8 Febbraio 2022
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8 Febbraio 2022

Sanremo 2022 Simboli nascosti e temi evidenti: dalle fedi di Michele Bravi al triangolo di Emma

Sanremo 2022. Le fedi di Michele Bravi, il cuore di Giovanni Truppi e il triangolo di Emma. Cosa ci raccontano?

Sanremo 2022 simboli nascosti
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Sanremo 2022 simboli nascosti e temi evidenti

L’AMORE

Non dobbiamo avere paura di essere retorici e banali nominando l’amore, quest’ultimo è il filo conduttore di quasi tutte le canzoni sanremesi, i cantanti lo affrontano da prospettive differenti ma si tratta di legami, relazioni. È evidente che dopo due anni di Pandemia le relazioni diventano il fulcro centrale da cui ripartire. Si va dalla negazione Ti amo non lo so dire di Noemi a Sesso occasionale di Tananai passando da Mahmood e Blanco con Brividi a Chimica di Ditonellapiaga e Rettore. 

L’importanza dell’amicizia e delle persone che ti stanno accanto. Josè, il figlio di Amadeus che “consiglia” il padre sulle co-conduttrici da portare al Festival e viene nominato spesso come figura importante, gli abbracci spontanei dopo le prime esibizioni dei cantanti (Emma e Francesca Michielin, Ditonellapiaga e Rettore, Highsnob e Hu, Mahmood e Blanco), Damiano dei Måneskin che si commuove dopo Coraline, la canzone scritta per la nonna scomparsa da Irama, gli anelli dei nonni mostrati al pubblico dopo l’esibizione da Michele Bravi, il ringraziamento di Cesare Cremonini alla madre, Blanco che come prima azione dopo la vittoria va ad abbracciare i suoi genitori in platea e che nomina Giulia, la sua fidanzata, e fa salire sul palco il suo amico-produttore Michelangelo.

In sintesi: non abbiamo paura di mostrare i sentimenti e le emozioni, anzi abbiamo una grande necessità di condividerle.


LA POLITICA

Nascosta o mostrata palesemente c’è. Chi l’ha detto che i cantanti non devono fare politica? Ogni volta che ci confrontiamo con una società civile lo facciamo attraverso le nostre affermazioni e gli artisti lo fanno attraverso la propria arte, vediamo chi l’ha fatto e in che modo:

Giovanni Truppi, la scelta di De Andrè per la serata delle cover, i fiocchi rossi anarchici e il cuore rosso del Circolo Anarchico di Carrara (Il rosso e il nero accostati insieme sono simboli anarchici). Scrive Truppi sul suo profilo Facebook: Sul palco abbiamo portato dei simboli e sul mio cuore c’era un cuore rosso e nero opera di Goliardo Fiaschi, partigiano in Italia e Spagna e fondatore del Circolo Anarchico di Carrara. Infine come non citare la frase di De AndrèPer quanto voi vi crediate assolti siete lo stesso coinvolti.

Dargen D’Amico si lamenta della poca sensibilità del governo verso la musica dal vivo, lo fa prima della sua esibizione e Amadeus, visibilmente preoccupato di cosa possa dire, lo interrompe.

La Rappresentante di Lista non si sottrae al richiamo politico, già la sua canzone è un inno politico ma porta un altro tema sul palco dell’Ariston: Stop greenwashing! grida Cosmo durante la serata dedicata alle cover, urlo indirizzato al main sponsor della kermesse. (il termine inglese greenwashing indica una pratica ingannevole in cui un’azienda si dichiara eco-frendly per puro marketing)

Emma e i simboli femministi, il triangolo delle lotte anni ’70 (gesto usato dalle donne durante le manifestazioni femministe), Francesca Michielin direttrice d’orchestra. C’è ancora tanto lavoro per la parità di genere ma è importante ricordare anche chi si impegna ogni giorno per far si che ciò avvenga e chi ha lottato in passato per farlo.

I fiori di Sanremo dati a uomini e donne. Lotta portata avanti lo scorso anno, le ultime due sere di quest’anno (forse complice il FantaSanremo) vengono consegnante indistintamente a tutti. L’anno prossimo non ripartiamo da zero o meglio… togliamo i fiori (scelta ecologista).


UNICITÀ

Il pensiero dell’unicità l’ha sottolineato Drusilla Foer ma lo stesso concetto rimbalza in tutti i discorsi: Lorena Cesarini e il discorso sul razzismo, Mariachiara Giannetta e la disabilità e  infine Sabrina Ferilli sottolinea l’importanza della propria storia, del proprio bagaglio culturale, soprattutto invita a non rappresentare qualcosa che non sei. La rivoluzione dell’ascolto, parole di Drusilla, porterebbe a valorizzare la propria unicità e a metterla a confronto con la diversità dell’altro. Siamo tutti unici e per questo legati da una comunanza.


BIANCO E NERO

I colori predominanti nella scelta del look cantanti sono stati il bianco e il nero, pochi cantanti hanno osato look estrosi (vedi La rappresentante di ListaMichele Bravi, Aka 7even, Noemi). Da questi colori predominanti possiamo raccontare luci e tenebre nel nostro presente ma anche un voler tornare all’essenziale, ad una visione che comprenda tutti i colori oppure che li escluda tutti, insomma a lavorare per un’inclusione. Da tenere a mente per i prossimi anni.


IL GIOCO

Uno dei protagonisti indiscussi del Festival è il Fantasanremo. Questo gioco dimostra come tutte le cose possono essere affrontate senza prendersi troppo sul serio e soprattutto mostrare comunque credibilità. Abbiamo apprezzato tantissimo i cantanti che hanno giocato individuando seriamente una strategia:

  • Iva Zanicchi che dice dopo una standing ovation “altro che papalina”,
  • Gianni MorandiAmadeus ma tu ce l’hai la squadra del Fantasanremo?
  • EmmaLei è la mia papalina – riferendosi a Francesca Michielin

Insomma abbiamo notato l’impegno. Dobbiamo anche sottolineare che il troppo è troppo quindi giocare a caso e senza nessun senso diventa una pagliacciata, ma crediamo che con delle regole precise e un certo contegno possa essere un modo per rendere interattiva e divertente la serata di Sanremo e poi ricordiamoci sempre “essere leggeri non vuol dire essere superficiali” per citare nuovamente Calvino nel non-monologo della Ferilli.


LA FESTA

Infine… ci manca ballare, ci manca urlare ai concerti, ci manca la nostra vita sociale. Ballare sopra le rovine per citare gli argomenti de La Rappresentante di Lista è l’unico modo che abbiamo per salvarci e Sanremo 2022 l’ha dimostrato, pochissime critiche e polemiche ma tanta voglia di ascoltare le canzoni, boom di ascolti tv e dialogo intergenerazionale. È una festa a cui sono tutti invitati, dai più piccoli ai più grandi.

E voi avete trovato altri Sanremo 2022 simboli nascosti?

 

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