18 Marzo 2020
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18 Marzo 2020

Calabi: le suggestioni di un cantautore scienziato nel singolo “Sferica”

E' uscito "Sferica", un raffinato progetto in 4 tracce che anticipa "Viaggio Post Maturità", il nuovo album del cantautore scienziato Calabi.

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E’ uscito Sferica, il primo episodio che anticipa Viaggio Post Maturità, il nuovo album del cantautore scienziato Calabi.

Si tratta della prima tappa di un viaggio raccontato in modo insolito da Calabi, artista che si divide tra la musica e un lavoro da fisico teorico. L’idea è quella di presentare il nuovo album con la formula di una mini serie in quattro episodi. A ogni episodio corrisponde una release di più brani, ma con una focus track e un videoclip.

La prima release oltre a Sferica contiene i brani Madeleine e Domani, uscite nei mesi scorsi, e la strumentale Ieri.

Il racconto a episodi di Calabi si trasformerà via via in un concept, un percorso non solo musicale, ma sensoriale. Un viaggio interiore intrapreso per riscoprire sé stessi.

“Spesso le canzoni nascono da suggestioni. Le suggestioni sono sempre nell’aria, ma il più delle volte volano via in un istante, senza che te ne accorgi, e non ritornano. Certe volte invece le suggestioni rimbalzano tra le pareti della stanza, come una specie di eco, e ti si stampano nella testa lasciando un’impressione.”

Queste le parole di Calabi che poi continua:

“Sferica nasce come parola dentro a una conversazione. Una parola in mezzo a tante altre, che ha preso il volo e si è trasformata in canzone. Estrapolata dal contesto, la sfera è diventata metafora del corteggiamento. Un lungo corteggiamento, che somiglia ad un lento rincorrersi su una superficie curva, girando e rigirando, ancora e ancora. Dopo una lunga rincorsa, come si fa a dirsi di no?”

Tutti i brani sono scritti da Calabi che si è occupato degli arrangiamenti insieme a Simone Chiarolini, mentre la produzione è stata curata da Federico Laini. Il mastering è di Riccardo Zamboni.

SFERICA – IL VIDEOCLIP

Il brano è accompagnato da un videoclip diretto da Andrea Cominoli. Queste le sue parole:

 

“Volevo girare un video molto fotografico, di sapore surrealista/dadaista – in questo periodo mi intriga il lavoro di Erwin Blumenfeld. L’idea di Calabi di raccontare il suo album attraverso una mini serie mi affascinava, serviva una location molto caratterizzante. Ho pensato subito ai palazzi del quartiere San Polo (Brescia). I colori pastello, le geometrie, l’atmosfera surreale di quel luogo mi hanno sempre intrigato, ed era tempo che desideravo girarci qualcosa. Ciò di cui non ero consapevole era cosa celasse il palazzo al suo interno, la mescolanza di umanità e di culture che gravitano attorno a quel luogo, rendendolo ancor più unico nel suo genere.” 

CALABI

Calabi è lo pseudonimo di Andrea Rota, cantautore bergamasco che qualcuno ha definito come lo scienziato indie, dopo che i suoi brani hanno trovato spazio nella playlist Indie Italia di Spotify.

Andrea scrive anche libri per bambini e insegna loro la matematica attraverso il linguaggio universale dell’estetica. Le sue canzoni si caratterizzano per un’alchimia perfetta tra un cantautorato classico, malinconico, caldo e avvolgente e una produzione elettronica, curata da Federico Laini, già suo compagno di avventura nei Plastic Made Sofa.