20 Novembre 2020
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20 Novembre 2020

Santachiara: “Lasciarmi andare” e “Silenzioso” e prosegue l’avvicinamento all’album d’esordio

Lasciarmi Andare e Silenzioso, nuovi brani del cantautore Santachiara, tasselli della playlist che comporrà l'album d'esordio Sette Pezzi.

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Santachiara Lasciarmi andare e Silenzioso

Sono passate due settimane dall’uscita di Tutto Gira, il singolo che ha dato il via a un percorso di avvicinamento a Sette Pezzi, l’album d’esordio del cantautore Santachiara. È ora il momento di due nuove release, Lasciarmi andare e Silenzioso, disponibili sulle piattaforme digitali (SuoniVisioni / Carosello Records).

Il 27 novembre è il giorno dell’uscita del disco d’esordio del giovane artista di Alberobello e la modalità cui cui viene svelato è inedita e del tutto particolare.

SANTACHIARA LASCIARMI ANDARE

Lasciarmi Andare è il secondo capitolo di una playlist che ogni martedì si arricchisce di una nuova traccia.

“La canzone rappresenta il ‘secondo momento’: dalla grinta dello start di ‘Tutto Gira’ si giunge a ‘Lasciarmi andare’, composta da due mondi che si scontrano e si accompagnano. Da una parte l’incertezza dovuta al relativismo che accompagna le nuove scoperte ed esperienze, dall’altra il “lasciarsi andare” e godersi quel poco che c’è di bello nella spontaneità di una vita che va come deve andare. È la congiunzione tra festa e solitudine, tra voli della mente e concretezza: LASCIARMI ANDARE è il sabato.”

SANTACHIARA LASCIARMI ANDARE – IL TESTO

Autore: Luigi Picone
Compositore: Andrea Cosenza

Che poi l’arte sai è un concetto
Noi tra il fisso è ciò che è incerto
C’è un abisso tra me e i posso
Io mi fischio ad un concerto
Siamo, fiori nel deserto
Un volere spento
Un vecchio bussa e scendo
E sta vita è una tango
io madame non so ballarlo
Cerco spazio col distacco
Per lo scazzo poi mi affanno

E cerco un posto lontano dai post
Un po’ più caldo di uno schermo
Un po’ più vero di uno scherzo
Un po’ più scemo devo esserlo, sai
Mi disse un tizio che una vita dura un fischio
Che una stripper paga il fisco e il tuo partito ti odia
E basterà un tramonto a renderci immortali
A ricordarci quanto vale e a ricordarmi che poi scade
Babe, C’è una vista da paura sull’inferno delle cose che non reggo
Ora maybe, dovrei stressarmi un po’ di meno e bere un cola col pampero e sai lasciarmi andare
Babe, C’è una vista da paura sull’inferno delle cose che non reggo
Ora maybe, dovrei stressarmi un po’ di meno bere un cola col pampero e sai lasciarmi andare
babe, dovrei stressarmi un po’ di meno bere un cola col pampero e sai lasciarmi andare

E c’è amore in una festa
siamo un fiore in winchester
che poi è presto per le tasse
ma c’abbiamo già le teste si
Il film di questa vita sembra l’abbia scritta Fincher
io mi vedo ai quarant’anni un po’ più stronzo come un Pincher
E si va,
Per queste strade
Lanciando sassi di autostima contro i falsi e gli arrabbiati
E accetterò
Le mie domande
Cercando i sogni e le speranze nel cassetto un po più grande
Babe, C’è una vista da paura sull’inferno delle cose che non reggo

Ora maybe, dovrei stressarmi un po’ di meno e bere un cola col pampero e sai lasciarmi andare
Babe, C’è una vista da paura sull’inferno delle cose che non reggo
Ora maybe, dovrei stressarmi un po’ di meno bere un cola col pampero e sai lasciarmi andare
babe, dovrei stressarmi un po’ di meno bere un cola col pampero e sai lasciarmi andare
Babe
Dovrei stressarmi un po’ di meno bere un cola col pampero e sai lasciarmi andare
maybe

SANTACHIARA SILENZIOSO

“Gymnopedie n.1 di Erik Satie accompagna il contrasto di questa danza tra giusto e sbagliato. Il pezzo è silenzioso ma urla, come in una giornata grigia a casa la domenica mattina. È uno sguardo sul passato distratto da quello che conta davvero, è una voglia di migliorare, di mettersi in pari nonostante le forze per farlo sembrano lontane anni luce, è uno sguardo sul passato distratto da quello che conta davvero, è una voglia di migliorare”.

SANTACHIARA SILENZIOSO – IL TESTO

Testo di Luigi Picone
Musica di Andrea Cosenza

E non c’è più tempo per rifarsi
Io mi odio che sono un cliché
E sta vita ti regala schiaffi
Chiudo un occhio che ne vedo meno
voglio un bel finale tipo un film
Ma ho paura quindi taglio i fili
E il suo tipo somiglia a James Dean
E sta vita è come stare in fila
E ho perso attimi sereni per averne uno di troppo
Mamma quanti treni ho perso e mi dicevo che mi importa
Penso troppo mi diceva la mia ex
Che c’ho addosso troppo stress
Che si vede quando sto depresso
È una vita che mi chiedo se l’amore è ansia
Se il lavoro paga se tornerò mai a Praga
Se c’è tristezza nello stare un po’ da soli
Sai c’è un film stasera che ha il sapore dei tuoi vecchi odori
E io, che me ne andrò da solo una mattina di Novembre
E poi ripenserò a quel sogno di una vita fa
E ci cercheremo nello specchio
senza neanche una chiamata
io sarò come il mio vecchio
come ha detto ma

Io che in lista c’ho i regali del 2006
Ed il tempo passa in fretta era famoso “Train”
Il silenzioso in testa non sento più i miei vorrei
Ormai ho visto tre Tg e non spero più in niente
E la vita è bella come viene
Lo disse Massimo non è granché
Sono vivo solo preso bene
Una voce in testa guasta il bere
Lei non parla io mi fisso c’è un mio frere che ride
E mi spezzo un’altra volta bravo sii gentile
Mi consolo con mia nonna fa la pasta al forno
E c’è un sito che mi ispira vedo un video (ah)
È che in testa c’ho i nodi
c’è troppa nebbia sui colli
stasera non vedo luna ne stelle
E c’ho una fretta di mio
che poi col cazzo che godi
già è tanto fermarsi a bere un bicchiere
E io, che capirò di nuovo che c’è il freddo anche d’estate
E un altro giorno da buttare ma poi sogno te

Io che in lista c’ho i regali del 2006
Ed il tempo passa in fretta era famoso “Train”
Il silenzioso in testa non sento più i miei vorrei
Ormai ho visto tre Tg e non spero più in niente
Ormai ho visto tre Tg e non spero più in niente

Foto di Enrico Barone