3 Ottobre 2025
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3 Ottobre 2025

Pagelle nuovi singoli 3 ottobre 2025: Emma torna con forza, Fiorella Mannoia regina del popolo

Le recensioni ai nuovi singoli italiani a cura di Alvise Salerno

Pagelle nuovi singoli 3 ottobre 2025 da Emma a Fiorella Mannoia, da Luk3 a Ruggero
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PAGELLE NUOVI SINGOLI 3 ottobre 2025 – i Bocciati da AMI

BRUCHERO’ NEI PASCOLI – TVB

Una canzone strana, a tratti disturbante nella sua sperimentazione sonora. Il vero problema di questa canzone è che sembra quasi di passaggio, non un singolo con un inizio, uno svolgimento e una fine.

Attenzione, non è necessario che la struttura debba essere necessariamente questa, non è scritto da nessuna parte, infatti il problema non è il ‘cosa’ ma il ‘come’.

Come viene venduta questa canzone? Come singolo, ma questo non è un singolo. E’ palesemente un intro verso qualcosa di più grande, di più corposo ed è per questo che manca di completezza, di sostanza.

Tutta elettronica, suoni puramente digitali e voce pitchata fino a farla diventare, quasi, un urlo distopico e distorto sulla parte finale.

Sarebbe anche interessante, se non fosse che mi manca una chiusura ‘da singolo’.

★★★★★½


VENERUS – IMPOSSIBILE

Qualcuno liberi Venerus dalla gabbia di vetro dove è rimasto quattro giorni, a Milano, e gli dica di ricominciare a essere Venerus.

Questa canzone dal lontano sapore anni 80 è una cosa distante anni luce da ciò che Venerus è sempre stato ma, attenzione, nessuno ha mai sostenuto su queste pagine (e mai lo farà) che evolversi o sperimentare sia un male.

Il punto è che bisogna riuscire a sperimentare con un senso chiaro e, soprattutto, senza perdere la propria identità. Se questa canzone, al posto di essere questa roba alla Tommaso Paradiso feat Elisa, fosse stata quasi acustica avrebbe di certo donato un sapore completamente diverso.

E’ l’arrangiamento che lascia perplessi ma sarebbe interessante chiedere a Venerus come mai di questa scelta. Arriviamo da Felini, un gioiellino, ed è spiazzante ritrovarsi con Impossibile. Sembra quasi il tentativo di arrivare nel mainstream dopo anni di fidelizzazione del pubblico del sottobosco indie e sperimentale, insieme a Mace.

A primo ascolto non convince, magari è uno di quei brani diesel che ha bisogno di tempo per essere compreso ma, al momento, è no.

★★★★★


NICOLA SICILIANO – RONDO’ VENEZIANO

Non ho capito una sola parola ma è un problema mio, non conosco il napoletano e questa canzone è interamente in napoletano. Mea culpa, chiedo scusa a Nicola Siciliano ma ne approfitto per chiedere agli artisti e alle case discografiche di rendere disponibili i testi dei brani per renderli accessibili a tutti.

Così è davvero difficile, molto difficile e dispiace anche perché il lavoro risulta incompleto. Il brano non è giudicabile sulla base del testo dunque ci affideremo solo sulla parte musicale.

Se si legge il titolo, la mente va subito all’ensemble degli anni 80 del Maestro Reverberi fondato a Venezia che ha come scopo e obiettivo quello di riprendere le melodie del ‘700 di Mozart e dei grandi classici della musica di quel tempo.

Poi l’ascolti e no, è una semplice canzone trap.

Basandoci solo ed esclusivamente sulla musica, il voto è insufficiente data la mancanza di originalità del beat proposto rispetto a mille altre canzoni trap ma lasciamo tutto con un SV (senza voto) proprio perché non è possibile giudicare la canzone nella sua interezza.

Senza Voto


EFFENBERG, BIANCO – SALE SU SALE

Questa canzone non è brutta, è solo tremendamente noiosa ad un certo punto, diventa ripetitiva e poco coinvolgente. Non una canzone da 2, ovvio, ma neanche da sufficienza.

Quattro minuti di canzone, di cui 3 e 30 in loop con lo stesso ritmo e concetti troppo astrusi, a tratti, per essere seguiti con la massima attenzione dal pubblico dall’inizio alla fine, eccezion fatta per i fan dei due artisti come ovvio che sia.

Classica canzone indie pop che, forse, nel 2016 poteva andare bene ma nel 2025 risulta un po’ vecchia e fuori dal tempo.

Il testo ruota attorno al concetto di normalità e al pensare più a questa rispetto all’inseguire qualcosa di irraggiungibile o al porsi domande a cui non si trova mai una risposta.

E’ molto astratta come canzone, molto complicata nella sua interpretazione anche se alla lunga ci si arriva, per chi vuole. Forse, però, ci vuole troppo tempo per riuscirci.

★★★★★

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