23 Dicembre 2020
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23 Dicembre 2020

“L’ammore è ammore” è il canto di liberazione di Tony King, trapper transgender

Il singolo è prodotto da Massimo e Valerio Jovine e da Giuseppe Spinelli

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Continua il nostro viaggio nelle realtà più interessanti della nuova scena musicale partenopea ed oggi vi parliamo di Tony King, un trapper transgender che mette nella sua musica il suo vissuto andando a toccare argomenti molto importanti per la società italiana.

Il suo nuovo singolo, L’ammore è ammore, è uscito sulle piattaforme digitali lo scorso 13 novembre e ha ricevuto il patrocinio morale gratuito della Regione Campania.

Il trapper 20enne viene da Rione Sanità di Napoli e per lui il suo brano è un inno all’amore libero, una canzone in cui il giovane artista partenopeo racconta la sua storia di trasformazione, la rincorsa verso un’identità piena ma osteggiata e violentata da giudizi altrui, dalle difficoltà dell’ambiente in cui vive e dal bullismo via social.

L’ammore è ammore è un brano dedicato a Paola Gaglione, morta tragicamente ad Acerra lo scorso mese di settembre in un incidente stradale quando venne inseguita da suo fratello che non tollerava la relazione della ragazza con il fidanzato transgender Ciro Maglione.

Una canzone che vuole essere a suo modo un inno per la comunità Lgbt e un canto di liberazione verso sé stessi e la propria identità come spiega Tony King

Il mio percorso è stato difficile, ho avuto molte difficoltà soprattutto sul territorio in cui vivo. Qualche mese fa delle persone avevano creato una chat di whatsapp dove pubblicavano mie foto per prendermi in giro. Mi hanno anche inserito nella chat per deridermi. Io però so di aver fatto un percorso di coraggio e le shit storm sui social e il bullismo non mi toccano”.

L’ammore è ammore nasce pochi mesi prima della tragedia di Paola, dopo una storia simile accaduta proprio a Tony. Allo stesso tempo vuole essere “solo” una canzone d’amore…

Canto in napoletano perché per me è la lingua che meglio racconta l’amore, la passione e la voglia di sentirsi liberi, la musica è la mia vita, mi ha dato la forza di compiere i miei passi e spero che il mio percorso possa essere da stimolo e da supporto per chi si trova nelle mie stesse condizioni.

Spero che le cose cambino per tutti e anche per me. Vogliamo e dobbiamo vivere l’amore in serenità, senza paura del pericolo e senza il marchio di insopportabili taboo”.

Il singolo è prodotto da Massimo e Valerio Jovine e Giuseppe Spinelli ed è edito dalla Planet Records. Il video diretto da Nomods Film, in poche ore ha raggiunto decine di migliaia di visualizzazioni, proiettando Tony King come una nuova icona trapper.

Conosciamo meglio Tony King

Tony King, ha 20 anni vive a Napoli nel Rione Sanità, dove è cresciuto e dove ha mosso i suoi primi passi artistici. Fin da bambino si è avvicinato al mondo della musica, suonando per 8 anni il violino nell’orchestra Sanitansamble, nata da Eusebio Brancatisano e Maurizio Baratta, e grazie alla volontà di Ernesto Albanese, presidente de L’Altra Napoli Onlus, e all’impegno di padre Antonio Loffredo, parroco della Basilica di Santa Maria della Sanità.

Da adolescente scopre il mondo della trap e il suo impegno musicale va di pari passo con il suo percorso di trasformazione. E’ nel 2020 che da alla luce i suoi primi singoli, Nun vinc semp tu e Macarena rmx che raggiunge 1,9 milioni di visualizzazioni su Youtube.