19 Novembre 2021
di Interviste, Recensioni
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19 Novembre 2021

Le Pagelle dei Singoli italiani in uscita Venerdi 19 Novembre

Da Riki a Jovanotti passando per tanti emergenti ecco le nuove recensioni del nostro critico musicale

Pagelle nuovi singoli 19 novembre 2021
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Pagelle singoli italiani in uscita il 19 novembre a cura di Fabio Fiume.

Tanta musica nuova in questo week end, pronta al lancio radio e nelle classifiche streaming. Nelle pagelle odierne, lo dico subito, manca Marracash però; il pezzo dell’artista lombardo esce a notte inoltrata e temo di non riuscire ad avere le energie stasera per arrivarci e prestargli l’attenzione meritata.

Non mancano però grandi big e come sempre tanti emergenti o artisti che si stanno facendo notare da un po’.

Laila Al Habash – Gelosa

Trovo il progetto di Laila sempre più interessante; è un discorso di approccio suo alla proposta. Riesce a cantare cose appetibili anche dal punto vista radiofonico senza scadere in già sentiti, mantenendo una personalità molto internazionale. Molto buone le basse che le permettono di giocare anche con i piani espressivi delle sue canzoni. Questa funziona di brutto.
Sette+


Daniele Barsanti – Zingari

Allegrotto discorso sul tempo che passa senza manco accorgersene, affrontato con un piglio quasi acerbo, adolescenziale, cosa che l’artista non è. E poi, la ricorderanno in 3, però a me l’inciso ha fatto venire in mente un brano di cui mi ricordavo l’interprete ma non il titolo del brano. Fortuna che c’è il tubo! Si tratta di “Lascia Che Sia” di Celeste, anno 1985.
Quattro


Beba – Chiara

Poche le canzoni sull’amicizia che forse è per paradosso un sentimento più difficile di cui scrivere rispetto all’amore. Beba lo fa con sincerità restando su un sentiero sonoro moderno e per certi versi clubbing. Un po’ di attenzione a quell’effetto aspirato prima di ogni frase, a quel prender fiato che se in live viene coperto dai “rumori” di fondo, in disco, con sound pulito, risulta un po’ fastidioso.
Sei+


Franz Campi – Fragile

Possibilità tanghere fra i suoni e le linee melodiche di questo pezzo fuori chiaramente da ogni schema promozionale d’oggi giorno. Non vuol dire certo che il pezzo sia brutto s’intenda, anzi. Campi recita quasi delle liriche d’amore che possono essere verso un’altra persona, verso il mondo ma anche verso se stessi, che potrebbero ispirare un passo a due sotto la luce della luna soltanto. Sicuramente per palati più fini.
Sette


Carrese – Sud America

Inciso in napoletano che dona un colore particolare ad un brano sentito e pieno d’atmosfere. Anche la voce della nostra sembra saper camminare attraverso diverse sfumature nonostante non sia particolarmente estesa, o almeno, qui dosata con sottrazione. Assolutamente interessante.
Sette


Chriss – Mondi opposti

Il pezzo avrebbe avuto bisogno di una strumentazione adeguata che ne seguisse le evoluzioni ed esplodesse al pari. Invece tutto è basato solo su un piano ed un accompagnamento fatto più di evocazioni che di una reale musica. Nel secondo inciso arriva un bit da computer che no, non basta. Resta tutto troppo incentrato sulla voce che è un tantinello impostata, poco naturale.
Cinque=


Riccardo Clima – Berlino 89

Chiaramente se accoppi la città di Berlino ad un anno quale il 1989 è chiaro che subito viene in mente il muro di Berlino e la sua caduta che ha chiuso un’epoca. Riccardo racconta questo passaggio storico, provando a trasportarlo su sonorità che sono si synth 80, ma anche molto comuni fra le nuove generazioni che grazie ai rapper ed ai producers li hanno scoperti.

E li paragona a questa generazione chiamata ad abbattere altri muri, quelli dell’integrazione. Ed il tutto funziona ed il messaggio arriva.
Sette


Michele Cordani – Spartaco

Spartaco è il ribelle di cui si è scritto nella storia di Roma, colui che riuscì a dare luogo ad una rivolta vera e propria. Storia e gesta che sono state alla base di film, serie tv di successo e adesso anche di una canzone pop rock, dai modi pacati, non certo rivoluzionari, molto suonati ma anche rassicuranti. Voce da cantastorie più che da interprete. Finale a scalare come si faceva un tempo eppur troncato mentre scala. Sta cosa sinceramente non l’ho capita.
Cinque 1/2


Cordio – Mezza mela

La ricerca della mezza mela… quanta fatica ci porta? Soprattutto quando si è imprigionati in una storia che non ha le basi su cui avremmo desiderato poggiarci. Cantata con quel distacco di chi è consapevole di non poter essere l’uomo che lei sogna, viene affrontata con bell’uso di melodia ed anche con un mestiere da popstar navigata. Cordio ha le carte giuste per diventarlo.
Sette+

Ganoona – Temporale

Il crescendo del pezzo, che parte basso e con suoni e modalità quasi intime per poi sfociare in un inciso dalle sonorità house, è una mossa giusta che però viene un po’ vanificata da un testo che invece proprio nell’inciso si perde nella ripetizione, una frase in spagnolo buttata lì per fare moda più che altro ed una conclusione affrettata che non ha granchè senso.
Quattro 1/2


In Arte Agnese – Frenami

Buon piglio vocale, anche se non troppo riconoscibile; sicuro dotato di potenza. Suoni un po’ abusati, soprattutto nella parte dell’inciso dove si sfocia in una modalità dancefloor che tuttavia si lascia ricordare. Forse è la cosa più giusta per chi sta cercando di sfondare il mercato. Orecchiabile.
Sei


Jovanotti – Boom

Che Lorenzo abbia una scrittura di ottima levatura è dimostrato dai fatti nel corso del tempo. Che abbia inoltre una sensibilità particolare per certi temi legati alla terra, l’ambiente ed il rapporto dell’uomo con la gestione di tutto questo anche. Che infine sia uno che con la ritmica è unito in matrimonio senza aver avuto mai venti di crisi è persino superfluo da aggiungere.

Ecco, tutto questo nel nuovo singolo “Il Boom” c’è. Quel che manca è però quella forza che faccia vincere alla canzone la prova del tempo. Questo brano è ritmico possente eppure non incalza, è significativo eppur non si fa ricordare, sarà sicuro un successo live fatto di sudore e festa di palco, ma difficilmente sarà un singolo che impressionerà le classifiche per tanto tempo, dopo magari la prima carica dovuta al nome e ai tanti fans che ha. Insomma! Non trovo il brano all’altezza dello strepitoso repertorio del Cherubini.
Quattro

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