30 Ottobre 2020
Condividi su:
30 Ottobre 2020

Zerosettanta Volume 2: “Tutti insieme possiamo fare la differenza”

E' uscito Zerosettanta Volume 2, il secondo capitolo della trilogia di album con cui Renato Zero festeggia 70 anni.

Condividi su:

E’ uscito Zerosettanta Volume 2, il secondo capitolo della trilogia di album con cui Renato Zero festeggia 70 anni.

Nel disco il cantautore dimostra ancora una volta di sentirsi completamente libero da ogni sovrastruttura, proponendo un progetto musicalmente fuori dal tempo e con testi dal linguaggio molto diretto. Una sorta di ironico ‘j’accuse‘ tipico di chi non ha nulla da dimostrare, ma riesce a leggere il mondo con gli occhi di chi ha vissuto per davvero.

Tra le 14 tracce non manca l’amore, componente fondamentale nella vita di ognuno di noi, che qui si materializza in diverse forme.

“L’amore oggi necessita anche di tutela. La cronaca è piena di avvenimenti che testimoniano che c’è invidia per la felicità. Ciò mi fa riflettere, perchè questa condizione va difesa.

Anche i social fanno un lavoro strano che consiste nell’ammucchiare queste vite e renderle piatte e uniformi. Ognuno di noi ama in un modo diverso e pensa in modo diverso.

Questa massificazione è il nemico che io combatto dall’inizio della mia carriera. Dobbiamo recuperare certe abitudini che abbiamo perso.”

Zerosettanta Volume 2 è prodotto dallo stesso Renato Zero per Tattica e mostra il consolidamento delle importanti collaborazioni inaugurate con il primo disco. Dalla produzione e gli arrangiamenti di Phil Palmer e Alan Clark, al prezioso ed impeccabile apporto del Maestro Adriano Pennino.

Da non sottovalutare il magistrale lavoro di Lorenzo Vizzini, firma giovane, ma ormai una certezza nel panorama musicale italiano.

“Il nostro incontro è stata una delle coincidenze della vita che ci permettono di abbattere questo tabù che ogni generazione ha la sua platea. Ci siamo abbracciati nonostante io abbia 70 anni e lui 27. Abbiamo un obiettivo comune, vogliamo fare buona musica. Da un ragazzo di 27 anni non è scontato leggere pensieri così adulti. Mi fa ben sperare per il futuro di queste generazioni.

Avere l’opportunità di confrontarmi anche con questi ragazzi è un valore del quale mi servo per comprendere quello che sono oggi e quello che scrivo e interpreto. Nei giovani è evidente la solitudine.”

Il primo singolo scelto è L’Amore Sublime, brano accompagnato da un onirico videoclip realizzato dal regista Roberto Cenci. Qui Renato descrive il sentimento attraverso delle immagini cristalline e tenere di neonati e bambini, a simboleggiare proprio il candore, l’innocenza, l’incorruttibilità dell’unica emozione che guida ogni nostra scelta.

ZEROSETTANTA VOLUME 2 – CONFERENZA STAMPA

Il progetto è stato presentato da Renato Zero in una conferenza stampa virtuale in cui il cantautore ha parlato a ruota libera, contestualizzando i brani di Zerosettanta Volume 2.

“Se ti esponi sono guai. Io mi sono esposto e ho pagato questa non reticenza. Diamo spesso colpa alla politica che ha il difetto di fare di tutta l’erba un fascio, ma siamo colpevoli anche noi per aver mollato la presa e aver permesso tutto questo.

Negli artisti si riponeva una grande speranza. Abbiamo sempre sostenuto di essere l’appoggio alla salute morale e intellettuale del paese. Abbiamo sempre esportato il nostro talento, anche con la musica leggera. Ora dobbiamo rimpossessarci del nostro paese. La politica deve aprire gli occhi.

Noi abbiamo da sostenere un patrimonio e una tradizione fortissima. Ripartirei dalla consapevolezza del fatto che se non proponiamo dei modelli che non ci appartengono rischiamo di perdere la nostra identità.

Tutti insieme possiamo fare la differenza. Sono passato per una serie di avventure che mi hanno fortificato. Questi governi ogni tanto pensano che la cultura non è determinante per lo sviluppo del paese. Affermazioni gravissime. Il nutrimento non è solo quello fisico, ma anche quello dell’anima e del cuore. Dobbiamo preservare tutte queste arti.”

Zerosettanta Volume 2 ha una forza dirompente, che nasce da una sensazione di innata libertà.

“La forza di queste opere è innanzitutto per chi le attua. Noi artisti siamo fatti così, viviamo anche con un piccolo egoismo, dobbiamo innanzitutto soddisfare il nostro ego. Queste partiture devono appagare la nostra esigenza primaria, per non perdere di vista mai la nostra coerenza. Se la bontà di un lavoro è soddisfacente per noi, poi il pubblico ne trae beneficio.

Quando i brani sono efficaci raggiungono l’anima e in questo sono stato molto equo. Con le mie canzoni ho fatto molto ridere, ma anche pensare. La mia funzione è molto complessa, ma soddisfacente. Non mi sono fossilizzato e anche questa trilogia lo dimostra.”

In tutto questo un filo conduttore importante è l’amore.

“Ho sempre cercato di preservare i miei affetti e la mia vita dove mi imbatto nei ruoli più normali, tipo quello del nonno. Nel brano La Mia Carezza racconto l’attaccamento e l’affetto verso due nipoti, per dimostrare che anche un artista trasgressivo ha la forza e la passione verso due creature. In questi tre album… ho raccontato tutti i miei aspetti pubblici e privati partendo proprio da Ada e Virginia.

In questo momento è complicato capire da che parte c’è buona fede e dove sta la cattiva. Oggi dobbiamo mettere in campo un altro atteggiamento di fronte a quello che ci viene mostrato.”

Una riflessione necessaria anche sui giovani e sul loro ruolo nella società.

“C’è tanto su cui riflettere e io partirei proprio dalla scuola, dall’educazione civica. Dai ragazzi dipende la serenità del pianeta e la sua durata. Quando si scioglie un ghiacciaio non è mai colpa del ghiacciaio.

Bisognerà realizzare per i giovani qualcosa di importante, anche perchè la musica è importante. Sempre. Anche se non si diventa Renato Zero è necessario avere un rapporto con la musica. Questo non è Pro Tools, non è lo schermo di un computer. La musica va fatta insieme. La solitudine di fronte a Pro Tools è solitudine. Ti preclude la verifica con altri musicisti e questo è doloroso. Speriamo che questa condizione non sia definitiva.”

Anche la nostalgia è uno dei fili conduttori del progetto.

“L’amarezza si fa ricordare di più del sorriso, proprio per la forza che ha. Oggi si fa un uso legittimo della nostalgia, perchè sa prendere il posto della paura. È un porto sicuro. La paura ha i minuti contati se la confrontiamo con un vissuto ricco e rappresentativo delle nostre conquiste.”

All’interno del disco è presente il brano Troppi Cantanti Pochi Contanti, una provocazione che descrive una situazione reale.

“È una carezza, non uno schiaffo. È una riflessione. La sovrappopolazione di artisti non è incoraggiante.

Un discografico vuole far correre tutti e 20 i cavalli perchè ciò porta il fatturato. Fallire a vent’anni potrebbe per molti ragazzi essere pericoloso. Io mi pongo come un amico di 70 anni che ha tanta esperienza e ha vissuto anche le ingiustizie.

Per i ragazzi ho un messaggio. ‘cercate di proteggervi…’ Questo lo si fa con lo studio e con un senso di autocritica. I ragazzi dovrebbero chiedersi se sono abili per fare musica oppure no. Ho visto sorridere tanti camerieri, idraulici, muratori. Nella vita la soddisfazione dovrebbe essere quella di essere sereni. Tutti abbiamo un pubblico e veniamo comunque applauditi, anche se non facciamo i cantanti. Se daremo retta alla coerenza riceveremo comunque applausi.”

Nella scorsa conferenza stampa si era parlato di Achille Lauro, da molti considerato una sorta di erede di Renato, con conseguenti polemiche dettate dalla considerazione del cantautore.

“Ci sono eredi di Renato Zero? No, spero di no, ma mi auguro che in molti abbiano colto la mia esperienza, anche perchè io sono cosa significa essere trasgressivo sul serio.

Se un giorno dovrò rinunciare a essere Renato Zero vorrei che il posto vacante sia preso da qualcuno che ha fatto qualcosa di importante. Non voglio essere sostituito da una pressapochista!

Dei nomi? Secondo me Ultimo e Diodato.

Per valutare la musica attuale, però, lascerei transitare questa fiumana, questo grosso agglomerato di proposte. Mi piacerebbe che ci fosse meno concentrazione, ma più consapevolezza per far si che ci sia una selezione naturale.”

TRACKLIST

1. Il grande incantesimo
2. L’amore sublime
3. La logica del tempo
4. Non è amore
5. Prima che sia tardi
6. L’idea di te
7. In manette l’astinenza
8. Bella scommessa
9. Vergognatevi voi
10. La mia carezza “Per Virginia e Ada”
11. Troppi cantanti pochi contanti
12. Come non amarti
13. Grandi momenti
14. Se sono quI

Foto di Roberto Rocco