Mailena – Replay
Un po’ ansiolitica la base, quasi da film horror di quelli alla Dario Argento. Si parla di un passato non facile della nostra che tuttavia ha cercato di tenersi a galla. I suoni sono quelli attuali, la modalità di canto molto vicina ad un mondo urban americano. Voce che gode di possibilità di esprimersi su più piani vocali ma che ha nelle basse la particolarità, tanto che intelligentemente sono tenute in primo piano.
Sei 1/2
Maurizio Martinelli – Ottobre
Canzone un filo “zarrillesca” … quello però degli anni 90. Non è malvagia dal punto di vista melodico, solo che appare un po’ vecchiotta, come quei cappotti che il nonno teneva conservati con cura e che tirati fuori dall’armadio si son tenuti perfetti, me che non metteresti perchè fuori da ogni contesto odierno.
Cinque
Elia Pazzini – Vuoto
Questo pezzo è un po’ una sorta di vorrei ma non posso. L’idea base, la partenza piuttosto ombrosa, viene sprecata con un inciso oltremodo scialacquato, che non incide, non ha nessun piglio importante e non apre quanto avrebbe dovuto. Resta tutto abbozzato e quindi a metà… come il voto che segue.
Cinque
Petullà – Soprammobili
Pop intelligente, poggiato su chitarre funkeggiate ed una scrittura esaustiva e non banale. Belli anche i sottofondi di fiati in entrata nella seconda strofa, la potenza dell’apertura dell’inciso e l’utilizzo di effetti elettronici come abbellimenti e non ingredienti principali. Se qualche network ci scommette….
Sette +
Riki – Scusa
Schiaccia sull’acceleratore per questo suo comeback Riki, con un up tempo efficace dal punto di vista radiofonico, un po’ più corrivo come testo. L’ascolto complessivo è piacevole anche se il pezzo s’imbatte in un’assurda necessità di non evolversi. Uno spazio musicale, ad esempio, avrebbe donato respiro.
Uno special meglio studiato rispetto alle due righe proposte avrebbero dato invece una possibilità di stancare meno in fretta. Non merita bocciatura ma attenzione a non risultare più evanescente del sapore di un bubble gum.
Sei
Marco Rotelli – Libera di volare
Ritrova qui una sua ruspante natura che lo aveva fatto segnalare come bella promessa qualche anno fa, poi un po’ smarrita. Il pezzo in questione, seppur non originalissimo a sensazione, è compiuto; è un racconto che ha una sua possibilità sia melodica che contenuto e permette a Marco di sottolineare le sue doti interpretative. I fiati in ingresso rendono il tutto pieno di pathos. Bene Marco, bene.
Sette
Bobby Wanna – Quando fuori fa buio
Funzionale e con una possibilità di accattivarsi l’airplay grazie ad un inciso ficcante che si lascia pure canticchiare a dispetto delle strofe invece più tipicamente rap. Da esaltare però un po’ i bassi, giacché il pezzo ne è quasi completamente sprovvisto perdendo in corposità.
Sei
Flavio Zen – Kotodama
Rap non sempre chiarissimo, anche perchè cita nomi, personaggi ed a volte ti perdi. La voce però apre a diverse possibilità grazie alle quali muoversi a proprio agio in contesti urban, anche più cantati. I bassi sarebbero un po’ da aumentare di potenza per far risultare il tutto più pieno. Falsetti usati con metodo.
Sei