18 Settembre 2025
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18 Settembre 2025

Mille e il suo “Risorgimento”: un album di rinascita e liberazione tra rock, elettronica e scrittura spudorata

Un lavoro intenso che intreccia fragilità, corpo e desiderio, con una produzione che mescola rock, punk ed elettronica minimale

Copertina Mille Risorgimento album 2025
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Mille – Risorgimento canzone per canzone

Traccia 1 – Risorgimento
Risorgimento apre l’album come un’introduzione evocativa, intensa e cinematografica. 42 secondi di archi sospesi, una tensione crescente e un vocalizzo lirico. Il brano agisce come manifesto sonoro del disco: non solo annuncia una rinascita personale, ma la incarna fin dalle prime note.

Traccia 2 – UMPM (Un maledettissimo posto migliore)
Questo brano è un grido, una corsa a perdifiato verso un altrove immaginario, tra synth graffianti, malinconia urbana in città troppo strette, voglia di rivalsa e desideri fuori fuoco. Un brano che parla a chi si sente disorientato ma continua a ballare. Sporco, onesto, necessario. Da ascoltare quando tutto sembra troppo, ma mollare non è un’opzione.
Un maledettissimo posto migliore riflette la stanchezza verso le dinamiche tossiche e performative dell’oggi, criticando con grazia la realtà e sognando un’utopia minimale, che parla a chi cerca un altrove più sincero, umano, lento.

Traccia 3 – Il tempo, le febbri, la sete
Il tempo, le febbri, la sete è una ballata poetica e lancinante che affronta la “trasformazione del dolore nel tempo”. Mille intreccia immagini corporee ed emotive — febbri, sete, resistenze — in un racconto fatto di mancanze, attese e malinconia. Il racconto della storia d’amore è autobiografico, ma risuona universale.

Traccia 4 – Due di Notte
Due di notte è una ballata moderna che sembra emergere dal silenzio emotivo delle ore piccole, quando tutto è più fragile, più vero, più urgente e il vuoto, o il dolore, è amplificato dalla notte. Come un orgasmo trattenuto e poi rilasciato, Mille canta con voce intima e notturna la strofa, per poi esplodere in una confessione sincera e travolgente nel ritornello.

Traccia 5 – C’est Fantastique
Il brano è una riflessione leggera, ma lucida sulla “dissonanza tra aspettative e realtà” sugli alti e bassi del vivere. Il francese nel titolo fa da contrappunto ironico: è tutto “fantastico”, ma non lo è affatto.
In questo uptempo con sottotesto malinconico c’è una critica sottile al cinismo emotivo, all’ironia come difesa. Rispecchia una generazione che alterna leggerezza e ferite non risolte, in una società dove l’ironia è spesso l’unico rifugio sincero.

Traccia 6 – Gli amanti
Gli amanti è una fotografia in movimento: una canzone che osserva da vicino la vita, le persone, che mette in scena gli amanti come se fossero attori in una tragedia greca. Mille li osserva con empatia e commozione, parlando anche di sé. Gli archi supportano la tensione emotiva, così come i “nonostante tutto” del testo. La canzone dialoga con una cultura che spettacolarizza l’intimità e in cui il “vero” si confonde spesso con la performance.

Traccia 7 – Una lama
Una lama” è forse il brano più diretto e viscerale dell’album: una canzone che non cerca di addolcire il dolore, ma lo nomina con coraggio, lo guarda negli occhi. Il titolo è già una dichiarazione di intenti: l’amore, le parole, i ricordi… possono ferire.

Mille canta come chi ha imparato a convivere con la ferita e ora trasforma il taglio in consapevolezza. La metafora della lama rimanda anche alla comunicazione aggressiva e polarizzata che viviamo, sia in ambito pubblico che privato. In un mondo in cui ogni parola può ferire, il brano risuona profondamente.
L’approccio è punk: basso, chitarra e batteria, pochi fronzoli e un coro di uomini, anche qui, come in tutto il disco, che dal vivo fa presagire un momento in cui il pubblico canta a squarciagola con le braccia verso un altrove.

Traccia 8 – Video Hard
In Video Hard Mille usa immagini crude e quotidiane per raccontare la disillusione dei sentimenti e la spettacolarizzazione del dolore. La metafora del “video hard” non è una provocazione fine a sé stessa, ma una lente attraverso cui osservare la violenza emotiva e l’esposizione del proprio intimo nella società contemporanea.
Commento esplicito sulla cultura del corpo e dell’immagine, con riferimenti alla pornografia emotiva dei social e alla necessità di essere visti e non solo guardati.

Traccia 9 – Artiglieria Pesante
Artiglieria Pesante è un brano che suona come uno sfogo in piena regola, ma calibrato con l’eleganza e la misura di chi ha imparato a colpire con precisione. Mille costruisce una metafora bellica per parlare di relazioni tossiche, scontri interiori e difese emotive, come se ogni parola sparata fosse un proiettile.

Canzone ispirata dagli avvenimenti nella scuola Diaz nel 2001, Mille denuncia l’amore come strumento manomesso, così come le parole in generale e il loro utilizzo. Il gioco del contrasto è un mezzo per enfatizzare quello che di paradossale succede intorno a noi: contrasto tra inizio al pianoforte e con tutto il resto della canzone, contrasto tra la parola amore e il suo significato nel contesto della canzone, contrasto tra l’amore e la propaganda che si fa oggi intorno al significato di questa parola.

Traccia 10 – Tour Eiffel (feat. Rachele Bastreghi)
La telecronaca di un amore, in cui ogni dettaglio visivo è un’emozione precisa, disillusione e desiderio in piena continuità con una generazione che sogna città e relazioni lontane per compensare il vuoto interno. Il sogno che si tinge di malinconia è enfatizzato dalla voce di Rachele Bastreghi, che si intreccia perfettamente con quella di Mille.

 

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