15 Dicembre 2023
di Interviste, Recensioni
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15 Dicembre 2023

Pagelle alla seconda tornata d’inediti di Amici di Maria De Filippi… tutto cambia!

Con i nuovi inediti c'è qualcuno che conferma il suo percorso e qualche cantante che invece inciampa

Amici pagelle inediti
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Amici di maria de Filippi pagelle, i nuovi inediti

Ayle – Allergica alle fragole

Qui l’autotune fa addirittura danni, non permettendo in più passaggi di comprendere il testo del brano. L’errore arriva soprattutto perché ci si appoggia su una base che è piena di enfasi, di echi, facendo arrivare tutto in maniera confusa. Anche lo sviluppo del brano è decisamente limitato. C’è un’idea, un corpo centrale, ma quasi si pretende che quella da sola sia il brano stesso, che finisce col non arrivare nemmeno ai due giri completi d’orologio. E l’idea vanifica.
Quattro
⭐⭐⭐⭐

Lil Jolie – Non è la fine

Alcune interpretazioni di Angela all’interno della scuola d’Amici sono state troppo potenti per poter accettare invece un pezzo così fragilino, banalotto dal punto di vista musicale e per nulla dimostrativo, appunto, delle doti interpretative della nostra. Non c’è niente della sua vocalità, sostituita da un’enfasi piuttosto inutile.

E poi quanto è brutto quel verbo “cadere” nel bel mezzo dell’inciso, fatto suonare con l’accento invertito? E’ proprio un pugno alla bocca dello stomaco ed è inaccettabile che non si abbia la pazienza, ne il mestiere, per scrivere un testo che non necessiti di queste brutture linguistiche spacciate per stile.
Quattro
⭐⭐⭐⭐

Petit – Guagliò

La linea guida del brano è piuttosto stereotipata, non racconta nulla di nuovo. Dal punto di vista musicale siamo al cospetto di una base ritmica creata completamente al computer e senza nemmeno un passaggio, che sia uno soltanto, dove arrivi uno strumento a ricordarci che la musica è qualcosa di reale e non solo un tastino da schiacciare.

Dal punto di vista vocale invece, se si estrapola ad orecchio la voce vera di Petit, arriva l’impressione che lo scugnizzo napoletano potrebbe pure provarci a cantare senza tutti sti orpelli finti attorno. E quindi cos’è, moda? Che brutta moda!
Cinque=
⭐⭐⭐⭐⭐=

Sarah Toscano – Viole e Violini

Una “Non ho l’età” rivista e corretta. Li si cantava di attese, qui invece, ben sessant’anni dopo, i tempi son cambiati e si è sdoganata con facilità anche la relazione con abbondanti differenze d’età.

Sarah anche in questo pezzo si conferma giusta interprete per ciò che canta e l’arrangiamento dal colore 60’s aiuta molto. Avrei eliminato, o per lo meno lavorato meglio, sui picchi dell’inciso, dove la voce diventa stridula, comunicando si il fare indispettito della nostra che ha scoperto gli altarini di questo fantomatico lui, ma indispettendo anche le nostre orecchie che con difficoltà sopporterebbero più ascolti consecutivi.
Cinque
⭐⭐⭐⭐⭐

Mida – Mi odierai

Un po’ di Tiziano Ferro, quello di una decina d’anni fa, e tanto Blanco per mettere su questo pezzo, che sa tanto di già sentito. Non è che sia brutto, s’intenda. Sto solo affermando che mi sembra di sentirci altre cose e se a questo aggiungiamo che non emerge certo una grandissima personalità, visto l’utilizzo enorme di stratagemmi vocali, va de se che resta un lavoro piuttosto limitato.

Mida è essenziale nella scrittura; ecco dovrebbe mirare all’essenziale anche nell’arrangiamento vocale e togliere, togliere molto, molto di quello che non è lui naturalmente.
Cinque 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐✨

Mew – Vivo

Parto da un presupposto per chiarire eventuali imbarazzi: il pezzo passa il turno! C’è un bel senso comunicato dal testo, il gioco sulla parola “vivo”, tra la sua accezione da aggettivo e quella di verbo, si trasforma in un bel gancio anche facilmente memorizzabile. La voce di Mew, che fa dell’introspezione la sua carta vincente, la sua prerogativa, ben sposa quanto qui canta. E allora cosa c’è da disquisire?

Semplice: mi chiedo come sia possibile che per 3 minuti di canzone o poco più, siano necessari ben sette autori quando, musicalmente è tutto synth con un piano a puntellare qui e li e come testo non superiamo le 13/14 righe. Cosa hanno scritto, due sillabe a testa? Vabè, nell’insieme più che sufficiente.
Sei +
⭐⭐⭐⭐⭐⭐+

Matthew – Ombre

Brano a due facce, entrambe affrontate con giusta personalità. La parte ballata ricorda molto alcune produzioni tipicamente americane chitarra e voce, tipiche degli anni 90, mentre l’inciso, che si carica di ritmica, rende più contemporaneo il pezzo, avvicinandolo ad un rock fm, più OneRepublic per intenderci. Matthew qui viene fuori meglio rispetto al precedente singolo, si diverte anche con un assolo di chitarra per niente male e, soprattutto, canta senza sporcarsi coi computer. E per il tipo di musica che propone, è decisamente più giusto.
Sei 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐⭐✨

Holden – Nuvola

Sapete tutti quanto personalmente detesti l’utilizzo smodato dell’autotune. Devo però ammettere per onestà intellettuale che trovo questo nuovo brano di Holden giusto proprio come brano, a prescindere dalle scelte dell’arrangiamento vocale. La costruzione melodica, la scorrevolezza, l’incastro perfetto fra strofe ed inciso, il tutto mantenendo una linea melodica nostalgica ed evocativa efficace, permettono anche di attendere che la base si potenzi in divenire dal punto di vista ritmico.

Bello lo special della chitarra che gioca a fare il violino. Insomma, non so se senza software il nostro renderebbe lo stesso, ma il pezzo è buono.
Sette
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐

Appuntamento con i prossimi inediti di Amici.

 

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