28 Ottobre 2022
di Interviste, Recensioni
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28 Ottobre 2022

Pagelle ai nuovi Singoli italiani del 28 ottobre: bene Abbate, Daniele Silvestri e Chiello ma a stupire è… Neno!

Paky, Loredana Errore, Giuse The Lizia, Geolier... sono tantissimi i brani recensiti questa settimana!

Pagelle nuovi singoli 28 ottobre 2022
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PAGELLE NUOVI SINGOLI 28 ottobre 2022

Paky – Sharm El Sheik

Su Mundian To Bach ke si costruisce questa nuova canzone di Paky, che altro non è che uno sciolinare di frasi una dietro l’altra a comporre un discorso come al solito, per stile, ripetitivo e pure brutto, lasciatemelo dire. Non capirò mai come si può scegliere, quando si ha tempo di farsi accompagnare dalla musica, di ascoltare testi come questo, su un loop continuo. A mio avviso imbruttisce molto chi lo ascolta. In questo caso fortuna che duri solo 2 minuti e una virgola.
Tre
⭐⭐⭐

Peppe Soks, Yung Snapp & Mv Killa – Blow

Tutto quello che abitualmente aborro ( come direbbe mio illustre collega ), rappato in napoletano e poi trappato in maniera quasi incomprensibile. La base è ansiolitica, noir da penombra delle periferie, quella che insomma dietro l’angolo non ti garantisce non troverai cattive sorprese. I temi? sempre gli stessi, uffà! E poi quella frase conclusiva: “mentre spenn manc ‘e conto“, cioè “mentre li spendo nemmeno li conto“, è la ciliegina sulla torta di un linguaggio pessimo che è rivolto maggiormente agli adolescenti a cui si continua, attraverso questi modelli, ad insegnare il tutto facile, subito, senza alcuna responsabilità o impegno.
Tre
⭐⭐⭐

Loredana Errore – Hai delle isole negli occhi

Tiziano non è semplice da reinterpretare mai e lo san bene i tanti ragazzi che negli anni si sono visti affidare sue canzoni all’interno di un talent. Come interprete Loredana avrebbe potuto aggirare l’ostacolo Tiziano, ma alcuni suoi vezzi interpretativi, a mio avviso difetti ( ma de gustibus ), un centro manierismo e una sorta di possessione che le prende, che le fa mutare voce talvolta persino in maniera inquietante, no, non sono serviti alla causa. E mi chiedo se è mai possibile non ci sia nessuno che, mentre si lavora, le dica: “Loredà anche meno“!
Quattro=
⭐⭐⭐⭐=

Claudym – Bugia

Brano orecchiabile che ha matrici riconoscibili in una tipologia di pop tipica della seconda metà dei 90, quando questi veniva mescolato al r’n’b proveniente da oltreoceano, dando vita a discorsi più urban. Trasportati al giorno d’oggi questi suoni possono persino risultare nuovi, poco usati, però mostrano anche la corda ed il limite che avevano quei pezzi li, ovvero quello di stancare in fretta. C’è un’idea, adesso però bisogna trovare dei pezzi più giusti ed evitare di “caotizzarli” in alcuni momenti.
Cinque
⭐⭐⭐⭐⭐

Ktb – Cambiare mai

Fa strano ascoltare un pezzo punk in cui la voce viene “sporcata” con dei correttori meccanici. Secondo me se il pezzo fosse stato tenuto davvero sporco, dove per sporco intendo, ruvido e screanzato come il vero punk sa essere avrebbe guadagnato punti, perché nell’insieme è gradevole ed orecchiabile e, non da meno, sano portatore dell’energia del suo cantore. Andava per lo meno completato con un altro inciso, dopo lo special chitarristico con cui invece si conclude.
Cinque 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐

Romina Falconi – Lupo mannaro

Nonostante le tematiche inizino un po’ a ripetersi, con Romina imprigionata costantemente nella parte della delusa in amore, quella che è stata tradita, trattata male, abbandonata, perdente nei confronti di un’altra, c’è da sottolineare come lei invece schivi le ripetizioni musicali, riuscendo ad apparire sempre nuova, sia per scelte melodiche che per arrangiamenti. A volte il motivo può risultare più o meno riuscito, ma questo è una possibilità comune a tutti, e forse in questo caso a parte l’incipit dell’inciso, l’insieme resta un po’ meno impresso di alcuni brani del suo passato, ma non si può certo dire il brano non sia ben lavorato, di senso compiuto e profondamente identificativo dell’artista.
Sei

Geolier & Lazza – Chiagne

Arriva la canzone d’amore anche per una delle rivelazioni rao/trap dell’anno scorso. Geolier resta nell’ambito napoletano come espressione del suo discorso musicale e la canzone ha passaggi che richiamano le melodie tipiche. L’intervento di Lazza italianizza il discorso, comunque abbastanza comprensibile anche per chi non è nato ai piedi del Vesuvio e la produzione è firmata da Takagi & Ketra. Mi sarebbe piaciuta un’interazione maggiore fra i due che invece si limitano a dividersi paritariamente una strofa ed un inciso a testa e rinunciano ad un’evoluzione che ci sarebbe invece stata benissimo ed avrebbe potuto vederli interagire.
Sei

Marco Morandi – Centonove

Rino Gaetano passa per la voce di Marco Morandi che sceglie una delle sue canzoni non così sentite e strasentite. Ne salta fuori una versione rispettosa, più educata dal punto di vista della pulizia interpretativa ma al contempo, proprio per questo, meno pulsante dal punto di vista emozionale. Tuttavia il risultato di Morandi jr è comunque gradevole, di buona fattura e buona interpretazione; manca solo quell’unicità che aveva Rino, che sfuggiva alle regole della canzone pop ben confezionata per seguire solo quella artistica del Gaetano pensiero.
Sei +
+

Sono Giove – Proemio

Un po’ insolita nella modernità dei tempi la scelta compositiva ed interpretativa di questo brano. Chitarra arpeggiata a condurre ed accompagnamento minimal per un’interpretazione che si mantiene tenue, talmente tanto che, in più di un’occasione, perdi il testo, alcune parole che danno senso alla frase e che devi andare a riascoltare. Nell’insieme funziona, però ha bisogno che ci si scommetta.
Sei+
⭐⭐⭐⭐⭐⭐+

Diego Conti – Alcolica

Sensazioni 60’s in questo rock da balera, inteso come ruspante, genuino. E’ facile immaginare coppie che ballano tra capelli brillantinati dei lui e le gonne ampie e girevoli delle lei, e qualche passo ardito a scandalizzare i ben pensanti. Il mood è allegro e il lalalala che non puoi scordare facilmente dopo averlo ascoltato già solo una volta, fa tanto Caparezza prima maniera. Conti ha un’idea ed in quel che propone, può piacere o no, ci sono grandi possibilità d’interpretazione e salde basi musicali su cui poggiarsi.
Sei 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐⭐

oli? – Scusa

Scusa usato con due accezioni differenti nell’inciso di questo brano, che ha aperture rock di concezione primi duemila ma senza rinunciare ad una contemporaneità evidente. La voce è interessante sia sulle basse che nelle medie, mentre il falsetto, usato proprio nella sottolineatura del titolo, lo trovo invece un po’poco naturale. Magari utilizzato ad inizio canzone, quando questa è più morbida, ci stava, ma poi avanzando la carica, ci sarebbe voluta la voce piena proprio per sottolineare la potenza anche della base.
Sei 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐⭐

Ultimo – Ti va di stare bene

Le nuove produzioni di Ultimo continuano ad avere delle somiglianze forti con cose già sentite, ma mai nette al punto di poter gridare al plagio. Un po’ come Vieni Nel Mio Cuore richiamava Hold Back The River adesso la partenza di questo nuovo pezzo, alle prime note, mi ha subito fatto pensare a Le Sei E Ventisei di Cremonini. Poi si va altrove, però quell’input ormai è andato.

Il singolo trascina perché Niccolò ha la capacità interpretativa di sporcare quasi di sangue le parole che si susseguono. Unico neo, che spesso gli contesto, è che i periodi molto spinti dal punto di vista vocale sono troppo lunghi e continui, che a volte davvero non ce la fai a sostenerli. Ma è questione di gusto personale; la canzone è pienamente sufficiente.
Sei 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐⭐

Bene continuiamo la nostra scalata verso le canzoni con i voti più alti in queste pagelle nuovi singoli del 28 ottobre. Cliccate in basso su continua.

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