31 Dicembre 2019
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31 Dicembre 2019

Andrea Vigentini torna nel 2020 con il singolo “Dall’altra parte del cielo” testo)

Continua il percorso di avvicinamento al primo album del cantautore con un nuovo brano in arrivo a gennaio

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Andrea Vigentini Dall’altra parte del cielo è il titolo del nuovo singolo del cantautore in arrivo in radio, nei digital store e sulle piattaforme streaming dal 3 gennaio.

Dall’altra parte del cielo rappresenta un nuovo passo verso l’uscita del primo album dell’artista. Dalla fine del 2018 sono stati infatti lanciati già quattro singoli: Magari, Come va a finire, Un giorno semplice e Come l’estate.

Il nuovo brano è una canzone che parla delle cose che a volte dobbiamo dimenticare o accantonare perché troppo forte è il dolore legato al ricordo… eppure troppo caldo è il calore umano che emanano allo stesso.

Come quella cassetta che ascoltavi mentre andavi al mare con i tuoi genitori o quella canzone che ogni volta che parte in radio riesce sempre a farti piangere.

Andrea Vigentini Dall’altra parte del cielo Testo

(Edizioni Tetoyoshi Music Italia)

Abbiamo tutti qualcosa da dimenticare
da cancellare come i murales
vie di fuga da pianificare
una ferita aperta, una giacca che non metti da un po’
e che non riesci a buttare
anche se è piena di buchi di sigaretta
una cassetta che ascoltavi mentre andavi al mare
dietro i sedili di tuo padre e tua madre
ma quanto manca per arrivare
ma quanto manca mi vorrei tuffare adesso
i cruciverba sotto l’ombrellone, una granita al limone

Lontano lontano lontano
dall’altra parte del cielo
dentro un sottomarino giallo
e sull’isola che non c’è
vicino vicino vicino
per mano come da bambino
quando mi prendevi e mi lanciavi in alto
e se cadevo come adesso ero sicuro
che tanto c’eri tu, che tanto c’eri tu

Abbiamo tutti un segreto
e un desiderio da esprimere
da lucidare per San Lorenzo
che chiudi gli occhi e te ne stai in silenzio
e poi stringi i pugni e respiri
un giocattolo rotto nascosto in fondo all’armadio
una canzone che se passa alla radio
e ci fa piangere, ci fa incazzare
ci fa sentire vivi
e in mezzo a tutte queste luci ci penso spesso

Lontano lontano lontano
dall’altra parte del cielo
dentro un sottomarino giallo
e sull’isola che non c’è
vicino vicino vicino
per mano come da bambino
quando mi prendevi e mi lanciavi in alto
e se cadevo come adesso ero sicuro
che tanto c’eri tu, che tanto c’eri tu

E mi sorridi come ieri
e non sai mai che cosa dirmi
ma non fa niente se non parli
non siamo poi così diversi
in mezzo a questo rumore ci penso spesso
a quelle cose che cambiano senza cambiare
alla sua bocca davanti senza sapere che fare

Lontano lontano lontano
dall’altra parte del cielo
dentro un sottomarino giallo
e sull’isola che non c’è
vicino vicino vicino
per mano come da bambino
quando mi prendevi e mi lanciavi in alto
e se cadevo come adesso ero sicuro
che tanto c’eri tu, che tanto c’eri tu
che tanto c’eri tu, che tanto c’eri tu