3 Aprile 2023
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3 Aprile 2023

“L’abitudine” è il nuovo singolo di Francesco Gabbani di ritorno anche in tv con “Ci vuole un fiore”

Il singolo è stato scritto dal cantautore con il suo storico co-autore, Fabio Ilacqua

Francesco Gabbani L'abitudine testo significato
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Francesco Gabbani L’abitudine significato del testo del nuovo singolo del cantautore pronto a tornare nel mese di aprile anche con il suo programma green, Ci vuole un fiore.

Partiamo proprio dal programma tv in onda sulla Rai e definito il il primo show amico dell’ambiente della televisione italiana.

Il programma andò in onda in un unico appuntamento nel 2022 e portò a casa un ottimo risultato vincendo la serata televisiva con 2.701.000 telespettatori e il 15.2% di share. Nel fine settimana lo show sarà presentato alla stampa e sapremo quanti appuntamenti, in che giorno della settimana e da che data di aprile Gabbani tornerà in tv.

La cosa che invece è già certa è l’uscita del nuovo singolo del cantautore.

Francesco Gabbani L’abitudine significato del brano

Arriverà in radio e sulle piattaforme digitali venerdì 7 aprile per BMG L’Abitudine. Il brano è stato scritto da Francesco Gabbani insieme a Fabio Ilacqua, l’autore che con lui ha firmato grandi brani come Amen, Occidentali’s Karma e Volevamo solo essere felici.

L’abitudine racconta l’assuefazione apatica al vivere, la consuetudine a ripetere gesti e pensieri in maniera quasi passiva, galleggiando sulla pelle del mondo come comparse prive di pensiero, come luoghi comuni, “copiando” la vita anziché reinventarla. Il cuore di questo brano è l’invito a riappropriarci delle nostre vite.

Questo pezzo è un nuovo tassello del percorso discografico del cantautore toscano che presto annuncerà importanti novità.

Francesco Gabbani L'abitudine copertina

Francesco Gabbani l’abitudine testo e audio

E girano, girano gli uomini sopra la giostra del mondo
come i valzer delle cameriere fra i tavolini alla fine del giorno
e girano mosconi e chiacchiere nei saloni dei parrucchieri
girano i tacchi delle signore a notte fonda sui marciapiedi
e nel week-end, in processione nei supermercati
narcotizzati dalle occasioni: Comprare ed essere comprati
io e te accarezzati da una gioia breve
e dal sorriso delle cassiere,
soddisfatti o rimborsati, sommersi o salvati?

Beato il cane al passo del padrone
e che è uno stupido per vocazione
e chi, siccome tiene un osso in bocca,
non dirà la sua opinione
Beati tutti gli uomini per bene
chi non sapeva e chi non vuol sapere
e chi ha confuso l’abitudine con la felicità

E girano, girano gli uomini
d’un dolceamaro girare in tondo di vecchi amanti nelle balere
come falene alla fine del giorno
e girano motori e femmine, girano i cacciabombardieri
mille caviglie, mille tagliole intorno al pozzo dei desideri
E nel week-end, in confessione nei supermercati,
tra gli affettati e le comunioni: mangiare ed essere mangiati
io e te affaticati da un dolore lieve e dalle trombe e dalle bandiere
sorridenti e circondati. Sommersi o salvati?

Beato il cane al passo del padrone
e che è uno stupido per vocazione
e chi, siccome tiene un osso in bocca,
non dirà la sua opinione
Beati tutti gli uomini per bene
chi non sapeva e chi non vuol sapere
e chi ha confuso l’abitudine con la felicità

Ed io rinnego tutto prima del blackout, prima che faccia notte
prima che il vento arrivi e il gallo canti tre volte

Beato il cane al passo del padrone
e che è uno stupido per vocazione
e chi, siccome tiene un osso in bocca,
non dirà la sua opinione
Beati tutti gli uomini per bene
chi non sapeva e chi non vuol sapere
e chi ha confuso l’abitudine con la felicità

E chi ha confuso l’abitudine con la felicità
e girano girano gli uomini