hanno esaltato tantissimo Lucio Corsi e possiamo affermare con certezza che se vi è piaciuto lui allora vi piacerà anche Danielle senza il minimo dubbio.
La canzone contiene anche un assolo di chitarra, sul finire, di settantiana memoria che fa godere e che ci sta benissimo in questo mare magno di nulla totale della musica italiana.
Finalmente qualcuno che suona e che si diverte con la musica.
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ALLERTA! – NONNO CON SMARTPHONE
Questi ragazzi li avevamo conosciuti con un brano punk rock pesantissimo e bellissimo, Assicurazioni Sanitarie, che ci aveva fatto capire che il vero rock (non quelle robe spacciate per rock dei programmi tv) esiste ancora in Italia.
Questi sono a tutti gli effetti gli eredi dei Linea77, riproducono benissimo quel tipo di suono e parlano di temi pesanti come anche in questo caso.
Vivere in un contesto dove ti senti di ‘rivelare’ le tue emozioni solo con uno schermo davanti gli occhi, tramite i social, senza riuscire a farlo nella realtà ti divora.
Questo non è solo punk, è un modo di buttare fuori le emozioni urlandole al mondo.
Gli ALLERTA! sono una piccola rivoluzione anni 90 in un’Italia bloccata nel suo continuo essere finta e di plastica.
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PIERDAVIDE CARONE FEAT CORO LIRICO SICILIANO – AVE MARIA
Questo è un cantautore fuori dagli schemi e lo dimostra anche in questo caso. Pierdavide decide di scrivere un testo dove la fede viene vista come uno scudo eretto dai fedeli per nascondere le contraddizioni delle azioni compiute quotidianamente.
Un testo che è una vera e propria critica verso la falsità tra ciò che si professa e ciò che si fa, trincerandosi in una sbandierata fede in salsa italiota che chiede il perdono dopo ogni singolo peccato.
In fondo siamo tutti peccatori, l’importante è non fare finta di essere dei finti puritani che si comportano sempre e solo bene. Non funziona proprio così e Pierdavide lo spiega benissimo.
L’aggiunta del Coro Lirico Siciliano nobilità il brano nel modo giusto e lo rende ancora più particolare, pur poggiando su una base pop classica.
Un lavoro di fino sul testo con melodia immediata, in perfetto stile Carone.
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SARAFINE ft CIAURU – LU RUSCIU DE LU MARE
La ex vincitrice di X Factor non ha mai cambiato filosofia: lei fa ballare scavando nelle sue radici “ca tiene”. Se lo fa con un producer di alto livello come Ciauru, al secolo Simone Privitera, si vince per forza.
Ricordate il brano dei Sud Sound System Le Radici Ca Tieni? Ecco, all’inizio di quel brano c’era una citazione a un brano storico salentino, Lu Rusciu De Lu Mare (Il rumore del mare). Sarafine e Ciauru hanno ripreso interamente quel brano storico, lei lo ha ricantato e Ciauru lo ha reso un brano in salsa elettronica fresco e impattante.
C’è la tradizione che si mescola alla modernità, il Salento che incontra il mondo, il canto popolare che incontra la pista da ballo, un esperimento che nobilita tutti i personaggi coinvolti in questa produzione.
Questa accoppiata funziona, sarebbe interessante chi dei due abbia avuto per primo l’idea, giusto pour parler, ma alla fine poco importa: è una hit da ballare scalzi in spiaggia a mezzanotte.
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