21 Ottobre 2016
di Caporedattore
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21 Ottobre 2016

EMIS KILLA istiga alla violenza sulle donne? NO! “Rispetto le donne, è un modo per denunciare il femminicidio”

Emis Killa, accusato di istigare alla violenza sulle donne per "3 messaggi in segreteria", risponde con un lungo post sui social.

Emis killa
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È uscito solo da pochi giorni Terza Stagione, il nuovo album di Emis Killa e già scoppia la polemica.

Uno dei brani della tracklist, 3 messaggi in segreteria, secondo alcuni sarebbe un’istigazione alla violenza sulle donne per versi come:

Ma preferisco saperti morta che con un altro.
[…]
Voglio vedere la vita fuggire dai tuoi occhi
Io c’ho provato e tu mi hai detto no
E ora con quella tua testa ti ci strozzerò

Il rapper non ci sta e ha usato i suoi Social Network per spiegare il suo punto di vista e l’intenzione dell’artista per ciò che riguarda il testo del brano. Ecco le sue parole.

Emis Killa istiga al femminicidio?

Ora che ho la vostra attenzione leggete le righe che seguono.

In questi giorni sta andando tutto bene, gli instore procedono e il disco sta piacendo molto, però sta succedendo anche altro.

Si parla di “3 messaggi in segreteria” , e certi lo fanno come se istigasse alla violenza sulle donne.

In questa canzone racconto di un ragazzo che perde la testa per la ex fidanzata e decide di ammazzarla. Lo racconto dal punto di vista, malato, di chi ammazza.

E’ il mio modo per sensibilizzare e denunciare il femminicidio.

Ho scelto un metodo brusco, diretto, cattivo, e soprattutto in prima persona, perché so che è il più efficace e mi appartiene, e infatti si sta alzando un polverone, che è quello che mi aspettavo, per poter porre l’attenzione su uno degli aspetti più brutti di questa società.

Come artista è mio privilegio e mio compito raccontare storie e far pensare chi mi ascolta.

Quando creo canzoni creo mondi, a volte colorati, a volte crudi. Nelle canzoni racconto la realtà, che a volte è orribile, a volte è sbagliata, ma mai possiamo far finta che non esista.

Ho corso di proposito il rischio di essere frainteso perché il mio richiamo alla riflessione e alla consapevolezza non passasse inosservato, e l’ho fatto coi modi e le parole che sono mie.

Nella conferenza stampa di presentazione l’avevo spiegato ai giornalisti e il senso e lo spirito del mio pezzo era stato ben compreso.

Spero che un brano così forte spinga soprattutto i più giovani e chi ignora questi fatti a farsi due domande e a non ignorarli.

Non temo assolutamente che qualcuno pensi ad emulare il personaggio che interpreto, sarebbe come temere che chi legge gialli poi diventasse un serial killer.

Amo e rispetto l’universo femminile a cui credo di aver dedicato belle parole nel corso della mia discografia; ci sta che qualcuno abbia frainteso lo spirito del brano, ma a volte una nota stonata spicca più delle altre in mezzo all’armonia.

Un saluto a tutti.

Emis Killa

L’artista, poi, non si tira indietro e risponde anche ai tanti commenti sia pro, sia contro il testo di questa canzone:

Non condanno a parole l’atto nella testo perché è stato concepito per avere un capo e una coda. Lo story telling è uno stile di scrittura che prevede il racconto di una storia, punto. È un po come essere registi, non è che nei film al momento dell’omicidio si sente una voce fuori campo che dice “uccidere è sbagliato”.

E voi, cosa ne pensate?