20 Maggio 2022
di Interviste, Recensioni
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20 Maggio 2022

Le Pagelle ai nuovi Singoli italiani in Uscita Venerdì 20 Maggio: da Alessandra Amoroso a Sissi

Ampio spazio anche agli emergenti da Isoladellerose a Lourdes

Pagelle Nuovi singoli 20 maggio
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Lourdes – Il mondo addosso

C’è più di un’idea in questo brano che parte con un arrangiamento elettronico di matrice 90 poi si evolve in una possibilità rock nel bridge, prima di trovare un’identità più pop nell’inciso. La cosa positiva è che le parti diverse non sono slegate fra loro e la sua interpretazione è credibile con ogni veste indossata. Deprecabile come sempre la mini durata e, se possibile, avrei eliminato l’enfasi dell’effetto usato in sottofondo nell’inciso per dare la battuta; lo avrei sostituito con una vera batteria, almeno nel secondo inciso. Più che sufficiente… ma avrebbe potuto andare ben oltre.
Sei+


Malakay & Bluem – Grazie

Davvero brutto, brutto tutto. Senza entrare nello specifico di una base che bollerei solo come soporifera, e credo aver detto tutto, il testo è di una banalità sconcertante, e soprattutto proposto in maniera sbagliata. Dal momento infatti che c’è una vocalist che accetta di cantare in duetto, quanto meno il testo doveva essere spostato dalla sua visione dei fatti. “Abbiamo fatto l’amore, io ti ho detto t’amo, m’hai spezzato il cuore, dicendo solo grazie” dice lui? Ecco nel momento in cui canta lei non avrebbe dovuto ripetere le stesse frasi, ma girare la cosa con un “tu mi hai detto t’amo, io ti ho risposto solo grazie”. Avrebbe avuto un minimo di senso.
Tre


Matia Bazar – Non finisce così

Nuova veste per gli storici Matia Bazar ed inevitabilmente questa passa per una nuova vocalist che è quella che poi ha il compito di calzarla quella veste. Luna Dragonieri
ha l’arduo compito di prendere i tanti ormai testimoni lasciati da chi l’ha preceduta. E porta con se una grinta tutta pop rock che forse per possibilità stilistiche s’avvicina maggiormente a quella che nei primi novanta portò la bravissima Laura Valente. I Matia, capitanati ora da Fabio Perversi, ripartono quindi da quel tipo di sonorità e forniscono un primo assaggio inedito per nulla malvagio, scritto con la sapienza di chi sa essere popolare ma non banale. Certo il problema è che di miracoli nella loro quasi 50ennale carriera ai Matia ne han fatti tanti e questo sicuro non lo è, ma è un inizio nuovo, una possibilità che lascia intravedere del buono. E forse qualche miracolo è ancora possibile.
Sei 1/2


Franco Micalizzi & Max Gazzè – Guarda che luna

Affida alla riconoscibilissima voce del bravo Gazzè il lancio del suo album Franco Micalizzi. E’ un lavoro di classici dell’italica canzone anni 60 ripresi con l’aiuto di artisti contemporanei. Max qui viene messo un po’ alla prova; la sua voce sottile è infatti in disaccordo con i ricordi della pienezza vocale di Buscaglione, colui che lanciò questo enorme classico. Tuttavia la cifra di leggerezza che porta con se un timbro così flebile, riesce a non appesantire la massiccia dose di fiati che fa da sfondo all’arrangiamento. Come a dire: da una parte mettiamo, dall’altra togliamo.
Sei+


Pamela Petrarolo – 50 Special

Ma perchè? Se Pamela vuole tentare di tornare in auge, non può certo farlo passando per una canzone così tronfia, così sentita e stra sentita, così iconica per chi l’ha lanciata. E poi che senso ha se la voce è completamente effettata? Cosa dovrebbe risaltare da questa proposta? Erano persino meglio le canzoni di Non E’ La Rai.
Tre


Gero Riggio – Luci rosse, luci blu

E’ questo un pezzo molto terreno; da un senso di tangibilità, di una musica che ha radici personali ben radicate su cui costruire la propria proposta. Riggio è cresciuto molto. E’ cresciuto proprio nella scrittura che in alcuni passaggi melodici mi ha ricordato il bravissimo Rosario Di Bella, pure lui delle terre governate dall’Etna. E di gavetta l’artista ne sta facendo davvero tanta. Che ci si accorga un po’ di lui?
Sette


Rio – Stellare 2

Passaggio ad una modalità dance che un po’ snatura la matrice ruspante della band di Fabio Mora, con ormai oltre 20 primavere sulle spalle. Anche la voce del nostro risulta costretta in questo gioco di due note messe in croce a favore di un’orecchiabilità a cui però manca quell’appiglio per farsi ricordare, che nemmeno i conclusivi nananannaraconferiscono, restando come sono incastrati sempre fra le due note di cui prima.
Quattro


Samurai Jay – Nessuno

Si sposta verso un arrangiamento con qualche accento rock il ritorno del rapper ed il risultato è trascinante. Merito anche di un testo che fugge agli stereotipi di stile, preferendo una verità personale, una fuga alla ricerca di una propria tranquillità, quel posto al sole. Ed è l’averla persa la ragione di quella fuga, la non accettazione della cosa, il non essere bravo a mascherare il dolore. Funziona molto.
Sette


Marco Sentieri – Sto perdendo il sonno

Passato per Sanremo qualche tempo addietro, il campano Sentieri sceglie una proposta meno impegnata per questo suo ritorno. A livello metrico il pezzo funziona sia nei suoi passaggi rap che in quelli più pop come stile, anche se la voce permetterebbe un’attitudine più rock blues, qui inesplorata. Modesto invece l’arrangiamento che impigrisce l’ascolto, data la totale assenza di strumentazione a favore di filtrini e synth nemmeno troppo originali.
Cinque 1/2


Alex Silipo & Marco Ferradini – Sogno le ali

Un po’ manieristica la maniera di cantare qui, figlia di un periodo trascurabile di certa musica italiana anni 90. Le armonie con le tastiere sono troppo evidenti e separate dal resto della strumentazione che emerge staccandole. Il testo invece non è malvagio, così com’è racconto di un crescendo che può non essere facile. Ce la si può fare però mantenendo la speranza, sognando le ali.
Cinque =


Sissi – Scendi

Ci sono Takagi & Ketra dietro questo primo singolo post Amici di Maria De Filippi di Sissi; e non poteva essere altrimenti. Come ho sentito i sentori anni 60, ho subito pensato a loro senza avere paura d’esser smentito ed infatti… La voce di Sissi potrebbe davvero cantare di tutto, così come è dotata di dinamiche importanti, un colore che non si sgrana quando sale note impervie, né perde di limpidezza sulle basse. Il vintage come approccio le è senz’altro congeniale e la sua voce, quelle dinamiche appunto, riescono a on farlo sembrare vetusto.
Sette

 

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