4 Febbraio 2022
di Caporedattore
Condividi su:
4 Febbraio 2022

Sanremo 2022 – Conferenza Stampa Fabrizio Moro: L’amore mi ha salvato e sono riuscito a dire “Ti voglio bene”

FABRIZIO MORO SANREMO 2022
Condividi su:

All’Ariston hai raccontato l’amore attraverso la gratitudine. Lo senti come un sentimento centrale della tua vita da sempre o l’hai riscoperto ora?

La gratitudine è la linea più importante che traccia questa canzone perché attraverso questa canzone ho voluto ringraziare una persona in tutto questo contesto mi ha aiutato e mi ha riallineato con la mia vita e la mia arte.

Qual è stata la volta in cui ti sei emozionato di più nell’esibirti sul palco.

Quando ho cantato Portami via, infatti la prima sera l’ho cantato una me**a. Avevo la gola completamente chiusa e il cuore che non si riusciva a calmare.

L’identità musicale è la propria verità. Che verità ti racconti ogni giorni e qual è la bugia a cui non hai mai smesso di credere?

Ogni giorno mi racconto una verità che è sempre la stessa: svegliarmi e lavorare sodo. Anche quando non c’è niente da fare e posso rilassarmi, cerco sempre di trovare una linea, un progetto, una strada nuova per poter produrre.

La bugia… spesso mi chiedo se sono all’altezza delle situazioni che mi provoco e creo nella mia vita e spesso mi rispondo di no, però vedo che ci sono le volte in cui riesco a farcela anche io. Ho imparato a dare una risposta positiva.

Qual è la tua definizione di felicità?

Stare in pace con le persone che amo.

Il tuo primo ricordo legato a Sanremo.

Stavamo sempre tutti lì davanti al televisore! Uno dei ricordi più belli e vivi quando salì sul palco Vasco Rossi con Vado al massimo e mia madre mi disse: “guarda questo che forte”. Mia madre andava contro tendenza. Vita spericolata era già più considerata, ma Vado al massimo mi colpì tanto.

Film: uno dei protagonisti dice “il ghiaccio te lo devi meritare”. Pensi di essertelo meritato?

Sicuramente c’è stato tanto lavoro dietro, ma se me lo sono meritato, lo vedremo tra un po’. Non è detto che ti svegli, ti alzi, lavori, produci e andrà tutto bene. Me lo diranno le persone.

Dopo Sanremo e dopo il film lo vedremo.

Con quali colori descriveresti la tua musica?

Dipende dall’album. Questo è un album rosso, perché mi vengono in mente i muri dei quartieri dove abbiamo girato il film. Sono le case popolari, ma quelle belle che non siamo più abituati a vedere perché c’è la presunzione di raccontare la periferia non bella. E siccome questi muri rossi fanno parte del film che hanno ispirato l’album, direi che è rosso.

Cosa diresti al Fabrizio del passato?

Di non aver paura e di non mollare anche se ci saranno dei momenti in cui sarà davvero dura.

Sei felice?

A tratti sono felice a tratti no, dipende da come mi sveglio e da chi incontro.

In linea generale sono felice.

Collaborerai ancora con Ultimo?

Con Niccolò ce lo diciamo sempre, ci sono canzoni che scriviamo per scherzo, ma per ora stanno bene nel cassetto.

 

 

 

 

Precedente