23 Settembre 2020
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23 Settembre 2020

Renato Zero Zerosettanta: “Questo disco non è il mio funerale, ma la mia rinascita!”

Si è svolta in streaming la conferenza stampa di presentazione del nuovo progetto discografico di Renato Zero Zerosettanta. Ecco il resoconto

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Si è svolta in streaming la conferenza stampa di Zerosettanta Volume 3, il nuovo album di Renato Zero.

Il cantautore romano resta fedele a sé stesso e alla sua dissacrante idea e volontà di mantenere uno status per il quale ha lottato per tutta una vita. Un artista che non ha paura di nulla e che nulla ha da dimostrare e non teme il giudizio, nonostante dichiarazioni a volte scomode.

“Benvenuti al battesimo di questa creatura. E’ stato un parto difficile, ma molto intrigante.”

Queste le prime parole di Renato Zero che subito ripercorre il suo percorso di vita e di musica compiacendosi per aver regalato emozioni e brividi a diverse generazioni.

“Nel disco c’è assoluta sincerità in contenuti e concetti. Forse c’è anche la fretta che mi si sta restringendo l’orizzonte. Siamo quasi costretti a sfruttare i secondi per rubare al tempo la speranza e la capacità aggregativa.

Questo disco mi appartiene. Non è un’operazione commerciale, anche perchè facciamo questo lavoro anche per donarci.”

Il primo album sarà il volume tre, poi uscirà il due e infine… il numero uno. Perchè questa scelta?

“Tre… due… uno… Zero! Questo è il segnale degli Zerofolli… Ho rispettato il modo in cui mi chiamano in scena!”

RENATO ZERO ZEROSETTANTA VOLUME TRE – LA CONFERENZA STAMPA

“La mia loquacità è ormai affermata verso tutti. Anche nella musica. Gli album che ho all’attivo dimostrano quanto io sia stato prolifico e quanto abbia raccontato in un arco di tempo sostanzioso.

Sono un compagno di viaggio discreto. In molti si possono riconoscere, anche se non faccio mai nome e cognome.”

Un percorso senza tempo, senza età, che ha attraversato e cavalcato periodi storici diversi e difficili, senza mai perdere di vista gli obiettivi.

“Cantare la protesta funzionava bene negli anni 70, ma poi tutto è diventato pilotato. Io sono per le novità, così come potrete ascoltare in questo disco che non è il mio funerale, ma la mia rinascita.”

Una dichiarazione forte, ma una certezza dettata da un lungo percorso di consapevolezza.

Il disco è anticipato dal singolo L’Angelo Ferito (ne abbiamo parlato Qui) e si apre con il brano Il Linguaggio della Terra, scritto per Renato da Lorenzo Vizzini.

“Lorenzo è un ragazzo speciale. Ha 27 anni, ma in verità ne ha… 68. Scrive come uno grande. Colora il pensiero in maniera credibile e onesta. E’ difficile che ciò accada nella musica. Troppo spesso c’è paraculaggine e gli artisti non sempre dicono ciò che realmente credono.”

UN MESSAGGIO ALLE RADIO E AGLI ADDETTI AI LAVORI

Renato Zero ormai da tempo ha scelto la strada dell’indipendenza artistica con l’etichetta Tattica. Una decisione ben ponderata che gli ha permesso una maggiore libertà nonostante troppo spesso, a suo parere, c’è chi si dimentica del suo percorso…

“Radio Libere? Forse una volta, ma ora non più! Quanti sono gli artisti dimenticati dalle radio? Tanti, tantissimi! Le radio trasmettono pezzi americani e inglesi importati, ma che non sono il meglio della produzione di quelle zone, ma solo immondizia. Non c’è rispetto. Abbiamo bisogno di esempi, ma in questo paese non ce ne sono più.

Nella musica basterebbe che fosse il pubblico a stabilire il successo. Non ha senso che questo accesso sia negato in nome del target. E poi si parla di razzismo?

Gli artisti vanno rispettati e difesi. Non ne faccio un problema solo mio. Non bisogna illudere e strumentalizzare i giovani. Il problema è l’assetto estremamente discutibile che hanno avuto le major nei confronti della musica italiana.”

Pensiero chiaro anche per quanto riguarda i live.

“Vorrei fare concerti, ma così non va bene. Aspettiamo che si apre uno spiraglio. Non voglio essere elitario. Vedere 1500 persone mi farebbe sentire ingiusto nei confronti di chi non può accedere. Quindi per ora aspettiamo, ma non dimentichiamo che ho un compleanno da festeggiare!”

RENATO ZERO E I GIOVANI

“Ragazzi, non abbiate fretta di esporvi. Il tempo va utilizzato anche nella sala d’attesa. Bisogna cercare di approfondire le capacità, anche con altri musicisti. I primi dischi che ho realizzato, avevano musicisti che poi hanno fatto strada. Non si può fare la musica da soli con i plug in.

Non si può avere come interlocutore un computer. La musica deve essere condivisa, altrimenti diventa un soliloquio sterile. Io non giudico nessuno. Io amo tutti quelli che fanno questo lavoro, ma non devono prendere per il culo il pubblico!”

Nei dischi di Renato non manca mai la speranza. Anche Zerosettanta non fa eccezione.

“La speranza non è individuale. Sono consapevole di avere una durata. L’avvenire lo detiene il ragazzo, il giovane. Io posso solo affiancarmi alla generazione ultima. Posso aiutare questi ragazzi con una partecipazione non così diretta. Le mie canzoni qualcosa di buono hanno fatta, anche nel cambiamento di certe situazioni sociali. Esercito la speranza come il resto degli uomini. Lo sforzo comune ci rende migliori.”

ZEROSETTANTA… IN TELEVISIONE!

Martedì 29 settembre Renato Zero festeggerà il suo settantesimo compleanno con uno spettacolo in prima serata su Canale 5 (ne abbiamo parlato Qui).

Il cantautore racconterà la sua vita e la carriera artistica con accanto gli amici di sempre. Con lui sul palco Giancarlo Giannini, Gabriele Lavia, Monica Guerritore, Sabrina Ferilli, Anna Foglietta, Giuliana Loiodice, Serena Autieri, Alessandro Haber e Vittorio Grigolo. Uno stimolante abbraccio tra le diverse nature dell’arte.

Foto di Roberto Rocco