Sanremo 2024 pagelle prima serata
CLARA – Diamanti Grezzi
Prende quota a secondo ascolto, anche perché si riescono a capire le parole che in vece a Roma non riuscivo a capire, pur avendo il testo davanti. Doppia velocità per un brano che può guadagnare sicuramente in radio e lei è sembrata padrona del palco. E l’applauso arriva importante. Pienamente sufficiente
Sei 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐⭐✨
SANGIOVANNI – Finiscimi
I fiati fra una frase e l’altra sono pessimi. Il pezzo non mette in luce le sue doti, che non sono certo quelle della fine interpretazione. E’ un tempo lento che non gli dona , anche se probabilmente lo sente molto. Ma credo che non basti.
Quattro
⭐⭐⭐⭐
FIORELLA MANNOIA – Mariposa
Femminista e femminile. Parole simili ma diverse in maniera sostanziale. Fiorella le regge entrambe e vestita come una sposa scalda l’Ariston meritandosi un applauso importante che il ritorno di una grande artista suscita già solo per aura. Il pezzo è bellissimo sentito in seconda battuta e già mi era piaciuto ai preascolti. Sembra una composizione di Manu Chao che lei ha fatto propria e resa soprattutto molto italiana.
Otto
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐
LA SAD – Autodistruttivo
Ti aspetteresti di vederli suonare visto che portano un genere, il punk, che è generalmente suonato sul palco. Decidono invece solo d’interpretare e devo dire che torvo perdano potenza rispetto alla versione disco. L’esibizione live può fare differenze sia in positivo che in negativo. Sono un po’ alieni sul palco. La performance si veste di concetto nel finale e ci può stare nel messaggio importante, tanto che strappano applausi. Il brano resta però deboluccio in live, se parliamo di brano. Non brutto, ma deboluccio.
Cinque 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐✨
IRAMA – Tu No
Risale rispetto agli ascolti. Continua a non piacermi la sua attitudine a chiudere, ovattare, imbrunire dei momenti dei suoi pezzi. L’apertura fa un po’ effetto corale alla Coldplay, però lui tiene pure note fin qui credo mai toccate e devo dire non me l’aspettavo. Molto sentita da lui. Si, risale.
Sei+
⭐⭐⭐⭐⭐⭐+
GHALI – Casa Mia
Gli aiutini vocali arrivano a salvare un paio di volte dalla possibile stecca. Il pezzo però ha groove e significato e lui è perfetto nella veste di suo cantore, incarnando alla perfezione un messaggio che già altre volte aveva lanciato, quello dell’inclusione. Regge anche nella padronanza del palco, persino nell’eccentricità di un laminato un po’ “pigiamato” che sfoggia.
Sei 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐⭐✨
NEGRAMARO – Ricominciamo Tutto
La caratteristica voce al singhiozzo di Giuliano trasporta in una ballata che guadagna a secondo ascolto. Ora capite perché dicevo che è sempre necessario un secondo ascolto?
Hanno scelto di non essere immediati per questo ritorno ma sicuramente più intimi fra aperture quasi sinfoniche, corali che fanno tanto Coldplay per una piccola parentesi prima di rientrare nei loro ranghi. Non ottima ma senz’altro buona.
Sette
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐
ANNALISA – Sinceramente
Quota Raffaella Carrà all’Ariston! Ma se la porta Annalisa che canta sempre benissimo, che l’ascolti e pensi “ma quando lo prende il fiato“? E’ oggettivamente di una bravura eccezionale. La canzone non lo è altrettanto, nel senso che non è che ti ci strappi le budella. Ma la canti, la ricanti e di sicuro sarà una hit enorme fino all’estate.
Sette+
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐+
MAHMOOD– Tuta Gold
Sinonimo sempre di superproduzioni Mahmood qui si muove fra nuove sonorità ed una sensazione che mi richiama molto il suo vecchio successo, Barrio. Internazionale ma sicuramente meno caldo che nelle sue precedenti partecipazioni, pur se sempre adatto a questo tipo di canzone. Nel suo, ma non così convincente.
Sei
⭐⭐⭐⭐⭐⭐
DIODATO – Ti Muovi
Bella la resa sul palco per un pezzo che non è miracoloso come “Fai Rumore” ma che ha una sua dignità, la dignità del suo autore che è un ottimo cantautore e che sa disegnarsele addosso. Anche questa gli calza a pennello.
Sette 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐✨
LOREDANA BERTE’ – Pazza
La storia sul palco. Il pubblico dimostra di volerla ancora li, protagonista e lei se lo cattura. Rispetto al primo ascolto l’emozione gioca parecchio e lei ne risente, però sicuramente crescerà. Molto radiofonica oltretutto.
Sei 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐⭐✨
GEOLIER – I P’ Mme, Tu P’ Tte
Dopo tante critiche per il suo napoletano scritto in maniera “slangata” Geolier ha l’occasione di farsi finalmente ascoltare sul palco e c’è da dire che la prestazione non è perfetta ma che il brano spacca di brutto dal punto di vista radiofonico. E’ una sorta di quota Lazza, il campione di vendite e della musica in streaming che conquista il palco più importante d’Italia. Girerà parecchio. Il pezzo lo trovo buono, polemiche a parte.
Sette 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐✨
ALESSANDRA AMOROSO – Fino A Qui
Canzone che, più che meritare un secondo ascolto, meritava il pathos dell’esecuzione live. Guadagna assolutamente punti e l’orchestra diventa una dimensione assolutamente ideale per l’amoroso ballad. Già, perché forse l’unico piccolo neo è che è un pezzo proprio Alessandra prima maniera, pur senza essere griffata Camba/Coro come era allora. Sicuramente però la sufficienza la strappa, anche più.
Sei 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐⭐✨
THEKOLORS – Un Ragazzo Una Ragazza
La balleremo fino ai trenini dei villaggi vacanze e gode di un finale che. tipicamente anni 80, fa quella piccola differenza, quell’aggiunta non male ad un brano gradevole ma non eccezionale. Forse perché un tantino ripetitivo o prevedibile. Me la sarei giocata diversamente se fossi stato in loro questo ritorno al Festival dopo sei anni. Carina insomma, ma senza strapparsi i capelli.
Sei
⭐⭐⭐⭐⭐⭐
ANGELINA MANGO – La Noia
Originalissima, con uno stile personale che la distingue da tutto ciò che c’è in giro. Non è così scontato saper trovare la propria strada ed Angelina la sua ha fin qui dimostrato di averla trovata. Stilosa e capace di generare curiosità in chi l’ascolta, non è cosa certo da poco nemmeno questa. Pezzo poi grintoso, che le permette di mangiarsi il palco. Performance eccezionale.
Otto
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐
IL VOLO – Capolavoro
Si muovono nel loro con l’accorgimento di mettere un po’ da parte la linea lirica per prodigarsi in un discorso più pop. La differenza per loro la fa sempre l’esecuzione live perché sono oggettivamente bravi e cantano cose che sono costruite per far crescere il pathos mentre li ascolti. E finisce che li ascolti per davvero, comunque e che li applaudi.
Sette
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐
BIG MAMA – La Rabbia Non Ti Basta
Mood che fa tanto Madame in genere e un filo “Cenere” di Lazza. Però Big Mama ci mette del suo. Un messaggio importante ed una carica sul palco che conferisce un valore aggiunto ad un brano carino, orecchiabile che magari, proprio attraverso l’orecchiabilità riesce a far passare il messaggio.
Sette
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐
RICCHI & POVERI – Ma Non Tutta La Vita
Sentita in disco era una festa allegra e suonava meglio. Il live toglie, anche se arrivano i ballerini per farla davvero la festa, appresso alle mani di Angela. Arriva l’applauso poi ed è assolutamente giusto così, però la canzone è bruttina assai.
Quattro
⭐⭐⭐⭐
EMMA – Apnea
Carica e con un bel lancio clubbing che appare insolito nella musica italiana e sicuramente per lei. Invece il risultato è gradevole e ci rende Emma a suo agio e in qualche modo nuova, che è cosa positiva soprattutto quando il nuovo che fai non appare stonato rispetto al tuo percorso.
Sette +
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐
RENGA & NEK – Pezzo Di Te
Strofe decisamente superiori dal punto di vista melodico rispetto ad un inciso di una prevedibilità imbarazzante e che non rende giustizia alle buone carriere di entrambi. La trovo davvero antica, come quelle classiche canzoni che una volta si chiamavano sanremesi. Anche a secondo ascolto mi arriva modesta assai.
Quattro
⭐⭐⭐⭐
MR.RAIN – Due Altalene
La colpa di questo pezzo è che non aggiunge e nulla toglie alla carriera di Mr.Rain. Arriva delicato come arrivava l’anno scorso, sostituendo i bambini con un accompagnamento d’archi più importante. Però il pezzo è meno ficcante. Scorre ma non lascia grandi segni.
Cinque 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐✨
BNKR 44 – Governo Punk
Ma erano proprio necessari? Mi sembrano 6 ragazzini riuniti a casa di quello che ha la stanza più grande dove giocare a cantarsela, fra una sigaretta da tenere nascosta a mamma se entra in stanza all’improvviso. Il pezzo è un’accozzaglia di cose che per paradosso può trovare pure il suo pubblico, ma non passa il quarto d’ora.
Tre
⭐⭐⭐
GAZZELLE – Tutto Qui
Sembra passasse di qui. Nel senso che non mi pare ci sia stato nessuno sforzo, anzi, che abbia preso una canzone sua lasciata fuori da un disco ma non perché ritenuta buona, tale da portarla a Sanremo, ma solo perché così, non inserita in tracklist. Posso dire che mi aspettavo di più? Forse è un problema mio.
Cinque
⭐⭐⭐⭐⭐
DARGEN D’AMICO – Onda Alta
Stavolta l’allegria sfoggiata è per lo più apparente, perché Dargen stavolta ha nel condimento del suo pezzo un messaggio importante. E la cassa danzereccia può solo aiutare a far passare il messaggio. Ben venga; rende tollerabile anche la dissacrazione del suo porsi.
Sette
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐
ROSE VILLAIN – Click Boom
Per la parte ballad del pezzo la colorata Rose sembra sia passata ospite a casa di Leona Lewis ed abbia portato via qualcosa senza dirglielo. Nell’insieme il pezzo on è brutto e rivela anche finalmente che la nostra sa cantare però però, sa un po’ di occasione sprecata, fosse solo per mancanza d’originalità
Cinque=
⭐⭐⭐⭐⭐=
SANTI FRANCESI – L’Amore In Bocca
Un mondo solitamente internazionale che finalmente suona bene anche in italiano. I Santi Francesi sono stilosi nel look e anche nelle scelte musicali. Il brano funziona non solo radiofonicamente ma anche nell’esecuzione live poiché il carismatico vocalist lo sa vestire decisamente bene.
Sette
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐
FRED DE PALMA – Il Cielo Non Ci Vuole
Sveste cafonaggine e reggaeton per un pezzo che non è certo il campionario dell’originalità, ma che almeno risulta almeno un po’ nuovo nel suo repertorio. Non va oltre un’orecchiabilità che in live sfrutta in alcuni passaggi la possente orchestra in maniera intelligente. Meglio sia di come me la ricordavo dai preascolti, che di ciò che mi aspettavo in generale da lui.
Sei=
⭐⭐⭐⭐⭐⭐=
MANINNI – Spettacolare
Rassicurante nell’aspetto (quello del bel ragazzo pulito che piace prima alle mamme e poi alle figlie) e anche nella musica, visto che qui abbiamo ascoltato una ballad costruita con sapienza e giuste proporzioni, crescendi, special. Ha interpretato bene e giustamente anche nel trasporto e misura.
Sette
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐
ALFA – E Vai
Anche qui siamo sul fronte faccia pulita, di quelle però che fanno molto figlio della vicina che ogni tanto fa casino in camera. E infatti la canzone è un easypop orecchiabile che prova ad elevarsi sporcandosi di country ma senza troppa convinzione. Resta una canzoncina, simpatica, ma leggerissima, quasi volatile.
Sei=
⭐⭐⭐⭐⭐⭐=
IL TRE – Fragili
Somiglianza a go-go nell’inciso con “Un Altro Mondo” di Merk & Kremont proprio nell’allungo vocale . Lui è velocissimo nel freestyle ma, a parte questa prerogativa, con questo pezzo non lascia granché traccia.
Quattro
⭐⭐⭐⭐