8 Settembre 2014
di News, Interviste
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8 Settembre 2014

CAPAREZZA: ecco il video di “China Town”

Caparezza ottiene il disco di platino per il suo sesto album, "Museica" e, lancia come nuovo singolo la sua prima ballad.

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Continua il viaggio con Caparezza all’interno del mondo dell’arte. Dopo i singoli Cover, Non me lo posso permettere e Teste di Modì, dal 29 agosto è in rotazione radiofonica China Town, ultimo brano estratto dal concept album Museica.

China Town trae ispirazione dal dipinto intitolato Quadrato nero dell’artista russo Kazimir Malevich.

"Quadrato nero" (1914/15) - Kazimir Malevich

“Quadrato nero” (1914/15) – Kazimir Malevich

Parlando della traccia numero 9 del suo ultimo progetto discografico, Caparezza ha dichiarato: “Potrei definirla come la mia prima ballad. E’ una canzone d’amore per l’inchiostro e per la scrittura. Se ne sta lì, nero su bianco, come il quadrato di Malevich“.

Intanto l’ultima raccolta di inediti del cantautore e rapper pugliese è stata certificata Disco di Platino dalla FIMI/GFK.

Museica ha visto la sua pubblicazione lo scorso aprile, a due anni di distanza dal disco live Esecuzione pubblica. Scritto e prodotto dallo stesso Caparezza, ha preso il titolo da un gioco di parole. Museica, infatti, è il frutto della fusione tra i termini “Museo”, “Sei” e “Musica”.

“Museo” perché ogni singolo brano è ispirato ad un’opera pittorica, “Sei” in quanto sesto album in studio del cantante (anche se in tutto i lavori pubblicati in studio dall’artista sono otto, due sotto lo pseudonimo di Mikimix),”Musica” semplicemente perché è un prodotto musicale.

Di seguito il testo di China Town:

Non è la fede che ha cambiato la mia vita
ma l’inchiostro che guida le mie dita, la mia mano, il polso
ancora mi scrivo addosso amore corrisposto
scoppiato di colpo come quando “Corri Boston!”

Non è la droga a darmi la pelle d’oca ma
pensare a Mozart in mano la penna d’oca là
sullo scrittoio a disegnare quella nota Fa
la storia senza disco nè video nè social

Valium e prozac non mi calmano datemi un calamo
o qualche penna su cui stampano il nome di un farmaco
solo l’inchiostro cavalca il mio stato d’animo
chiamalo Ippotalamo, lo immagino magico tipo Dynamo

Altro che Freud, un foglio bianco
per volare alto lo marchio come le ali di un albatros
per la città della China mi metto in viaggio, da bravo
pellegrinaggio ma non a Santiago, vado a China Town

Vado dagli Appennini alle Ande
nello zaino i miei pennini e le carte
dormo nella tenda come uno scout
scrivo appunti in un diario senza web lay-out

China Town

Il luogo non è molto distante,
l’inchiostro scorre al posto del sangue,
basta una penna e rido come fa un clown,
a volte la felicità costa meno di un pound.

China Town, il mio Gange, la mia terra santa, la mia Mecca.
il prodigio che da voce a chi non parla, a chi balbetta
una landa lontana come un amico di penna
dove torniamo bambini come in un libro di Pennac

Lì si coltiva la pazienza degli amanuensi
l’inchiostro sa quante frasi nascondono i silenzi
d’un tratto esplode come un crepitio di mortaretti
come i martelletti della olivetti di Montanelli

Le canne a punta cariche di nero fumo, il vizio
di chi stende il papiro come uno scriba egizio
questo pezzo lo scrivo ma parla chiaro
nell’inchiostro mi confondo tipo caccia al calamaro

Sono Colombo in pena, che se la rema
nell’attesa di un attracco nella rena salto la cena
scende la sera, penna a sfera sulla pergamena
ma, non vado per l’America sono diretto a China Town

Vado dagli Appennini alle Ande
nello zaino i miei pennini e le carte
dormo nella tenda come uno scout
scrivo appunti in un diario senza web lay-out

China Town

Il luogo non è molto distante
l’inchiostro scorre al posto del sangue
basta una penna e rido come fa un clown
a volte la felicità costa meno di un pound

È con l’inchiostro che ho composto ogni mio testo
ho dato un nuovo volto a questi capelli da Billy Preston
il prossimo concerto spero che arrivi presto
entro sudato nel furgone osservo il palco spento

Lo lascio lì dov’è, dal finestrino il film è surreale
da Luis Borruel, arrivo in Hotel e
la stanza si accende, è quasi mattino
c’è sempre una penna sul comodino

China Town

Il luogo non è molto distante
l’inchiostro scorre al posto del sangue
basta una penna e rido come fa un clown
a volte la felicità costa meno di un pound

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