28 Marzo 2023
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28 Marzo 2023

Laura Pausini: “Per la musica ci vuole rispetto, è un lavoro. Ci sono giovani talenti che stimo molto come Lazza e Madame”

Ha fatto discutere la frase di un'intervista che in molti pensano: "Oggi cantano cani e porci..." ecco il discorso integrale della cantante

Laura Pausini
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In questi giorni stanno facendo molto discutere in rete, tra chi è pro e contro, le dichiarazione che Laura Pausini ha rilasciato durante un’intervista a Radio Italia in cui, motivando le sue affermazioni, la cantante ha affermato in buona sintesi che “Oggi cantano cani e porci” e che si è perso il concetto di musica come lavoro e cosa seri.

Questa frase, cantano cani e porci è stata in molti articoli decontestualizzata dal disco e, come spesso succede, ha acquistato un significato leggermente diverso da quello con cui è nata. “Potere” della rete. Noi su questo argomento abbiamo le idee ben chiare e, soprattutto, pensiamo che era anche ora che qualcuno dicesse le cose come stanno. Per questo nelle prossime ore dedicheremo un approfondimento all’argomento ad opera di una delle nostre firme, la giornalista e discografica, Monica Landro.

Andiamo quindi a raccontarvi i fatti andando a riportare quanto dichiarato da Laura Pausini su alcuni cantanti di oggi, e l’aneddoto riguardante la figlia Paola e Whitney Houston.

Laura Pausini e i cantanti di oggi

Il discorso della Pausini è partito dalla sua esperienza e dagli insegnamenti del padre che le ha sempre imposto disciplina:

Ho vinto il Festival di Sanremo a 18 anni e per i primi 5 anni sono stata obbligata a viaggiare ovunque con mio padre. Voglio vedere voi cosa avreste detto. Io dicevo ‘basta non ne posso più’, invece adesso dico ‘grazie a Dio’. Perché lui mi ha insegnato ad essere molto disciplinata. Questo lavoro senza disciplina non lo fai, puoi anche essere la voce più bella del mondo, puoi avere la fortuna, non lo fai. Perché bisogna avere un grande rispetto, è un lavoro, non è una cosetta…”

Ed è dopo queste parole che la cantante spiega che oggi ci sono tantissimi artisti di talento, per esempio stima molto Lazza e Madame e sicuramente avrebbe in cameretta il loro poster come quello di Blanco, Mahmood, Gaia e i Måneskin, ma che vede anche troppa approssimazione e, soprattutto, ci si appoggia alle hit e a strumenti come l’autotune in modo troppo invasivo, spesso per coprire delle lacune…

Scusate se mi permetto però qui ormai stanno cantando cani e porci ovunque. Nel senso che ci sono dei nuovi talenti che secondo me sono proprio molto importanti che lasceranno un segno nella nostra nazione e nel nostro cuore.

Ma ci sono anche tanti che dicono ‘cantiamo una bella canzone e diciamo delle belleparole’. Non è così! Ci vuole rispetto perché è un lavoro, è una cosa seria. Io sono testimone che su di me delle canzoni di altri mi hanno rivoluzionato, mi hanno fatto piangere perché dovevo sfogarmi ma mi hanno anche fatto cambiare idea su delle persone e sul mio modo di essere. E sono  stata testimone di cose indescrivibili per me, come medici che mi chiamano che usano la musicoterapia, genitori che sono in ospedale e mi chiedono un audio e… sono cose che ti cambiano la vita. E non è per Laura Pausini, è per la voce. Bisogna stare molto molto attenti”.

Qui Laura racconta come impazzisce con sua figlia Paola su questa cosa e su come cerca, utilizzando grandi esempi come Whitney Houston, la regina, di farle capire cosa intende…

“Delle volte mi mette su delle canzoni quando siamo in macchina. Mi è successo tipo un mese fa, mi ha messo una canzone che non vi dico e mi ha detto ‘mamma questa qui è bellissima’. Io le ho risposto: “‘Secondo te questa persona sa cantare? Senti qui, è tutto autotune’. Alcuni cantano perché lo usano come strumento, come suono, non perché non sono intonati, li vai a sentire e cantano davvero.

Mi sono fermata e le ho detto: ‘Adesso ti faccio sentire una canzone e le ho messo su Run To You di Whitney, si parte da lì, dalla regina vera. Se senti Whitney in una botta dici: ‘ Non sarà mai come lei, quindi già partiamo un po’ down e va benissimo partire con i piedi per terra e poi senti qualcosa dentro… le ho detto fammi vedere il braccio… e li le ho detto ‘non puoi fare la cantante’.

Ragazzi la base, si prende un cantante che sa cantare, ti prendi una canzone del suo repertorio che ti fa venire i brividi e d lì parti a capire. Io voglio fare quella roba lì? Come la so fare senza imitare quello? Come lo posso fare? Per me fare il cantante significa questo. Altrimenti bisogna stare a casa.”

E conclude ribadendo ci sono tanti giovani che le piacciono: “Sapete che ho collaborato con Madame su Scatola. Sapete che lei è unica per me è forte. Ho avuto modo di conoscerla e lei sa tantissime cose per la sua età è preparatissima, è molto curiosa, è speciale Uno dei miei preferiti è Lazza.

Dopo Sanremo siamo diventati amici.  È un musicista molto preparato ed è un timido coraggioso, un timido che azzarda e cura molto i dettagli“.

Qui potete trovare l’intervista integrale della cantante a Radio Italia.