28 Marzo 2023
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28 Marzo 2023

Drast è fuori con il suo primo disco da solista, “Indaco”, in cui canta anche in napoletano

Già annunciato il tour con cui il cantautore partenopeo presenterà live i nuovi brani

Drast Indaco
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Dopo il grande successo riscosso come parte del duo PSICOLOGI e la pubblicazione dei singoli Lontanissima e Tutta la vita, Drast ha lanciato il 23 marzo il suo primo album da solista, Indaco.

Il disco è composto da 12 tracce concepite da Drast nella sua cameretta, come da tradizione per la scena del nuovo pop italiano e poi rielaborate in una dimensione da band.

Proprio questa vena suonata, con un minore utilizzo di sample, è un primo punto di interesse del disco e di novità rispetto alla carriera del giovane artista partenopeo: Drast, spesso anche produttore, ha voluto lasciare molto spazio in studio ai membri della formazione che lo accompagnerà dal vivo (Winnietheputa, Golden Years, Alberto Paone e Giovanni de Sanctis).

Registrato e rifinito presso i Rex Studios di Londra, Indaco unisce riferimenti culturali e musicali appartenenti a più generazioni e influenze: pur guardando fieramente all’indie pop internazionale,
con anche sprazzi alternative e indie rock, l’album mantiene comunque una forte componente italiana, reinterpretando la tradizione del nostro cantautorato.

Per esempio Anima è una canzone che strizza l’occhio alla canzone napoletana e in cui, per la prima volta, Drast utilizza il suo dialetto.

Indaco è un disco dalle chiare tinte biografiche in cui i personaggi principali sembrano essere i luoghi (New York, Napoli, Procida e soprattutto il mare).

L’album sarà presentato dal vivo nelle principali città italiane nel tour (qui le date).

Drast Indaco copertina

Drast racconta indaco

Ecco come racconta il cantautore questo disco:

Ho iniziato a disegnare Indaco nel giugno del 2022, quando ho scritto Procida. Non sapevo bene cosa sarebbe diventato ma mi piacevano molto i colori, quindi ho continuato a disegnare, ho strappato molti fogli ma sono molto contento di quello che è venuto fuori. La maggior parte delle canzoni le ho scritte e prodotte da solo in camera mia, mi piaceva l’idea di portarci chi ascolta il disco per farlo perdere nei miei ricordi insieme a me.

Ho lavorato alle demo con la band che mi accompagna dal vivo, Alberto, Daniele, Giovanni e Pietro, che oltre ad essere persone con cui ho un bellissimo rapporto sono musicisti incredibili, senza di loro non sarebbe venuto fuori tutto questo. La prima metà del disco l’abbiamo chiusa a Londra, ho portato tutti lì per sentirci leggeri per qualche giorno lontani dalle responsabilità, e mentre noi eravamo in studio a suonare Paolo e Carlo (Paolo Blarzino e Carlo Simeoli, videomakers e amici) erano in giro per la città a creare quelle che poi sono diventate le immagini chiave del disco.

La differenza più importante nel processo creativo di questo progetto rispetto ai lavori passati è che ho lasciato molto spazio agli altri, volevo che ognuno avesse il suo viaggio, a partire dal pittore che ha realizzato il ritratto della cover fino alla parte video. Ho mandato le canzoni a tutti e gli ho chiesto di farsi un loro viaggio, cercando di realizzare tutti gli input che mi davano e di creare qualcosa di condiviso, e non credevo fosse possibile ma la cosa ha contribuito a renderlo un disco ancora più personale ed intimo per me. Ho lavorato tanto sui suoni, specialmente con Pietro e Daniele, ancora non ho capito se non eravamo soddisfatti o ci piaceva chiuderci in studio a suonare. Jesse Germanò ha curato i mix, e non sono mai stato così soddisfatto del suono della mia musica, lo ringrazio sempre, lo considero il sesto componente della band.

Ho viaggiato tanto quest’anno, ho vissuto tante esperienze e conosciuto tante persone, mi sembrava un peccato non raccontarne qualcuna nelle canzoni. È un disco nato in giro, che spero riesca a far entrare le persone nel mio mondo, da quando ero piccolo ad ora. Ho scelto Indaco come nome perché ci sono troppe cose importanti di quel colore nella mia vita, e perché c’è tanto mare in questa musica secondo me, anche in “New York”.

Nonostante ancora non mi spieghi come sia possibile in quanto persona caotica ed indecisa, credo questo sia il mio primo disco con un sound coeso, e soprattutto sento di essere riuscito a raccontare delle cose che mi portavo dentro da un po’, volevo fare una canzone come Anima da anni. Credo che questo disco abbia bisogno di essere suonato dal vivo per prendere vita davvero, prima di portarlo dal vivo non riuscirò davvero a capire di cosa si tratta, spero che le persone ci leggano qualcosa dentro, sarebbe il regalo più grande di tutti.

Questa la tracklist del disco:

  1. Gran finale
  2. Tutta la vita
  3. Procida
  4. Lontanissima
  5. New York
  6. Solo noi
  7. Fino a ieri
  8. Buio
  9. Indaco
  10. Aria 44
  11. Anima
  12. Nuovo inizio