22 Novembre 2020
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22 Novembre 2020

Ghali contro il “Blackface” a Tale & Quale Show: “Siamo gli unici a farlo nel mondo… è giusto capirne da dove nasce!”

L'artista attraverso le sue storie Instagram ha spiegato nel dettaglio perché questa pratica è inutile e sbagliata negli show televisivi

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Tale & Quale show: Ghali si scaglia contro il “Blackface” argomentando le sue motivazioni.

Nell’ultima puntata del programma guidato da Carlo Conti e dedicato alle imitazioni dei cantanti, Sergio Muniz si è calato nei panni di Ghali. I truccatori per renderlo quanto più somigliante possibile all’artista, hanno reso la pelle di Sergio marcatamente più scura con il trucco usando quello che viene definito, per l’appunto, “Blackface”. Questo tipo di trucco è da sempre usato nel programma di Conti per le imitazioni di artisti come Beyoncé o Aretha Franklin, per esempio.

Il “Blackface” è uno stile di trucco che consente a una persona dalla carnagione chiara di assumere connotati riconducibili a persone con la pelle nera. Una pratica che, anche se oggi viene usata in alcuni paesi ai fini dello show, ha origine nel diciannovesimo secolo negli USA dove veniva usata per denigrare, insultare e umiliare le persone di colore.

Ghali non ci sta e, dopo aver assistito all’esibizione, si è sfogato sui social per chiedere ufficialmente alla RAI di non utilizzare più questa tecnica di trucco nei programmi televisivi. Pratica che, come sottolinea l’artista, ormai viene usata quasi esclusivamente negli show del nostro paese.

Ecco le parole dell’artista direttamente dalla sue storie su Instagram:

“Non c’è bisogno di fare il blackface per imitare me o altri artisti. Potrete dire che esagero, che mi devo fare una risata o che non si vuole offendere nessuno, lo capisco. Ma per offendere qualcuno basta semplicemente essere ignoranti, non bisogna per forza essere cattivi o guidati dall’odio. Si può anche essere belle brave persone e non sapere che la storia del blackface va ben oltre un semplice make up, trucco o travestimento.

Non facciamo una bella figura né con chi è meno superficiale in questo Paese e nemmeno con chi ci guarda da fuori. Ci sono tante caratteristiche che si possono riprodurre ed imitare in un personaggio. È la seconda volta che mi emulate in questo modo, dipingendo la faccia oltre a fare commenti usando luoghi comuni e paragoni su aspetto fisico e bellezza. Non mi sono offeso, davvero. Ma nemmeno ho riso. Bastava l’autotune e un bel look. Perché il blackface è condannato ovunque specie in un anno come questo, in cui gli avvenimenti e le proteste sono stati alla portata di tutti”.

A seguito di queste parole di Ghali alcuni utenti del web hanno attaccato l’artista reo, secondo loro, di prendersela troppo per una cosa, a loro avviso, banale e relativa ad uno show televisivo.

A questo punto l’artista, reduce dalla pubblicazione di DNA Deluxe X, progetto i cui proventi andranno interamente ai lavoratori dello spettacolo, ha scelto di replicare e spiegare meglio il suo punto di vista:

Come immaginavo sono arrivati i vari commenti… esageri sempre, basta, fatti una risata, smettila di piangere, non c’è razzismo, vedete razzismo in ogni cosa, l’intenzione non era quella.

Io non sto dicendo che era quello, non sto dicendo che c’era del razzismo ma che era Blackface che è una cosa di cui lo spettacolo non ha bisogno, è nato per un motivo, serviva a qualcosa, ovvero lo scopo del Blackface era quello di denigrare le persone di colore, di dare una brutta impressione su di loro in America. Veniva usata per spaventare i bambini. Erano attori bianchi che si travestivano da persone di colore e compivano atti osceni. Tipo stupravano, violentavano, uccidevano, facevano cose bruttisime. Era una cosa fatta apposta che ha preso quella forma.

Purtroppo è una forma che ha preso e noi non possiamo ignorarla. Tutto il mondo lo sa e tutto il mondo la condanna questa cosa, in un modo o nell’altro, i diretti interessati è da più tempo che dicono – basta, basta, basta, lo spettacolo non ha bisogno di farla questa cosa, non è necessaria – e ferma, non sto dicendo che mi ha imitato è razzista, no! Sto solo spiegando cos’è il Blackface che viene usato più volte in questo programma.

Siamo gli unici, non lo fa più in nessuno, in Italia lo fanno e scrivono articoli su di noi in America, ovunque scrivono articoli, siamo gli unici che continuano a farlo quando la comunità nera più volte ha chiesto a questo programma di smetterla, ma continuano a farlo, senza mai spiegarlo. Dicono che è divertimento ma non aprono mai la parentesi Blackface, spiegare cos’è, da dove nasce e cosa ha causato negli anni.

Io non smetterò di esprimere e dire la mia su certe tematiche perché agli occhi di qualcuno potrei sembrare pignolo tutte quelle cose che scrivete… io continuerà per la mia strada. Non è sicuramente una cosa facile da spiegare. C’è gente che prima di me ne ha parlato ma non è stata capita, io semplicemente ho na voce più grossa e riesco a ricevere più attenzione.