Birthh torna a parlare in prima persona e, per la prima volta, lo fa in italiano con il singolo Little Rat.
Dietro il nome Birthh c’è Alice Bisi, 26 anni, cresciuta tra le colline toscane.
Il debutto arriva nel 2016 con Born in the Woods (WWNBB), lavoro che attira subito l’attenzione di testate internazionali come Rolling Stone, Sunday Times e MTV. I singoli “Chlorine e Senses finiscono nella colonna sonora di SKAM Italia, aprendo la strada a tour in Europa.
Il secondo album, Whoa (Carosello Records), esce il 6 marzo 2020, registrato ai Quad Studios di New York e mixato da professionisti premiati ai Grammy. Un lavoro più adulto, che mescola jazz, folk, soul e hip hop e che conferma Birthh come una delle voci più interessanti dell’alt-pop contemporaneo.
Nel 2023 pubblica Moonlanded, scritto e prodotto nella sua Moonbase, lo studio di Brooklyn. Un disco sospeso tra intimità e alienazione, nato in un momento di distanza forzata dalla propria famiglia e dal Paese d’origine.
Dopo una carriera costruita tra Toscana e New York, e tre dischi che l’hanno fatta conoscere oltre i confini, la cantautrice inaugura un nuovo capitolo musicale con un singolo in uscita venerdì 14 novembre per Carosello Records.

birthh, Il primo passo in italiano
Tre album, un’identità musicale fortissima e un percorso che ha incrociato festival internazionali, serie TV e collaborazioni di livello: Born in the Woods, Whoa e Moonlanded hanno costruito le fondamenta di Birthh. Ma oggi, mentre la sua vita scorre a Brooklyn, l’artista sceglie di tornare alla propria lingua madre senza silenziare il caos metropolitano che l’ha formata negli ultimi anni.
Little Rat nasce proprio da questo doppio movimento: uno sguardo a casa, uno sguardo a New York. Un brano che porta dentro l’odore dei marciapiedi della città e la malinconia delle colline toscane, diventando una sorta di autoritratto emotivo. Un pezzo che non nasconde nulla e che racconta il sentirsi fuori posto, anche quando apparentemente si è ovunque.
Un estratto del testo chiarisce subito l’atmosfera:
«New York, scappo via da tutto ma non è cambiato niente
Sono sempre un alieno in un altro continente
Altro posto, stessa fogna, piccolina su questo marciapiede
Sveglia anche stanotte che domani mi fa già paura
In cerca di un tesoro in mezzo a tutta questa spazzatura»
New York come rifugio e peso: la nuova fase artistica
Il trasferimento a Brooklyn, avvenuto nel marzo 2020 quando le frontiere si sono chiuse all’improvviso, è diventato l’inizio di un percorso nuovo e complesso. Nella Grande Mela, Birthh ha trovato la libertà di vivere pienamente la propria identità queer, ma ha anche sperimentato quella solitudine densa e abrasiva che la città impone. È da questo contrasto che nasce Little Rat: fragile, diretta, urbana, sospesa.
L’artista racconta: «“Little Rat è un’introduzione a cuore aperto all’interno dell’arco narrativo di quello che sarà l’album. È un inizio senza filtri su dove mi trovo adesso, sia a livello geografico che nella mia salute mentale“.
A firmare la co-produzione c’è Pietro Miano (2nd Roof / Chef P), nome noto della scena rap e urban italiana, che aggiunge un peso sonoro più urbano e sedimentato, perfetto per una scrittura che rimane eterea ma diventa più terrena.
Foto di Jeff Harris
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