17 Febbraio 2024
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17 Febbraio 2024

Ghemon: “Abbiamo bisogno dei dischi di un altro Tenco, non del suo tragico finale”

Dopo le recenti dichiarazioni di Sangiovanni, il cantautore ha condiviso alcune riflessioni sull'industria musicale

Ghemon
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Arriviamo così al fulcro del discorso o, per lo meno, ad un’analisi delle conseguenze di quanto detto fino a qui:

Molt* ragazzi e ragazze, giovani o meno, stanno emotivamente a pezzi, cercando di starci dentro con questi numeri. Sento tante storie, tante depressioni, tanti esaurimenti. Nessun* parla e nessun* gli parla. Non si tratta di flirtare con il successo e cadere, ma di altro. Finiscono per farti credere che se non fai quei numeri non è che HAI f4llit0, ma SEI f4llit0. Per loro è lavoro e a fine giornata finisce. Per te è la tua vita e viene a dormire con te.

Ma voi che sapete che quello che dico è vero, cosa state aspettando? Di fare i commenti dispiaciuti quando un ragazzo o una ragazza più fragili non reggeranno la pressione di questo sistema e faranno una cosa dalla quale non si torna indietro? Abbiamo bisogno dei dischi di un altro Tenco, non del suo tragico finale. Lo dico perché magari potevo essere io, se non avessi tenuto botta.

Bisogna dunque tenere a mente che “gli unici sintomi del successo non sono andare a Sanremo o pubblicare un disco zeppo di featuring a tavolino“. Questi, come precisa Ghemon, sono solo i più conosciuti.

 Le vie sono mille altre, ma non spianate, perciò devi farti un culo così e la rete sotto non c’è. Piuttosto che piangere perché il grembiulino non ti sta, a un certo punto impari a cucirti un vestito da sol*. Quello è un atto creativo e poco importa se sopra non c’è l’etichetta di un marchio famoso. Se una cosa è bella, è bella anche se non è di Gucci.

A questo punto la riflessione diventa un po’ più personale, con l’obiettivo di dimostrare che è possibile percorrere una strada alternativa, mettendo sempre al primo posto la propria creatività:

Questo ho fatto e questo ho imparato dai miei vent’anni di carriera. Carriera che è conseguenza, colpa e risultato dei miei no (sono noto per dire sempre no). Ho difeso la mia creatività sempre, prendendone i meriti e pagandone anche molte conseguenze. Da diverso tempo sono totalmente indipendente, cioè significa che non ho manager, etichetta, editore.

Al mio fianco ci sono persone che credono che il mio lavoro consista nel creare qualcosa che prima non c’era ed ecco che insieme proviamo ad andare oltre a quello che si vede. La formula magica non c’è, ma come detto: il viaggio è lungo.

Sii te stess*, sii content* di non essere come gli altri e le altre, anzi investi proprio in quello. Circondati di persone che desiderano fare un pezzo di strada con te. Ogni giorno si ricomincia da capo. A tutt* verranno i capelli bianchi, la pancia, i reumatismi e i numeri saranno un lontano ricordo. Rimarrà quanto sei riuscit* a restare te stess* attraverso i cambiamenti e non quanto ti sei adattat* a quel sistema.

 

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