6 Giugno 2023
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6 Giugno 2023

Fulminacci: nel video di “Ragù” una triste e grottesca condanna alla perdita di pudore ed identità artistica

Il singolo è stato prodotto da okgiorgio mentre il video è diretto da bendo

Fulminacci Ragù testo significato video
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Fulminacci Ragù testo, significato e video del nuovo singolo del cantautore presentato live al MI AMI.

Un ragù di cantautore è quello che ci vuole” canta l’artista nel singolo fuori per Maciste Dischi/Artist First e prodotto da okgiorgio. Qui a seguire il videoclip del pezzo diretto da bendo che
sottolinea ed esaspera il significato del brano: una triste e grottesca condanna alla perdita di pudore ed identità artistica, a qualsiasi costo e con qualsiasi mezzo.

Fulminacci Ragù significato del brano

Ecco come racconta questa canzone Fulminacci:

A volte credo di avere delle idee, ogni tanto mi sembra di pensare liberamente, e in certi rari momenti riesco anche a non mangiarmi le unghie. Questo brano parla di illusioni, ovvero la struttura portante su cui si regge quasi tutto. L’ho scritto in modo istintivo, senza pensare ad uno stile o ad una forma, ma con la certezza di vincerci un Grammy.”

Foto di copertina dell’articolo di Filiberto Signorello.

FULMINACCI RAGÙ TESTO E AUDIO

Ehi, quanto mi dai?
Faccio quello che vuoi
Senza il senso del pudore
Non mi fermeranno mai
Ma non lo vedi che ho fame?
Duemila euro, tre storie
Un ragù di cantautore
È quello che ci vuole

Devo scrivere una hit che non è una hit
Sì, per non fare passi indietro e neanche avanti
E non perdere quel poco di pubblico generalista
Che mi sono conquistato negli anni
Guarda quanto mi somigli, siamo figli
Di antibiotici nei polli
Della plastica nei sogni

E fanno tutti gli artisti
Coi milioni e le facce tristi
E quando mi parli del libro che hai scritto
Io penso

Non m’interessano le tue ragioni
Il tuo pensiero artificiale ti stancherà
La tua esistenza è chiusa dentro una prigione culturale
Non ti verrò a trovare
Ehi, quanto mi dai?
Faccio quello che vuoi
Senza il senso del pudore
Non mi fermeranno mai

Ma non lo vedi che ho fame?
Duemila euro, tre storie
Un ragù di cantautore
È quello che ci vuole

Lo sai che c’è chi crede a Dio, ma no alla medicina?
E mi parla dell’Italia, di com’era prima
Sono contrario ai pregiudizi, ma la tua faccia
Mi fa pensare solo al duce e alla cocaina

Okay che loro sono matti, ma noi depressi
Da quando siamo scesi a patti lateranensi
E come Gianna io l’ho visto un mondo diverso
Da qualche parte nel multiverso
E guai a chi prova a cambiare le cose
Lady D-D-D

Non m’interessano le tue ragioni
Il tuo pensiero artificiale da dove viene e dove va
La tua esistenza è chiusa dentro una prigione culturale
Non ti verrò a trovare
Ehi, quanto mi dai?
Faccio quello che vuoi
Senza il senso del pudore
Non mi fermeranno mai

Ma non lo vedi che ho fame?
Duemila euro, tre storie
Un ragù di cantautore
È quello che ci vuole

Per lo stadio Flaminio
Per l’arena Vittoria
Per le scelte importanti
Che non fanno la storia
Per chi proprio non ci riesce
A cercare lavoro alle feste
Per le figlie di nessuno
Per chi è tutto arrosto e niente fumo

Ehi, quanto mi dai?
Faccio quello che vuoi
Senza il senso del pudore
Non mi fermeranno mai
Ma non lo vedi che ho figli ?

Duemila euro, tre storie
Un ragù di cantautore
È quello che ci vuole
Un ragù di cantautore
È quello che ci vuole

Devo scrivere una hit che non è una hit
Di quelle che ti vergogni mentre le canti
Che non piacciono a nessuno
Ma le sanno tutti quanti