6 Giugno 2020
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6 Giugno 2020

Irama, il testo del toccante monologo scritto dall’artista sulla morte di George Floyd in America (testo e video)

Quella con cui Irama ha chiuso la gara è un'esibizione che ha scatenato una standing ovation in studio

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Irama ha vinto Amici Speciali con Tim Insieme per l’Italia in uno scontro a suon di canzoni con Michele Bravi.

Con la sua ultima esibizione il cantautore ha ottenuto una standing ovation dalle persone presenti in studio facendo venire i brividi a tutti, pubblico a casa compreso, e spiazzando.

Irama infatti ha scelto di non cantare ma di recitare un monologo scritto da lui sulla recente tragedia razzista avvenuta in America che è costata la vita a George Floyd e che ha scatenato la rivolta della nazione.

Nell’ultima settimana l’uccisione del 46enne afroamericano George Floyd, soffocato da un poliziotto a Minneapolis (il video in cui l’uomo di colore, senza accennare reazione, lamentava di non riuscire a respirare ha fatto il giro del web), ha riposto l’accento su quel razzismo troppo spesso taciuto e perpetrato dalle forze di polizia americane, su cui disumanamente cala un velo di omertà.

L’episodio ha scatenato violente proteste in molte città di America , il grido di Black lives matter ha avuto eco in tutto il mondo, le organizzazioni internazionali per i diritti umani hanno riaffermato la necessità di difendere dei diritti inviolabili che si credevano storicamente già raggiunti.

Qui a seguire trovate il testo scritto da Irama mentre QUI potete rivedere l’esibizione.

I CAN’T BREATHE

Non riesco a respirare
e non me ne sono mai accorto
è assurdo respirare, ci pensi mai?
Non ce ne accorgiamo nemmeno mentre lo facciamo
certo ora che te l’ho detto ci fai caso, è quasi scomodo
pensaci, non è più così naturale, te lo devi ricordare

Come quando sei nel letto, con lei
e vabbè, inizi a fare l’amore
il respiro affannato di due amanti che si stringono
l’uno nell’altro come i polmoni
certo è automatico
dovessi anche pensare a respirare mentre stai facendo l’amore
sarebbe un casino
che figata, che figata il respiro, in un bosco
oh anche le piante respirano, o il mare
quando sei davanti al mare, il respiro del mare
ma che caxxo di polmoni deve avere il mare
per respirare così forte?
però lo capisco
certo oh anche io, oh io sono un cantante
io il respiro lo rubo in quel momento ne ho più bisogno io di te
anzi tu, tu mi rubi il respiro
come credi che riesca a prendere quella nota così in alto
senza fiato
no, e a te cosa serve in quel momento, anche tu respiri
ma lo sai perché respiri?
ma tu cosa respiri a fare?

Perché qualcuno ti ha dato la possibilità di respirare
togliendola a qualcun altro?
ma spiegami chi caxxo decide chi deve respirare e chi non deve
ma lo sai per cosa respiri? Lo sai che non basta respirare per essere uomini
io il mio respiro lo sputo in faccia a chi mi dice che non posso respirare
io non sono come te
io non sono un vigliacco, io non nascondo il mio inutile respiro
dietro uno stupido telefono, io non gli schiaccio la testa sull’asfalto
a come lo chiamate, un negxo, mentre sua madre lo sta cercando piangendo
mentre urla il suo nome a perdifiato e lui ruba il suo ultimo respiro
per dire “Mamma!”

Io non sono un Negxo come lui ma respiro come lui
adesso io piango con lui
adesso io sono lui
adesso non uccidermi