PAGELLE NUOVI SINGOLI 21 NOVEMBRE 2025 – I BOCCIATI DA AMI
M’ANNAMMOR ‘E ME – GIULIA MOLINO
Giulia Molino sa cantare, indubbio, ma questa canzone ha quel sapore di già sentito e risentito lontano km e no, la scusa del “vabbè lo fanno tutti quindi lo faccio pure io” o ragionamenti simili, oggi, non funzionano più.
Almeno, non funzionano più su queste pagine e in queste pagelle. Magari, un altro collega la penserebbe in modo diverso ma chi vi scrive, per fortuna o purtroppo, ascolta settimanalmente una quantità inenarrabile di canzoni per fare questo lavoro e canzoni come questa ne riceve a pacchi.
Il testo è in napoletano, dunque soprassediamo non essendo una lingua di mia conoscenza e non avendo il testo a disposizione tradotto.
Musicalmente è una roba latina ma fatta in modo frettoloso, sembrerebbe non esserci attenzione per la ricerca e lo sviluppo di un’identità chiara del brano e, a cascata, questa cosa ricade inevitabilmente sull’artista perché se la canzone non è forte l’artista non viene valorizzato, pur essendo magari qualcuno o qualcuna di talento cristallino.
Non una canzone memorabile
★★★★
4
CIò CHE SARà – ASTERIA
Asteria è una compositrice e autrice di livello molto alto ed è da tempo che sta provando a portare avanti il suo progetto solista con i suoi personali inediti.
Ciò che Sarà è l’ennesimo paragrafo di questo percorso e, questa volta, è una ballad nuda e cruda molto invernale in cui i sentimenti tristi, le separazioni che distruggono fanno da padrone.
Il problema di questo brano è che non ti carica, non esplode mai, sembra uno di quei brani con il freno a mano tirato, soprattutto quando dovrebbe spingere forte e dare la giusta carica nella sua seconda parte.
Resta tutto uguale, non c’è dinamica e non c’è una crescita interna tranne che per l’aggiunta, nell’ultimo ritornello, di un violino che arricchisce un po’ ma, al di là di questo singolo elemento, resta tutto uguale dall’inizio alla fine.
Queste, generalmente, sono canzoni che partono in un modo e trovano il proprio sviluppo dal secondo ritornello o dallo special in poi con un’apertura fatta di archi, di strumenti che entrano e riempiono, di batterie che iniziano a picchiare forte, di tante cose che qui, purtroppo, mancano. Tristemente mancano.
★★★★
4
CODICE ROSSO – CLARA FEAT KETAMA126
Clara fa Clara di Ragazzi Fuori, Ketama fa Carl Brave perdendo totalmente la bella piega che aveva preso quest’anno con il suo album (splendido).
La base non è nulla di clamoroso, una ballatona con quattro accordi in loop dall’inizio alla fine e un testo molto standard, senza particolari guizzi, dove si parla di un tema trito e ritrito (esatto, storia d’amore finita) con neanche mezza frase d’impatto o che colpisce per qualità di scrittura.
Da apprezzare l’impegno di Clara nel proporre qualcosa di diverso rispetto ai progetti copia e incolla degli ultimi due anni, applausi veri, ma ancora siamo lontani da un risultato sufficiente perché, se guardiamo al quadro generale della musica italiana, questo duetto non aggiunge niente anzi depotenzia pure Ketama che, invece, era in rampa di lancio con una fortissima nuova identità.
★★★★★
5
PERDERSI – DAVIDD FEAT CARLA HERO
Perdonami Davidd, non ho capito una parola e non ho il testo davanti e, come già detto in altre occasioni, se io (ascoltatore) devo sforzarmi di capire qualcuno che canta vuol dire che abbiamo un problema.
Carla Hero in questo brano è palesemente Madame ma il problema è che Madame esiste già e non esiste una sola ragione per cui si dovrebbe ascoltare qualcosa che già esiste ma con un nome diverso all’anagrafe. Vado sull’originale, non sulla copia masterizzata (con tutto il rispetto, è un esempio per far capire).
E’ una ballad come tante altre, con una bella atmosfera pure, ma il testo non si capisce in larga parte e non c’è un solo elemento che possa far pensare di potere rendere memorabile nelle orecchie e nella mente di chi ascolta (fan a parte, ovvio) questi due minutini di musica.
Due minuti, santo cielo. La prossima quanto durerà, 30 secondi? Maledetto streaming che non dai tempo agli artisti di esprimersi. In due minuti non si può fare neanche un bidet fatto bene, figuriamoci una canzone.
★★★★
4
SE CI CREDO è COLPA TUA – SIMONE TOMASSINI
Questo brano profuma di anni 2000 lontano chilometri ed è merito di Simone Tomassini, nome balzato alle cronache della musica nel pre-giurassico 2004, più di vent’anni fa, con E’ Stato Tanto Tempo Fa.
Il brano di oggi è un pop rock che mescola nella sua anima anche un pizzico di edm fortissima nel 2009/2010 ma fuori dal tempo nel 2025.
Per carità, non è brutta ma diciamo che non ci tornerei a vivere, se potessi scegliere, in quel momento storico preferendo psicologicamente la voglia di guardare avanti e non indietro.
★★★★★
5
BASTA CHE TORNI A CASA – WAX
Qualcuno potrebbe dire a Wax che Blanco esiste già e che rifarlo uguale non gli porta assolutamente niente, se non una pagella con un 4 secco con la seguente motivazione: mancanza di originalità?
Non va bene così, non va per niente bene per lui perché sa scrivere e pure bene (questa canzone lo dimostra) ma se continua a cantare esattamente come Blanco non avrà mai neanche un grammo di spazio nella musica italiana e non per cattiveria ma per coerenza.
Se Blanco esiste, perché dovrei ascoltare Wax che fa la stessa cosa? Il pubblico non lo sta premiando già da tanto tempo, è evidente che ci sia un problema da risolvere e questo è senza dubbio uno di quelli da affrontare di petto.
Purtroppo chi scrive non usa mezzi termini, arriva dritto al punto perché tempo e spazio non sono gratis e quello di Wax, sicuramente, ancora meno dunque meglio una scomoda verità che una finta bugia.
Wax, sei forte a scrivere ma devi trovare una tua identità perché così non hai, purtroppo, speranze. Il grande pubblico, che è quello a cui punti, non perdona mai.
★★★★
4
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