12 Agosto 2021
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12 Agosto 2021

Auguri a Chiara Galiazzo, sognatrice che si è ricordata dell’importanza di tornare a guardare le piccole cose

L'ultimo album della cantante, "Bonsai", è un disco etereo ma concreto, un esempio di come si debba tornare all'essenza delle canzoni

Chiara Galiazzo Bonsai
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Buon compleanno Chiara Galiazzo, l’artista compie gli anni oggi, 12 agosto.

Avremmo potuto realizzare un articolo con le canzoni più significative della sua carriera ed invece… invece abbiamo deciso di ringraziarla per il coraggio di ripartire dalle piccole cose, coraggio che ha dimostrato nel suo ultimo album, Bonsai.

Quando a 26 anni, dopo anni di tentativi e provini, vinci un talent show importante come X Factor. Quando da quella vittoria iniziano ad arrivare una serie di soddisfazioni che mai ti saresti immaginata tra cui: un brano scritto da Eros Ramazzotti, la tua voce nello spot della Tim, i complimenti scritti nero su bianco da Mina, il Festival di Sanremo (palco su cui è salita per tre volte), molti imparano a dare tutto per scontato. Chiara no…

Ha fatto il suo percorso, anche sbagliando a volte probabilmente, come tutti, ha cambiato spesso le carte in tavola nella sua musica e poi ha ritrovato nell’intimità la sua vera natura partendo da una canzone, Nessun posto è casa mia, di cui l’album Bonsai è probabilmente “figlio”.

Il problema della discografia di oggi è che non ha tempo per aspettare. Deve inseguire numeri, streaming, vendite, deve sempre pensare in grande, pretendere in grande e, quando quel “grande” viene a mancare, e succede a tutti prima o poi, sopratutto se ci si vuole, scoprire di più, non ha tempo di aspettarti, non ha memoria su quel che è stato prima.

Eppure Bonsai è un ottimo disco, il più bello della discografia di Chiara Galiazzo. Ma è anche, molto probabilmente, un disco che richiede tempo e cura. Come un bonsai del resto, che sembra meno impegnativo di altre piante e, proprio quando lo dai per scontato, non c’è più.

In Bonsai Chiara Galiazzo, che per questo disco ha coniato il motto, Come fare le cose grandi in piccolo, riparte dall’intimità, svuota di orpelli, qualche volta inutili, la musica e non cerca di stupire a tutti i costi con la voce, quella c’è, e sono le canzoni a guidarla.

Un album sfaccettato in cui una canzone apparentemente d’amore, L’ultima canzone del mondo, è capace anche di sensibilizzare su temi importanti come il cambiamento climatico del pianeta, in cui un gioiellino come Bambola Daruma ci ricorda di guardare oltre per non smettere mai di capire realmente le persone e la loro essenza oltre l’apparenza e, al tempo stesso, ci sprona ad essere noi stessi il cambiamento nella nostra vita.

Il picco emotivo del disco si raggiunge con La vita che si voleva, scritta con Roberto Casalino e Francesco “Katoo” Catitti, una canzone che ci ricorda che la sconfitta, a volte, spesso, così difficile da accettare, è parte integrante della vita e può essere inevitabile nonostante si sia dato il meglio di sé stessi… a volte semplicemente “è andata come voleva“.

Bonsai è un bel disco, al di là dei gusti personali, concreto ed etereo al tempo stesso, e nel fare gli auguri a Chiara Galiazzo le auguriamo di continuare su questa strada… di seguire il suo istinto da sognatrice, anche se attorno c’è un mondo che corre di fretta e si dimentica di tutto, anche delle canzoni purtroppo.