20 Giugno 2022
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20 Giugno 2022

Mengoni live a San Siro. La commozione di Marco e oltre 50.000 persone che gli dedicano intense standing ovation

Ogni cosa arriva al momento giusto e, se sei un artista, seminando nel corso degli anni belle canzoni... così è successo a Marco Mengoni

Marco Mengoni tour stadi
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Marco Mengoni tour stadi.

#MARCONEGLISTADIMarco Mengoni arriva per la prima volta live negli stadi per raccontare questi 13 anni di musica. Il primo live water equal al mondo che, dopo la tappa zero, arriva a Milano con 54.000 biglietti staccati per lo Stadio San Siro (35.000 quelli per l’Olimpico ad oggi).

Un live che arriva dopo due anni, sei mesi e un giorno dall’ultimo concerto dell’artista durante l’Atlantico tour.

Dopo questi due live, prodotti e organizzati da Live Nation, Marco tornerà con un tour nei palazzetti con MENGONI LIVE 2022, di cui lui stesso ha scelto di annunciare direttamente dal palco di San Siro, le date. Eccole:

  • Mantova (2 ottobre 2022) data zero
  • Milano (5 ottobre)
  • Torino (12 ottobre)
  • Bologna (14 ottobre)
  • Pesaro (16 ottobre)
  • Firenze (18 ottobre)
  • Roma (21 ottobre)
  • Eboli (27 ottobre)

I biglietti saranno disponibili dal 28 giugno in prevendita.

Marco Mengoni tour Stadi

#MARCONEGLISTADI nasce dall’incontro creativo di Marco Mengoni con il team di Black Skull Creative (Dan Shipton, Ross Nicholson, Jay Revell, Paul Gardner), celebre studio creativo londinese che cura lo show-design dei live di artisti internazionali e grandi eventi (dalle Little Mix a Dua Lipa, da Elton John a Ellie Goulding).

IL PALCO e la band

Il palco di #MARCONEGLISTADI prende vita anche questa volta dai disegni di Marco stesso e muove dalle atmosfere e dalle suggestioni creative del suo ultimo disco Materia (Terra), l’idea è amalgamare elementi tipici dello staging delle iconiche trasmissioni musicali televisive e radiofoniche degli anni 70 con le dimensioni degli stadi.

Marco mengoni tour stadi: LA BAND

Sul palco con Marco Mengoni, che ha curato anche gli arrangiamenti di tutti i brani, un gruppo di straordinari musicisti con la direzione di Giovanni Pallotti (anche basso, synth e programmazione): Peter Cornacchia (chitarre), Massimo Colagiovanni (chitarre), Davide Sollazzi (batteria, batterie elettroniche), Benjamin Ventura (pianoforte, piani elettrici, synth), Leo Di Angilla (percussioni, ritmiche elettroniche), Adam Rust (organo, synth), Moris Pradella (backing vocalist, direzione cori, chitarra acustica), Yvonne Park (backing vocalist), Elisabetta Ferrari (backing vocalist), Nicole di Gioacchino (backing vocalist), a cui si aggiungono durante alcuni brani Francesco Minutello (tromba), Alessio Cristin (trombone), Elias Faccio (sassofono).

Ed il concerto visto dal vivo com’è?

19 giugno 2022 Stadio San Siro

Il concerto parte con Marco che percorre il prato di San Siro in mezzo alle persone per arrivare sul palco, guardandolo da una prospettiva inedita, come lo spettatore che prende possesso del suo sogno.

Chissà, forse Mengoni, un po’ come tutti noi presenti, in quella passerella avrà rivisto i tanti step del suo percorso, umano è artistico.

Un ragazzo timido e impacciato che, partendo da quel X Factor che lo vide vincere nel 2009, ha percorso una strada ricca di soddisfazioni, rischi compresi (album come Solo 2.0 e Atlantico non sono sicuramente dischi facili eppure, sopratutto il secondo, sono riusciti a far breccia nel cuore del pubblico).

La verità è che dal 2013, anno in cui vinse il Festival di Sanremo con L’Essenziale, Marco non ha sbagliato un colpo, una canzone, e si è imposto come un artista, internazionale ma al tempo stesso totalmente italiano, nel sound. Una popstar che non ti trasmette quell’alone di distacco che hanno solitamente le superstar.

Una popstar che, come solo i grandi sanno fare (Pausini Docet), dopo il primo brano e due anni lontano dal palco, si commuove davanti a un pubblico così vasto che gli ha concesso cuore e fiducia, scegliendo di assistere al suo spettacolo.

Ci sono stati anche altri momenti di commozione nel concerto. Per esempio quando, a metà show, ha cantato Hola e il pubblico gli ha dedicato una standing ovation di quasi due minuti.

120 secondi con oltre 54.000 persone in piedi a ringraziare con un’emozione l’emozione provata, uno scambio che solo la musica è capace di creare. La musica è un percorso costruito con fiducia e coerenza, passo dopo passo, anno dopo anno.

È successo ancora dopo Un giorno qualunque… altra standing ovation e l’artista non è riuscito a trattenere le lacrime…


Qualsiasi, qualunque sia la vostra passione, io auguro a tutti voi di provare le stesse cose che sto provando io stasera.

13 anni fa io non ci avrei mai pensato, quindi questo è tutto colpa vostra. E spero quando che i vostri sogni si realizzeranno, potrete condividerli con qualcuno accanto a voi.


Detto questo si potrebbe parlare del fatto che Mengoni in questo show è fisico e carnale come non mai, anche nel look. Marco non si nasconde, Marco ha una sana e piena consapevolezza di sé che lo rende sexy mentre canta. Si potrebbe parlare di un palco con due maxi schermi che proiettano delle immagini spettacolari, da standing ovation ai professionisti che le hanno realizzate.

Si potrebbe parlare di tante cose. Ma alla fine è di canzoni e di emozioni che stiamo parlando. Del fatto che valga la pena ancora oggi spendere soldi per assistere ad un concerto, uno show. Del fatto che in Italia abbiamo talenti che non hanno molto da invidiare ai grandi internazionali contemporanei.

E Marco Mengoni è uno di questi, è il gioiello raro che, negli ultimi 20 anni, i talent show hanno saputo trovare e valorizzare, e grazie, anche a lui, hanno un senso.