30 Gennaio 2022
di Interviste, Recensioni
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30 Gennaio 2022

Emma: “Torno a Sanremo perché volevo proprio esserci. Le polemiche su Francesca Michielin? Le ho trovate assurde…”

Dall'Eurovision al Fantasanremo, dall'importanza della presenza della Michielin al brano in gara. Ecco cosa ha raccontato Emma alla stampa...

Sanremo 2022 Emma Marrone
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Sanremo 2022 Emma incontra la stampa.

Fabio Fiume ha incontrato virtualmente, insieme ad altri colleghi della stampa, Emma pronta a tornare al Festival di Sanremo a dieci anni dalla vittoria con Non è l’inferno. Lasciamo quindi la parola a lui…

Vi riporto fedelmente il resoconto di quanto detto dall’artista, che come sempre è un fiume in piena e non lesina di dare soddisfazione ai suoi interlocutori,

Si racconta, eccome se si racconta, risponde, regala più di una curiosità, tanto che i venti minuti previsti diventano 45 ed io candidamente ammetto, che sarei stato ad ascoltarla con piacere ancora per molto tempo.

Ma veniamo alla ciccia. Ecco qui quanto Emma ci ha raccontato di questa sua nuova ( la terza in gara in dodici anni di carriera ) passeggiata in riviera.

SANREMO 2022 EMMA incontro stampa

Sulla canzone Emma racconta…


Ho sentito definirla da più parti come una canzone d’amore. Io credo però sia molto più di questo, che sia una canzone anche molto impegnativa nel messaggio. E’ chiaro che venga anche vista come rivolta alle donne, del resto io sono una donna. Credo però si rivolga a tutte quelle persone che vivono una relazione, che oggi sembra diventata una cosa difficilissima.

Sembra che avere qualsiasi barlume di personalità sia impossibile per far andare bene le cose, la coppia. Ti ritrovi così tristemente a vedere coppie in cui le cose funzionano solo apparentemente e spesso perché uno dei due è completamente piegato alla volontà della l’altro/a, schiacciato/a dalla sua personalità.
Magari sui social le foto ci dipingono felici, perfetti, innamorati, ma resta tutto lì; nel vero magari non ci diciamo nemmeno in faccia le nostre verità.

Io combatto molto anche il fatto che su alcune cose siamo veramente indietro: dove sta scritto che è sbagliato che una donna se sta economicamente meglio del suo compagno non possa pagare la cena o una vacanza? Perché questa cosa è vissuta come uno sbaglio, come una cosa strana?

Questa è la “puttana”, contrapposta alla santa del mio testo. Non è una questione di sesso, tanto sei considerata tale anche se hai un’indipendenza. Siamo molto indietro su questo.

Difficile rispondere invece se sia un pezzo immediato o che cresce ascolto dopo ascolto. Credo che di me si sappia che non sono una che cerca la hit a tutti i costi. Di sicuro è un sound molto particolare risultato dei mie gusti artistici. Chi si aspetta l’inciso sparato a tutta voce, ecco, resterà sicuramente spiazzato perché anzi, forse faccio proprio un passo indietro rispetto alla produzione, all’orchestra.

Essendo poi un pezzo elettronico mi spaventava l’idea di renderlo adatto all’orchestra ma devo dire che Francesca ( Michielin, che dirigerà per lei i maestri e con lei duetterà nella serata cover ) ha fatto un lavoro eccezionale. Diciamo che se devo prendere come riferimento il mio gruppo d’ascolto, cioè gli amici che stalkerizzo quando scrivo un pezzo nuovo e che nella vita fanno tutt’altro, beh, mi han detto tutti che il pezzo resta nella testa.


Delle polemiche social ( sostenute anche da alcuni noti musicisti e colleghi ) nate sulla sua scelta di farsi accompagnare dalla collega Michielin come direttrice d’orchestra dice…


Non voglio entrare nella polemica social, visto che il mondo si divide in due parti: quelli che fanno e quelli che criticano quelli che fanno e stanno sui social a giudicare la qualunque. C’è poco da dire del resto. Francesca si sta diplomando al conservatorio, è una musicista. Ho trovato talmente assurde queste polemiche perché potrei farti i nomi di decine di direttori d’orchestra che non sono laureati al conservatorio e non mi pare nessuno si sia mai scandalizzato.

D’altronde la risposta la daremo sul palco, quando tutti potranno vedere quanto sia stata brava Francesca che, tra l’altro, ha già ricevuto i complimenti dai grandissimi musicisti dell’orchestra. Le polemiche le ho vissute sulla mia pelle, ormai veramente non dò più peso. So solo che ci metto sempre la faccia e dopo 12 anni sono ancora qui e amo il mio lavoro, lo faccio con passione. Quando incontro una collega che ha la mia stessa passione nel fare le cose, per me è un miracolo e questo miracolo deve essere portato sul palco, non sui social.

Con Francesca parliamo tanto e la nostra stima è sempre stata reciproca. Ci siamo incontrate tante volte e sai, lo capisci quando un saluto o un abbraccio con un collega è circostanza o è reale. E poi ho scoperto in questo soggiorno comune che fa ridere tantissimo, mangia e beve come me, che empatizza facilmente con tutti, è poliedrica. E la cosa più bella di tutte è quando la sera, dopo cena, ci mettiamo a fare il karaoke. Tutta questa verità sarà una marcia in più e si vedrà sul palco, perché quando le cose sono vere si vedono, si capiscono.


Sulle solite detrazioni che spesso l’accompagnano al pari dei successi spiega invece:


Una volta ci stavo male. Invece oggi dopo un lungo percorso riesco a non viverla più così. Mi sono abituata a questo atteggiamento un po’ stitico nei miei confronti. Ho imparato che comunque se parlano di me significa che qualcosa la smuovo, che non c’è calma piatta.

Questo devo dire che è il Sanremo più bello della mia vita perché sono proprio serena. C’entra forse anche la presenza di Francesca che mi sta dando davvero una mano. Credo inoltre di non dover dimostrare più niente a nessuno se non a me stessa perché ho fatto talmente tante cose…

Io sono qua bella come il sole e vedrete sul palco non più una ragazzina ma una donna bellissima e per questo ringrazio Alessandro Michele che mi ha cucito addosso non degli abiti ma una vera storia.


Sulla scelta di Baby One More Time di Britney Spears per la serata delle cover continua:


Quando è uscita la canzone ( 1999 ndr ) io ero una ragazzina e amavo i suoi video molto promozionati all’epoca, diventando quindi una sua fan. In seguito infatti mi sono anche interessata al #freebritney per tutto quello che ha dovuto sopportare ( la petizione internet per liberare l’artista dalla tutela del padre ndr ).

Il suo caso è stato parecchio sotto la lente d’ingrandimento ma sono diverse le star internazionali che ci sono passate, come Kesha, Demi Lovato etc, artiste che hanno subito delle vere e proprie pressioni per risultare perfette. Le cose poi sono anche peggiorate da quando la musica sembra diventata solo una questione di numeri, per cui se non sei sempre al primo posto non vali un c***o.

La scelta è motivata dal fatto che volevo omaggiare il pop, genere che è sempre stato vessato. Non avevo bisogno di portare un pezzo cantautorale, cosa che ho già avuto modo di fare varie volte dato che, negli anni, coi cantautori ci ho proprio lavorato. E poi, come dice Francy, alla fine sono una “popparola”! Che poi il pop è molto difficile da cantare e con questo brano insieme ricorderemo alla gente che il pop è il pop!


Varie le domande sul Festival inteso come evento e come voglia di esserci…


Il Festival è cambiato molto. Amadeus è stato negli ultimi anni uno che ha fatto scelte molto ardite che però hanno fatto centro. E’ stato molto bello vedere che dopo la settimana festivaliera in radio e nelle classifiche non ci fosse solo il pezzo vincitore ed un altro paio. Invece negli ultimi anni tutti gli artisti che hanno partecipato hanno avuto degli ottimi risultati.

E’ giusto che il Festival cambi perché è la musica che cambia. Ed è molto bello vedere anche che diversi artisti abbiano deciso di scendere dal piedistallo cominciando a vedere Sanremo come una possibilità e come un momento di condivisione del palco.

Io invece non sono cambiata nei confronti del Festival. Mi sudano ancora le mani, mi tremano le gambe e questo però è il bello. Certo adesso ho un bagaglio personale e parlo proprio di live decisamente più cospicuo, anche se questo non vuol dire che non farò più “cappellate” o che non scivolerò più, tanto da regalare qualche altro titolone ai giornali per la gioia del mio ufficio stampa!

Quella purtroppo è una caratteristica mia. Ancora non ho imparato che quando parlo con i giornalisti devo mettere qualche filtro, che non sto parlando con i miei amici.


E qui mi è data la possibilità d’intervenire con due domande

Sono dieci anni esatti che non torni in gara al Festival. La mia curiosità volge a sapere se, per caso, qualcuna delle tue canzoni uscite in questi anni ti avesse stuzzicato nell’idea di tornarci già prima e se sì quale?

Certo che ci sono state delle canzoni che mi ci hanno fatto pensare. Avrei potuto persino scegliere con che sapore andare al Festival. Dall’ultimo disco, ad esempio, avrei potuto puntare sulla ballata pop come Luci Blu oppure provare a tornare da outsider con un brano come Stupida Allegria.

La cosa particolare è che quest’anno ho deciso di tornare a Sanremo pur senza avere niente da proporre. Non ho un disco pronto. Ci torno proprio per il gusto della gara, per vivermi una settimana di musica e per riaccendere quella fiamma, raccogliere un’altra esperienza che m’ispiri la scrittura.

Certo nell’ultimo anno ho vissuto l’esperienza cinematografica, ho rifatto X Factor, però sono comunque due anni che sono chiusa in casa e se non vivo, soprattutto la mia vita privata, è un po’ complicato avere qualcosa da raccontare. Di sicuro non ho intenzione di scrivere di Covid, perché direi anche basta!

Capita spesso che se chiedi agli artisti in gara a Sanremo cosa gli sia piaciuto, ti rispondono che non hanno ascoltato niente o, peggio ancora, che non erano interessati a farlo. Tu, da questo punto di vista invece, come la vivi?

Quest’anno a dire il vero non si può purtroppo restare in platea ad ascoltare le prove degli amici per lo meno, per ovvie ragioni. Veramente siamo come in una bolla, come i pesciolini rossi nelle buste alle feste del santo patrono. Questo nonostante siamo costantemente tamponati, perché ovviamente ogni artista ha il suo entourage, persone attorno e quindi non si può star sicuri. Praticamente se ti fermi già solo a parlare con un collega ti sparano i cecchini. E questa è una cosa che purtroppo è persa in questi anni.

Non parlo di sentire i brani dei colleghi per un confronto o per avere dei sentori sulla gara. Questo è un pensiero più da discografici ed io faccio l’artista. Parlo proprio del fatto d’incontrarsi, di bere un bicchiere assieme, di dirsi aspettami nella hall che ci prendiamo qualcosa assieme. Però devo dirti che non soffro per nulla il non sentire i brani e non perché non m’interessi, tutt’altro. In realtà, da vera fans del Festival, mi piace proprio scoprire le canzoni alla tv. Non a caso le volte scorse scappavo in albergo dove già sapevano che dovevano farmi trovare la tv accesa.

Mi piace molto scoprire cosa hanno prodotto gli altri artisti, vederli performare, però come se fossi a casa, come quando lo vedevo con i miei sin da bambina. Molto più bello così.


Sul titolo della sua canzone e sulle sue campagne a favore delle donne …


Sulle campagne a cui ho cercato di dar voce attivamente devo dire che ho ricevuto tanti messaggi via social di donne che mi ringraziano. Io del resto non ho dei social media che lavorano per me ma sono solo io che leggo e rispondo. Certo c’è anche chi ha commentato che facevo la pubblicità degli assorbenti, ma questa è l’Italia, quella che popola i social. Se avrò la possibilità continuerò a farlo.

Su “Ogni Volta è Così”, invece devo dire che non è una frase che mi sono detta nella vita. Direi più che l’hashtag per me è : “Ogni Vodka è Cosi” ( si ride tutti ndr )


Sul fatto che del Festival ne sia stata anche conduttrice svela…


Al Sanremo come conduttrice scelgo di esserci mille volte in gara. Ho imparato tanto da Carlo Conti ed è stata una bella possibilità. Solo che quando sei in gara vivi un’emozione del tutto diversa e soprattutto non entri in teatro alle tre del pomeriggio per uscirne alle tre di notte per una settimana. No, questo non fa per me.

Anche fra essere giudice e concorrente in gara io preferisco decisamente essere giudicata che giudicare, anche se ho cercato di essere un giudice onesto, corretto e mai cattivo. Quindi non mi è pesato certo entrare in gara, non mi pesa essere giudicata se nei giudizi non c’è cattiveria. Il giudizio stimola l’autogiudizio che è la cosa più importante.

Sanremo non era affatto nei miei piani quest’anno però quando mi ha chiamata Amadeus non potevo dire di no; è un attestato di stima pazzesco, quindi mi sono chiusa in studio per cercare di tirare fuori una canzone che fosse all’altezza non solo del Festival ma anche dei tanti nomi che si sentivano essere in circolazione per prendervi parte. Sanremo è proprio un regalo in questo momento della mia vita. Ho proprio fatto bene a venire.


Viene poi menzionata l’intervista realizzata per un noto quotidiano da Maria De Filippi che parlava di vittoria delle proprie fragilità e su chi l’aiutata..


Mi sono aiutata da sola. Ci sono delle cose che pure se l’esterni, le racconti, alla fine l’unica che ti può aiutare a superare i momenti difficili, sei solo te stessa. Sono circondata senz’altro da tante persone che mi amano, la mia famiglia in primis, però la verità è che se non ti aiuti da solo gli altri possono fare ben poco.


Sui colleghi in gara e sul FantaSanremo cosa scommetterebbe risponde…

Sulle scommesse sono un po’ negata. Quest’anno c’è un po’ l’imbarazzo della scelta poi: da Gianni Morandi ad Elisa, da Matteo Romano che apriva il mio ultimo tour ad Highsnob e Hu che tra l’altro era la tastierista della mia band e che stimo tantissimo fino ad arrivare ad Achille Lauro, altro grande amico, sono tanti gli artisti che potrebbero correre per la vittoria.

Su Fantasanremo invece non dico niente perché sennò mi spoilerate le cose ed in invece devo vincerlo!


Sull’esibizione dell’anno scorso come superospite in coppia con Alessandra Amoroso davanti alla platea vuota ricorda…


E’ stato brutto, drammatico. Noi artisti facciamo questo mestiere fondamentalmente perché siamo degli egocentrici, degli egoriferiti, senza prenderci troppo in giro. Noi vogliamo l’applauso. Io personalmente guardo tutto il pubblico quando canto; faccio caso a cosa stanno guardando le persone, se quello dell’ottava fila sta parlando con quello a fianco mentre canto. I

l pubblico è fondamentale perché ti carica, ti fa capire quando devi spingere di più, quando andargli incontro. Il pubblico pensa che sia tu sul palco che comandi ma non ha capito che in realtà sono loro che conducono il gioco. I burattinai sono loro, non noi.


Viene anche chiesto della possibilità, in caso di vittoria, di tornare all’Eurovision Song Contest, che però con lei non fu tanto buono…

Semmai dovessi vincere Sanremo ho già pronte le mutande dorate!!! Magari chissà dopo dieci anni qualcosa è cambiato e si concede più dignità ad una performance sul palco che attenzione ad un calzoncino dorato che s’intravede da un abito di scena.

Detto questo credo di aver già dato e chissà, l’importanza che si è accesa sull’evento anche qui in Italia magari è dipesa anche da quel tanto chiacchierato pantaloncino.

Fatto sta che è diventato un altro momento importante e quindi auguro a chiunque dei miei colleghi ci vada di portare a casa una nuova bella esperienza ed un bel risultato.