8 Ottobre 2025
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8 Ottobre 2025

Un ritorno potente e viscerale: dopo mesi di silenzio, Leon Faun riaccende la sua musica con un freestyle

L'ultimo disco pubblicato dal cantautore è "Leon", uscito a marzo 2024

Leon Faun freestyle Scusate il ritardo
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Alle 14 dell’8 ottobre 2025 la pagina Instagram di Leon Faun ha ripreso vita. Un freestyle, nudo e diretto, pubblicato a sorpresa. Nessun annuncio: solo musica e parole.

Nell’ultimo anno il cantautore — una delle penne più originali della nuova generazione — aveva scelto il silenzio.

La pubblicazione di Leon nel marzo 2024, il suo secondo album con Island Records / Universal Music, pubblicato dopo lo splendido C’era una volta del 2021 (qui un’attenta analisi della poetica del disco a cura del nostro Prof di Latino, Davide Misiano), ha segnato la chiusura del rapporto professionale con la major.

In seguito le sue apparizioni sono state rare, dal film Briganti ad un intenso monologo a Le Iene sulla rabbia, il tutto condito da una discreta dose di live.

Ora, dopo mesi di assenza, Leon Faun riemerge con una sola frase:

“Scusate il ritardo 🫀”

Una frase che pesa, perché arriva da un artista che non pubblica a caso. Il freestyle che accompagna il post è un flusso di coscienza, un ritorno crudo, vulnerabile e pieno di immagini: l’amore come follia, la memoria come condanna, il tempo come nemico.

Un ritorno pieno di rabbia, amore e visione

Quello di Leon Faun è un ritorno in cui il cantautore, tra rabbia e consapevolezze, torna a mettere a nudo la propria fragilità mostrandosi sempre per quello che è: umano. Lo fa usando il linguaggio del rap come una seduta di autocoscienza. Ogni verso è un tentativo di ritrovare equilibrio tra luce e ombra, tra istinto e redenzione.

E anche il video che accompagna il tutto è curato in ogni dettaglio mostrandoci Leon Faun che viene truccato in un bosco prima di entrare in una tenda e mettersi davanti ai riflettori e ai flash tra sorrisi stentati, pagati cari, e set.

Il video si conclude con un risveglio nel bosco iniziale e l’incontro con una sorta di Cappellaio Matto colto nell’atto di fare pipì in un cespuglio: mostrandogli un grande orologio, gli dice che è in ritardo.

Un ritorno che sa di rinascita, di un nuovo inizio discografico e, probabilmente, di un singolo in arrivo.

Leon Faun – Il testo del freestyle

Volto che non invecchia
Occhi che non scordo
Un amore letale
Tale da manicomio
Vorrei fotterti per tempo
Ma l’orologio è gonfio
Questa rabbia che ho dentro
Brucia come le foto
Che conservo nel bosco
Che ho perso
Non ritrovo le coordinate
E adesso che il fuoco si è spento
Davanti allo specchio a dialogare mentre
Cavalco mari
Lancio dadi
Cuori spezzati
Persi nel Matrix
Come mi guardi
Lasci i tagli
In sogno mi appari però mi inganni
Dammi ancora una volta la colpa
Una storia che fa per te
Sono dentro alla bolla che forma
l’ombra dentro di me

Per la voce che ho perso
Per la penna che ho rotto
È un amore letale
Tale da manicomio
Vorrei fotterti per tempo ma
L’orologio è gonfio
Quella rabbia che ho perso
Brucia come il ricordo
Che conservo come l’oro (oro)
Una risposta in quel mare d’odio (odio)
Che mi bastava così poco
mai più vuoto
Rimetto il culo sopra il trono
che mi han tolto

Dammi ancora una volta la colpa
Una storia che fa per me
Sono dentro alla bolla che forma
l’ombra dietro di te
Dammi ancora una volta la colpa
Una storia che fa per te
Sono dentro alla bolla che forma
l’ombra dentro di me

 

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