30 Dicembre 2021
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30 Dicembre 2021

Tommaso Paradiso: a rischio i live di gennaio per la variante Omicron: “L’importante è che il calcio vada avanti…”

Per il cantautore potrebbero essere a rischio i due live, regalo per i fan, previsti a Milano e Roma a gennaio

Tommaso Paradiso La Stagione del Cancro e del Leone
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La situazione dei contagi da Covid con la variante Omicron è in costante salita e, a quanto pare, il governo sta bloccando in primis i settori dove, a parer loro, è più facile frenare. Mondo della musica in primis… e questo ha causato uno sfogo da parte di Tommaso Paradiso.

Il cantautore, come già avvenuto per tanti suoi colleghi nei giorni scorsi, da Jake La Furia a Emis Killa, giusto per citarne un paio, è stanco di questa situazione di precarietà che continua a mettere in secondo piano il mondo della musica.

La preoccupazione è sui due concerti gratuiti con prenotazione previsti per gennaio, il 21 a Milano e il 23 a Roma, che Tommaso Paradiso aveva promesso come regalo a tutti i fan che avevano pre-ordinato una copia del suo disco o acquistato un biglietto per una delle date live spostate ad oggi a marzo prossimo. Queste le sue parole…


Mi scrivete tutti che siete preoccupati per i concerti, figuratevi io amici. Ho anche sentito personalmente le autorità competenti ma le risposte che ci danno fanno più aria del vento.

L’importante (per loro) è che il calcio vada avanti, della musica… sticavoli. Tanto la faccia ce la mettiamo noi. Fosse per me verrei a cantare a casa


Sarà fattibile in quelle due date, il 21 e 23 gennaio, realizzare questi due eventi al chiuso. Tutto farebbe pensare di no. Nel frattempo un intero settore, quello della musica, si ritrova dopo due anni di chiusura quasi totale, di nuovo a dover combattere per ottenere aiuti e risposte.

Forse ha ragione Jake La Furia quando qualche giorno fa su Instagram, giunto ormai al limite della pazienza, scrive ai colleghi: “Ricordatevi di loro (del governo .Ndr) quando vi verranno a cercare per campagne di sensibilizzazione e aiuti…“. Del resto non è questo che accade? Si chiamano gli artisti, si usa la loro popolarità, si prendono i loro soldi raccolti con grandi eventi per aiutare il paese e poi, poi ci si dimentica proprio di loro e di tutte le maestranze che lavorano con loro.

Arci, Assomusica e Keepon Live hanno scritto una lettera aperta al governo che trovate qui. Saranno ascoltati?