12 Aprile 2021
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12 Aprile 2021

Max Gazzè: il racconto dell’album “La matematica dei rami” track by track

E' uscito per Virgin Records / Universal Music il nuovo album di Max Gazzè La matematica dei rami, che arriva a 6 anni dall'ultimo disco di inediti Maximilian.

Max Gazzè track by track
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E’ uscito per Virgin Records / Universal Music il nuovo album di Max Gazzè La matematica dei rami, che arriva a 6 anni dall’ultimo disco di inediti Maximilian.

Il disco, frutto di un lungo e appassionante lavoro insieme alla Magical Mystery Band, contiene 10 tracce tra cui Il Farmacista, brano 17° classificato al Festival di Sanremo 2021, e Del Mondo, cover dello storico brano dei CSI.

“L’incredibile intensità di questo ritrovarci improvvisamente vicini, strumenti in mano, dopo tutti questi mesi, credo si senta in ogni nota di queste canzoni.

Era iniziato tutto nel mio studio casalingo, raccogliendo materiale di provenienze diverse e spesso inattese. Poi le strade che a volte si incrociano, in questo caso la mia e quella della MMB, e… l’illuminazione: facciamolo insieme!

Una settimana dopo mi sono “trasferito” al Terminal2Studio, nostra comune casa, condividendo tutto con i miei nuovi compagni di avventura: Daniele Silvestri, Fabio Rondanini, Gabriele Lazzarotti, Duilio Galioto, Daniele Fiaschi e Daniele “il Mafio” Tortora.

È nata così la nostra ‘matematica dei rami’.

Rubando la tesi di Leonardo Da Vinci: come l’albero sembra seguire un andamento caotico nella crescita dei suoi rami per resistere al vento, così anche noi nell’apparente casualità delle nostre interazioni, dei nostri diversi suoni, delle diverse intenzioni, abbiamo trovato una forza tenace e antica, un’elastica ed armonica resistenza di cui andiamo fieri.”

MAX GAZZÈ LA MATEMATICA DEI RAMI – TRACK BY TRACK

L’album si apre con le suggestive riflessioni sulle diverse possibilità della vita di Considerando, che trovano una ritmica ricca ed epica valorizzata dalla drum machine dopo un avvio di chitarra tintinnante, mentre la voce di Gazzè esplode aperta e passionale (“Considerando l’ottimismo / quel passaggio necessario / a compensare la realtà / Considerando un eufemismo / dare un senso di equilibrio / a questa non felicità / Semplicemente vivere / è un grado sopra il limite”).

E se il brano Il Farmacista è stato vestito di ironia e sonorità elettroniche per denunciare una situazione politica e sociale alla deriva a causa anche di coloro che hanno sempre la soluzione in tasca (“Io ho la soluzione (si può fare!) / per un tormento che attanaglia, / punto debole o magagna / e qualsivoglia imperfezione!”), Il vero amore dipinge un quadro di ordinario squilibrio emotivo con le tinte del rock’n’roll. Un racconto di un amore tossico rappresenta uno dei pezzi musicalmente e tematicamente più densi di tutto l’album.

Il ricordo del fervore adolescenziale e la capacità di andare avanti e crescere, invece, è tutto nelle nitide immagini riportate in Un’altra adolescenza che si apre con un giro di chitarra classica a ricordare i falò sulla spiaggia, e viaggia spedito su un ritmo che si insinua nelle casse e difficilmente abbandona dopo l’ascolto (“Se un treno passa una sola volta tu / hai una bellissima bicicletta / Invecchiare è solo un’altra adolescenza”).

Musicalmente coinvolgente ma dal testo malinconico è Le casalinghe di Shanghai che svela la grande solitudine di una persona che si ritrova a chiamare i call center per trovare compagnia. Una realtà amara, una storia buia ma emotivamente interessante descritta in uno dei pezzi più singolari dell’album (“Hotline erotiche a 6 euro al battito / per trovare la pace a un disturbo nevrotico / al senso di solitudine che io ho / e che tu hai”).

Non manca in questo mosaico di storie, una favola dark intrisa di elettronica: L’animale guida che gioca sul confine tra fantasy, inconscio, poesia e immaginazione, è sinonimo di quella libertà creativa e di quella originalità molto tipica di Gazzè. E colpisce nel segno il gotico di questo brano che immerge magnificamente un personaggio a tinte fosche dentro un quadro ad acquerello (“No, non sono solo / Cammino e accanto a me / ci sta sempre qualcuno / No, che non è vero, / Che sto da un’ora al buio e parlo con il muro”).

Una cavalcata al pianoforte arricchita da echi di chitarre e dalla voce soavemente sferzante e anti-retorica di Gazzè è Attraverso, prima e unica vera ballad del disco, seducente e densa, e anti-conformista nei confronti delle canzoni d’amore (“Ci si cattura l’anima come farfalle, / ma sotto pelle un che di pratico”).

Il titolo del brano Autoanalisi, ne descrive perfettamente il contenuto dove strumenti acustici ed elettronici si fondono perfettamente e fanno da tappeto sonoro al brano (“Ho sposato la figlia di un notaio di grido / perché la sua pelle nuda / si intonava al mio umore nero. / Assomigliava a mia madre / e mio padre a suo padre, / è stato un transfer e non è vero amore, / non ha nulla a che vedere con il volersi bene”).

Un’intro psichedelica e una lunga cosa elettro-strumentale aprono e chiudono una vera perla dell’album, Figlia. Il brano vede la collaborazione di Daniele Silvestri sia nel testo che nel canto, regalando un duetto straordinario per intensità, contenuto e arrangiamento, con versi dalla prepotente forza evocativa. Rock e progressive si mescolano, distorsioni e aperture si affiancano, per quella che subito risalta all’ascolto come un’avventura sonora ed emozionale di grande cura, fascino e complessità, arricchita da una sezione fiati straordinaria (“Non ti leggo più storie di fate impegnate / a buttar giù zucchero in mare…/ fatti spiegare da un astronauta / la matematica dei rami”).

E poi c’è Del Mondo, prima cover ad entrare in disco di Gazzè. Un brano che si lega perfettamente al resto del lavoro e che svela quell’influenza che i CSI hanno avuto su di lui nel periodo della loro collaborazione. Un brano che scuote per la potenza delle immagini evocate e per qualità della musica, risultando sorprendentemente attuale a distanza ventisette anni. Una visione carnale e mistica del mondo cantata da Gazzè e Silvestri insieme (“È stato un tempo il mondo giovane e forte / Odorante di sangue fertile…Il nostro mondo è adesso debole e vecchio / Puzza il sangue versato è infetto”).